Lega e Forza Italia: “una presidente del consiglio comunale dimezzata”

Lega e Forza Italia: “una presidente del consiglio comunale dimezzata”

Sara Donati era stata votata da 32 consiglieri al momento del suo insediamento, ieri è stata riconfermata solo da 16. I commenti di Rufo Spina e Marzio Pecci alla mozione di sfiducia che si è abbattuta sulla presidente in quota Pd.

Il Presidente Donati era stata votata da 32 consiglieri e ieri è stata riconfermata solo da 16, pari a meno dei voti della sola maggioranza.
È questa la nota politica che dovrebbe fare riflettere chi, pure assente il 13 giugno, ha cercato di minimizzare o peggio negare il comportamento di parte tenuto dal presidente che ha fatto in modo di evitare la bocciatura di una delibera di maggioranza.
Ringrazio l’onestà intellettuale del consigliere Davide Frisoni che ha confermato l’oggettiva narrazione dei fatti. D’altra parte se solo 16 consiglieri, tra cui il Sindaco, hanno riconfermato il Presidente vuol dire che qualcosa è successo. Da parte nostra infatti abbiamo sempre e solo chiesto l’ammissione dell’errore e l’impegno ad evitare simili comportamenti di deferenza ed eccessiva tutela della maggioranza per il futuro, poi si sarebbe potuto continuare con rinnovata fiducia.
Ma di fronte alla negazione di ciò che è limpido e sotto gli occhi di tutti non si è potuto che avere l’inevitabile scontro politico, che non doveva accadere con riguardo ad una carica istituzionale e di garanzia che il Tuel definisce super partes, con la conseguenza che ora questa carica è oggettivamente indebolita e dimezzata nella fiducia generale: i 16 voti di riconferma parlano da soli e sono una sentenza di condanna di cui l’amministrazione in generale dovrebbe prendere atto.

Carlo Rufo Spina
Capogruppo Forza Italia

Nel consiglio comunale di Rimini ieri sera si é discussa la mozione di sfiducia del Presidente del Consiglio rea di avere, ad avviso dell’opposizione unita, violato con più comportamenti, il dovere di imparzialità nello svolgimento della funzione. La mozione é stata bocciata dalla maggioranza.
La presidente, che era stata eletta con i voti di tutti i gruppi politici, ora mantiene l’incarico con i soli voti della maggioranza.
Il dibattito consiliare ha confermato la veridicità dei fatti (che non potevano essere smentiti a causa dei filmati) denunciati dall’opposizione, ma la maggioranza ha voluto ugualmente negare l’evidenza, con il consigliere Casadei che, dopo aver citato il resoconto consiliare della seduta incriminata, di fronte alla contestazione e consequenziale richiesta del capogruppo Lega Marzio Pecci, al Segretario comunale, di trasmettere gli atti alla Procura della Repubblica in quanto evidentemente falsi, é stato costretto immediatamente a smentirsi affermando che la ricostruzione del fatto era personale e non dell’Ufficio comunale.
Il Consiglio, che si è svolto in un clima di leggera tensione nella maggioranza, ha visto intervenire nel dibattito tutti i consiglieri della corrente di minoranza del PD nonché il Consigliere Frisoni di Patto Civico che ha condiviso la fondatezza dei fatti descritti nella mozione di minoranza ed ha confermato col suo voto di astensione.
La maggioranza ed il consiglio escono dal voto divisi e la Presidente, come é stato detto durante il dibattito, ha salvato la poltrona ma, ormai, é “un’anatra zoppa” priva di autorevolezza perché ora rappresenta solo la maggioranza.
I cittadini riminesi, qualora avessero avuto necessità di verifiche sui comportamenti democratici della maggioranza ora hanno la certezza che la maggioranza componente PD é indifferente alle regole che garantiscono il buon funzionamento dell’istituzione ed i diritti della minoranza.
La Lega auspicava un gesto di responsabilità del Presidente, ma la difesa d’ufficio del Sindaco del lavoro svolto dal Presidente lascia presagire cambiamenti futuri. Vedremo.

Marzio Pecci
Capogruppo Lega

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