L’America ha spiato anche Gnassi

L’America ha spiato anche Gnassi

E adesso sono Gnazzi amari per Barack. E forse anche per Michelle. Fino ad ora era uscita solo la notizia che hanno pubblicato tutti. Robetta a confro

E adesso sono Gnazzi amari per Barack. E forse anche per Michelle. Fino ad ora era uscita solo la notizia che hanno pubblicato tutti. Robetta a confronto di quello che stiamo per raccontavi.
Quello che i giornali hanno venduto come uno scoop è che l’America ha spiato l’Europa. Ha fatto la guardona nei pc e ha controllato le rappresentanze della Unione Europea a Bruxelles e a Washington. La talpa del Datagate, Edward Snowden, ha portato tutto alla luce. Ma l’America non c’ha trovato un tubo nei pc della Ue.
La pesca miracolosa è arrivata da altri pc e da altre rappresentanze. La bomba è in grado di rivelarla Rimini 2.0: per mesi e mesi Gnassi è stato spiato dall’America. Il suo computer, l’ufficio, la bicicletta, il buen retiro di Borgo Mazzini, le conversazioni col sindaco facente funzioni Sergio Funelli, le riunioni di giunta (lunghi monologhi, assicurano le spie Usa, “parla solo Gnassi e quando interviene un assessore è per chiedere di andare al bagno”), i cazziatoni ai consiglieri assenteisti, le mezze parole pronunciate ad un tavolo appartato del Nud e Crud, e i rumors che salivano dalle fogne di Rimini sono stati captati e registrati dalla Nsa, l’agenzia di spionaggio Usa. Hanno fatto due orecchie come Dumbo per ascoltare tutto.
Ore e ore di conversazioni e segreti sono adesso in possesso di Barack. Che le sta studiando con attenzione (lo sbobinato se lo legge anche Michelle, sempre alla ricerca di nuovi stili di vita). Capito il furbetto? Va in visita a Soweto e dichiara “giovani, ispiratevi a Mandela, studiate, lavorate, non giocate ai videogame”, ma in realtà quello che gli interessa davvero è altro. Da tempo tiene gli occhi addosso al mago del concept, il bosone – o busone – di Melucci (nel senso di fortunata scoperta di Maurizio, che un grande contributo ha dato alla fisica del mattone nella città di Rimini, tanto che la particella del calcestruzzo è passata alla storia della scienza come “riminizzazione” o anche “il mattone di Melucci”), il Michael Jackson dei pescherecci, il Guy Laliberté del circo della politica riminese, lo Steve Jobs della pista ciclabile, la pantera rosa della Riviera, l’inventore della Saraghina Valley, colui che è riuscito a incubare nel più povero e insignificante dei pesci il sogno di poter diventare la Moby Dick del Mediterraneo.
Nei documenti top secret in mano a Barack, Gnassi verrebbe definito il “concept della palata”, l’uomo capace di oscurare il sogno americano. Barack rosica. E così ha attaccato l’orecchione a ventosa dell’intelligence a Palazzo Garampi e non si è fatto scappare un fiato. E che fiato! “Macchecaz… maccheccaz… me ne frega del bilancio, anche l’impero ottomanno fu inghiottito dal debito pubblico! Se ai riminesi fosse interessato avere i conti in regola avrebbero eletto Renzi. Invece hanno scelto me. E allora saragina, saraghina e dj per tutti!”.
What Macchecaz? What saraghina? Per gli 007 della Casa Bianca non è stato facile sintonizzarsi con lo spiato.
“Valà che il nubifragio ve lo faccio dimenticare io, mi metto alla consolle e vi asciugo tutti i pensieri”, è lo spezzone di un’altra intercettazione. “Rimini vuole le fogne, e io gli do Boy George”. E ancora: “Il turismo sono io, non voglio Babbi e waferini, Melucci e ermetini, Enit e Apt tutti insieme non fanno il mio appeal”. Le cimici hanno ascoltato anche frasi sui colleghi: “Io a Massimo Pironi, Piero Cecchini e Enzo Ceccarelli gli faccio un cool così”. Gli non si dice ma è cool anche l’italiano di Gnassi. E su Palazzo Buonadrata: “Come ho portato l’estate a Rimini la porterò anche nella Fondazione Carim, e Pasquinelli si dovrà mettere a cantare come un sorcino”.
Ma non è finita qui. Rosicheranno tutti i capi di stato del mondo, oggi, non solo il presidente della Provincia di Rimini Stefano Vitali. Siamo in grado di rivelarvi la copertina che TIME ha dedicato al sindaco Gnassi. Fresca fresca di tipografia. Riuscirà quest’uomo a salvare Rimini? E come no, ha già fatto il miracolo dei pesci!

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