L’azienda riminese Teddy al quarto posto in Italia per l’utilizzo di voucher

L’azienda riminese Teddy al quarto posto in Italia per l’utilizzo di voucher

La replica: "I voucher spesi dalla Teddy nel 2016 corrispondono a circa il 3% delle somme investite in stipendi, contributi e oneri versati"

Il dato reso pubblico dalla Cgil che ha ottenuto dall'Inps l'elenco dei primi 200 utilizzatori di voucher su scala nazionale.

Cgil nazionale ha chiesto all’Inps di conoscere quali sono le aziende italiane che utilizzo i voucher. Le informazioni le ha ottenute, pare con una certa difficoltà, e risulta che la riminese Teddy figura al quarto posto. Subito sotto Best Union Company, Stroili Oro, Gamestop Italy. Su quello che è diventato già un caso, prende oggi posizione la Cgil di Rimini e non risparmia un attacco diretto alla Teddy. “Il sogno del suo fondatore, ribadito nel sito ufficiale del Gruppo che, almeno a parole, continua a farlo proprio “è quello di costruire una grande azienda globale che guadagni molto per avere i mezzi per ingrandirla, creare occupazione ed impiegare ogni anno una parte degli utili netti per aiutare i più deboli attraverso opere sociali sia in Italia che all’estero. Il sogno è quello di costruire un’azienda in cui i giovani e meno giovani attraverso il lavoro riescano a dare un significato, un senso alla propria vita. Solo le aziende che sanno tramandare da una generazione ad un’altra un sogno, una visione, dei valori forti avranno un futuro. Tutte le altre sono destinate a finire poichè gli manca l’anima”.” Così scrive la Cgil che si domanda: “Quali sogni potranno realizzare i giovani pagati con i voucher? Che “anima” può avere un’azienda che per remunerare il lavoro dei suoi addetti va a comprare dei ticket dal tabaccaio?”.
Secondo la Cgil di Rimini “il voucher è come un’idrovora che sta risucchiando tutte le forme di lavoro: da quello instabile a quello stabile. Prima il lavoro stagionale, quello a chiamata, l’associazione in partecipazione, ma è convinzione della Cgil che oltre a quello a tempo determinato e flessibile, anche tanto lavoro stabile si stia precarizzando. Un sistema che si sta estendendo a macchia d’olio, che cancella i contratti e tutte le tutele fissate dai contratti stessi. come le ferie, la maternità, il Tfr, assegni familiari, malattia, contribuzione valida ai fini pensionistici”.
Quella della presenza ai primi posti del Gruppo Teddy, che produce e commercia capi di abbigliamento, coi marchi Terranova e Calliope, realtà di riferimento per l’abbigliamento in Europa e nel mondo con oltre 550 negozi ed una rete di punti vendita all’ingrosso Rinascimento, Cgil la definisce una “brutta sorpresa” perché “conta 1.484 addetti, ma, nel 2016, ha speso ben 1.901.230 euro in voucher distribuiti tra 922 prestatori d’opera. Già il fatto che un’azienda del nostro territorio figuri al quarto posto stupisce, negativamente s’intende, ma stiamo parlando della Teddy, un’azienda fondata nel 1961 che ha sempre fatto parlare di sé per la sua partecipazione ad iniziative solidali e umanitarie”.
Sarebbe interessante conoscere anche gli utilizzatori locali, aggiunge Cgil (che è impegnata in una campagna referendaria per l’abolizione dei voucher e per la responsabilità negli appalti) e per questo “sarebbe necessario, per rendere più trasparenti le modalità d’impiego dei voucher, che l’Inps della provincia di Rimini, analogamente a quanto pubblicato a livello nazionale, fornisse i dati degli utilizzatori”.

Il Gruppo Teddy: 'Quando l’ignoranza (nel senso etimologico) fa sbagliare indirizzo'
Posso comprendere lo stupore che gli amici della CGIL di Rimini abbiano provato nel leggere la classifica sui maggiori utilizzatori di voucher in Italia. Si saranno chiesti: “Ma come? Proprio un’azienda del nostro territorio fra i maggiori utilizzatori?”, “Ma come? Proprio un’azienda con un così grande Sogno?”. Gli sarebbe bastata una telefonata per farsi dare la reale dimensione del problema: i voucher spesi dalla Teddy nel 2016 corrispondono a circa il 3% delle somme investite in stipendi, contributi e oneri versati alle nostre persone e agli enti competenti. Quindi in Teddy stiamo parlando di un fenomeno assolutamente marginale. La nostra risposta potrebbe anche fermarsi qui perché, al di là dei numeri, credo che la reputazione di cui godiamo superi ogni altro dubbio. In chi ci conosce, ovviamente. Non in chi ci “ignora”. Ignorante (etimologicamente, senza offesa) è colui che non conosce una determinata cosa. Il problema è che forse gli amici della CGIL non solo non ci conoscono, ma non sanno nemmeno dove siamo, considerato che nel comunicato stampa ci collocano nel comune sbagliato: viviamo e lavoriamo infatti da oltre 50 anni a Rimini, in Via Coriano, e non a Coriano. Questa loro ignoranza (sempre in senso etimologico) è principalmente dovuta al fatto che abbiamo avuto poca occasione di incrociarci. Non gliene faccio una colpa. Almeno fino ad adesso. Ma entrando ancora di più nel merito, chi sono le persone che hanno lavorato con noi nel 2016 attraverso lo strumento dei voucher? Principalmente studenti, che certamente non sono in cerca di una attività lavorativa stabile, ma che vivono nei nostri negozi in giro per l’Italia un’esperienza di contatto occasionale con il mondo del lavoro che credo li aiuti anche a capire meglio quella che sarà la loro strada. Da ultimo, avendo visto gli amici della CGIL preoccupati dello stato di salute dei nostri valori e del nostro Sogno, ci sentiamo di rassicurarli e di consigliar loro di fare lo sforzo di chiedere in giro di noi, perché sono abbastanza certo che non faranno fatica, se si impegnano un po’, a trovare a Rimini un parente, un amico, un vicino di casa, un conoscente, un amico di un amico che lavora in Teddy. La sfida è questa: chiedetegli che cosa vive lavorando qua. Al netto delle imperfezioni e degli errori che certamente facciamo ogni giorno, sono certo che ne verrà fuori un racconto interessante. Grazie ai colleghi della CGIL per avermi dato occasione di ribadire quello a cui teniamo e per cui tantissime persone si spendono ogni giorno in giro per il mondo: “Costruire un’azienda globale che guadagni molto per avere i mezzi per ingrandirla, creare occupazione ed impiegare ogni anno parte degli utili netti per aiutare i più deboli”. Alessandro Bracci Amministratore Delegato Teddy

COMMENTI

DISQUS: 0