L’emancipazione politica vien dal mare: dopo Bellaria e Riccione toccherà a Rimini

L’emancipazione politica vien dal mare: dopo Bellaria e Riccione toccherà a Rimini

L’emancipazione politica viene dal mare. Non sembri azzardata questa affermazione. E’ difatti sufficiente fotografare la nuova geografia delle maggior

L’emancipazione politica viene dal mare.
Non sembri azzardata questa affermazione. E’ difatti sufficiente fotografare la nuova geografia delle maggioranze di governo delle amministrazioni locali della provincia di Rimini.
Bellaria Igea Marina resta stabilmente in mano al centrodestra, forte di un consenso popolare che da tempo si è scrollato di dosso le simpatie per Nando Fabbri e i suoi allievi compagni della Sinistra. Sono ormai lontani i tempi in cui il bravo ex Sindaco era soprannominato “re Nando” in virtù del suo strapotere bellariese.
Lì, a Bellaria Igea Marina, il tracollo della Sinistra è stato causato da una buona dose di pragmatismo da parte degli imprenditori di quell’ampio segmento produttivo che si basa sulle attività legate al turismo e dalla ramificata presenza delle rappresentanze umane e materiali che fanno riferimento alla Banca di Credito Cooperativo Romagna Est. Con una BCC locale stabilmente insediata anche a Riccione la tracotante maggioranza di Sinistra sarebbe stata cacciata ben prima di quando è avvenuto.
Riccione è, invece, la sorpresa di quest’ultima tornata elettorale, destinata – se ben gestita – a cambiare gli equilibri politici dell’intera provincia nella quale il peso del PD/PCI appare sempre di più in bilico, nonostante il traino di Matteo Renzi derivante dalla contemporaneità delle elezioni Europee.
A Riccione, dicevamo, un sano civismo democratico, coadiuvato dal centrodestra finalmente in maniera intelligente, con l’esclusione del NCD di Alfano/Pizzolante, è stato capace di buttare all’aria le incrostazioni del potere amministrativo della Sinistra. E’ bastata una buona candidata alla carica di Sindaco, l’unità di intenti di numerose associazioni alberghiere e affini, alcune lucide menti dal punto di vista culturale e politico e, davvero, i tanti errori del PD/PCI a iniziare dalle laceranti primarie interne!
La costa è dunque avanti rispetto all’entroterra, non c’è che dire. La brezza marina, il garbino, il vento maestrale aiutano ad aprire le menti e i cuori degli elettori. Nell’entroterra, invece, tuttora rurale e contadino (!), resiste lo zoccolo duro che ancora fa della Sinistra la maggioranza di governo locale.
A Santarcangelo, infatti, non riesce lo sgambetto che Mauro Ioli aveva architettato a spese della Sinistra fin dal momento della defenestrazione del vecchio Sindaco Morri. Vince senza meravigliare Alice Parma, la cui candidatura aveva creato non pochi malumori all’interno del suo stesso partito che la riteneva inesperta e poco matura. Vince solo per una manciata di voti, ma addirittura al primo turno, lasciando di stucco tutti gli altri antagonisti che nel ballottaggio forse avrebbero potuto ottenere un risultato simile a quello riccionese.
Vince lasciando sul campo, rullati e spompati, i reduci del PSI e del PRI che all’ombra del partito egemone speravano in qualche beneficio.
Così, senza troppi affanni, le alleanze antagoniste alla Sinistra vincono nei Comuni della costa, lasciando ai Comuni dell’entroterra il compito di emularle in futuro. E’ solo questione di tempo, mentre il destino di Rimini sembra segnato: è un Comune di costa!

Marino Straccialupi

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