L’altra Rimini, tra povertà e disoccupazione

L’altra Rimini, tra povertà e disoccupazione

Residenti di età compresa tra 35 e 44 anni quelli maggiormente in difficoltà.

Continuano ad essere alti, anche se non drammatici come durante gli anni della crisi, i numeri della povertà in provincia di Rimini. Da sei anni, compreso l’ultimo, aumentano costantemente gli indigenti, quelli che non riescono a metter insieme neppure un pasto e hanno bisogno di rivolgersi alla Caritas per avere da mangiare Nel 2010 i riminesi poveri erano 568, oggi sono 1.277, più del doppio. Il grafico sottostante mostra chiaramente la situazione.

A chiedere aiuto sono due categorie di persone: se prendiamo i soli italiani, si tratta di giovani tra i 35 e i 44 anni che dovrebbero essere nel pieno della realizzazione personale e professionale e invece non riescono più a pagare mutui, affitti e si trovano in difficoltà nel trovare un pasto. A loro sono stati distribuiti 82mila pasti nel 2010, oggi non bastano più e i pasti offerti a coloro che faticano a sbarcare il lunario sono arrivati ad oltre 96mila. Oltre agli italiani ci sono anche gli stranieri. L’identikit dello straniero povero che vive a Rimini lo dipinge come un ragazzo di età tra i 15 e i 24 anni.

Una fascia d’età, questa, che si è moltiplicata negli sportelli Caritas a partire dal 2012, quando gli adolescenti poveri e bisognosi di aiuto per sopravvivere sono aumentati del 20 per cento. Del resto i dati dell’occupazione dicono che rispetto al 2008 i senza lavoro sono triplicati in provincia di Rimini, soprattutto tra i giovanissimi. L’ultimo dato disponibile, del 2015, fissava l’asticella al 23,5 per cento (con una leggera flessione rispetto al 2014, quando si era a quota 28,1). Nel 2008 il tasso di disoccupazione giovanile era dell’11,1 per cento. Da allora è arrivato a triplicare. Il grafico sotto mostra l’andamento negli ultimi anni. Il tasso di disoccupazione 15-29 anni colloca Rimini al 17,7, sopra la media regionale 16,7).

Per quanto riguarda il lavoro in generale, nonostante un miglioramento negli ultimi due anni, il tasso di occupazione riminese resta uno dei più bassi della regione. Nel 2013 è stato toccato il picco minimo dell’occupazione provinciale (60,9 per cento) poi una leggera risalita nel 2014. Nell’ultimo biennio il dato si è assestato a quota 62,9 per cento, molto lontano dagli anni d’oro prima della crisi del 2008, quando gli occupati erano il 5% in più. Va ricordato che la mancanza di un impiego è il primo motivo che spinge tante persone a rivolgersi agli sportelli della Caritas.

I dati si riferiscono agli anni: 2010-2016
Fonte: Caritas, Camera di commercio delle Romagne, Istat

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