L’Isis recluta i soldati in discoteca? Ma fate il piacere…

L’Isis recluta i soldati in discoteca? Ma fate il piacere…

Il terrorista di Londra ballava nei locali della Riviera romagnola. E allora? Le disco sono roba archeologica, che si studia all’Università. I giovani vogliono qualcosa per cui valga la pena morire. Oltre a informare sui rischi delle droghe, drogateli di Rimbaud.

Allah, il deejay più fico del cosmo
Bella scoperta. Il terrorista di Londra, Youssef Zaghba, nato tra Bologna e l’integralismo, sapeva ballare. Sorrideva. Scopava pure, pare. Quanto a ballare, ballava al Cocoricò, meglio noto come ‘Cocco’, meglio noto ai dandy attempati come ‘La Piramide’, e alla Baia Imperiale. Apriti cielo. Cazzo, il bastardo prima balla in Riviera poi si fa esplodere a Londra, prima succhia alle poppe occidentali poi scopre che Allah è il deejay più fico del cosmo. A parte che un semiologo neolaureato potrebbe compiere delle belle speculazioni riguardo ai simboli e ai segni – le discoteche, che spesso hanno nomi paradisiaci, ripropongono l’Eden in terra, l’altromondo in questo mondo, l’aldilà delle migliaia di vergini nell’aldiquà dei pompini nel cesso, sostituendo la teologia con la cocaina – di cosa ci stupiamo? Il fatto che un giovane bolognese mezzo islamico venga a ballare in Riviera, non fa che sottolineare quanto sia avveniristica, ancora, la ‘proposta turistica’ della Romagna balneare. Certo, probabilmente l’immagine di Zaghba che si dimena in pista non è il massimo della pubblicità per il Cocoricò…

Il nulla giovanilista si combatte con Dostoevskij
Vengo al punto. Demonizzare le discoteche – il luogo dove i terroristi ballano – è una stupidaggine medioevale. Le automobili fanno più morti delle discoteche, ma nessuno si sogna di limitarne l’utilizzo. La polemica dei figli che si sballano serve a celare le pudenda dei genitori che ne hanno combinate di peggio – ma ve li ricordate i lisergici anni Settanta, gli psichedelici Ottanta, i violenti Novanta? “È in queste frange giovanili, cresciute in discoteche dove tutto è permesso, che l’Isis trova una buona parte dei suoi ‘soldati’”, ha scritto Claudio Risè, soldatino dei buoni sentimenti. Ve l’immaginate il Cocoricò come zona di reclutamento di soldati islamici? Piuttosto, è un rifugio di figli di papà che dovrebbero andare a lavorare a calci nel didietro. Il problema è sempre il solito, sempre quello. I ragazzi vogliono vivere pienamente, totalmente – i loro genitori, di solito, sono già schiavi di un mondo che odiano e di un tempo che li schiavizza. Vogliono lo ‘sballo’, perché è in quella condizione extrasensoriale che pensano di accedere al mistero della vita. Una volta lo ‘sballo’ era proprio della teologia: ci si ‘sballava’ per vedere il dio. Da qualche decennio a questa parte ci si ‘sballa’ per far fiorire il nulla di margherite astratte, di Puffi di cartongesso, di utopie in technicolor. Nel tempo antico si rischiava la vita per vivere pienamente – oggi si muore per una cretinata. Ma il punto è sempre quello: trovare qualcosa per cui valga la pena morire. Che sia la controfigura di un dio sanguinario o una pasticca succhiata mentre si balla come scemi è uguale. Che possiamo fare noi? Niente. Le discoteche sono archeologia, esistono, così come le conosciamo, da quarant’anni, da anni sono materia di studi universitari, quelli che si dimenano oggi sono i nipoti di quelli che stavano alla consolle ieri. Che fare, ancora? Sostituire lo sballo con la parrocchia, la Basilica dell’Edonismo, la discoteca, con le Chiese, è follia. La Chiesa, nel migliore dei casi, ha confuso l’eremitaggio con una schitarrata, la severità del dio con lo scoutismo, il buonismo massificato. Perciò? A scuola non basta “informare sui rischi delle droghe” – con il rischio che i giovani, che amano il rischio, si arrischino a provarle. Bisogna leggere cose esagerate, che costringono a una presa di posizione, a una scelta di vita. Il tedio giovanile si combatte con Dostoevskij, lo sballo con Rimbaud – più sballato di lui… – l’Isis con Dino Campana, il poeta elettrico che lascia il pantano dei letterati per andare oltreoceano, ad assaporare il midollo della vita. Ma c’è chi, c’è da crederci, preferisce che i giovani restino ebeti, cretini che pascolano il niente. Uno sballato che si fa esplodere a Londra è un rischio, calcolato.

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