Lotta all’abusivismo commerciale… o no?

Lotta all’abusivismo commerciale… o no?

Il "punto vendita" nel centro storico beffa i rari controlli. Quando arriva la polizia municipale il "negozio" chiude ma riapre poco dopo.

La presunta lotta all’abusivismo commerciale sta assumendo toni grotteschi per il modo in cui il fenomeno dovrebbe essere contrastato e – magari – debellato.
Alcuni giorni fa in spiaggia, sulla battigia poco distante dagli stabilimenti balneari precedenti a quelli del Grand Hotel, sono comparsi i famosi quad con tanto di conducenti della polizia municipale. Belli, nuovi fiammanti, assai spettacolari fino a destare l’interesse dei bagnanti. Nei comunicati istituzionali, si percepiva che i mezzi fossero la panacea del male.
Ma mentre i mezzi si spostavano a sud, dietro loro progressivamente si poteva notare il ritorno di massaggiatori e venditori abusivi che ricomparivano come per incanto dal nulla, evidentemente avvertiti da qualcuno.

Ma passiamo al Centro di Rimini ove lo stesso fenomeno continua a persistere. Ad esempio, nella giornata di sabato nell’incrocio fra le Via Castelfidardo e Clari, un venditore piazzato lì come al solito, impavido mostrava tutta la sua merce adagiata a terra sopra un lenzuolo. Non è nuovo, e il posto è sempre lo stesso ma, ciò nonostante, … è sempre lo stesso e nel medesimo posto. Vi è poi da aggiungere che nell’area del mercato coperto operavano pure mendicanti molesti ed altri venditori abusivi itineranti.
Ad un certo punto il “pellettiere” raccattata la merce in tutta fretta chiudendo il lenzuolo a sacco, fuggiva per la via Clari perché, forse avvertito, arrivavano due agenti della PM. Costoro, dopo avere stazionato per poco tempo nel sito del “venditore”, proseguivano il loro itinerario di servizio.
Mi trovavo per caso di fronte ad un’entrata del mercato coperto per un’attesa e ho così potuto assistere a quella scena ed al suo epilogo. Ad un certo punto il “pellettiere” abusivo è ricomparso e, recatosi presso i tanti mendicanti molesti che assillano il mercato in posizioni strategiche di controllo, e tollerati per un “peloso” buonismo, ha chiesto informazioni circa gli spostamenti degli agenti della PM. Intendiamoci, in assenza di bisogno poiché se richiedenti asilo tutelati, se clandestini, allora…
Una volta ottenute le rassicurazioni del loro allontanamento, si è recato presso un viottolo di via Clari, di cui conosco il civico numero ma l’ometterò per senso di riservatezza, per recuperare la mercanzia precedentemente nascosta. In seguito, oltre alla ricomparsa dei venditori itineranti, il “pellettiere” ha ripreso tranquillamente la sua attività esponendo la merce sempre nello stesso punto in barba a tutto.

Esiste pertanto una rete, organizzata o volontaria che sia, per cui il fenomeno si auto protegge; complicità e favoreggiamento quindi, atti comunque contrari alla legge che dovrebbero essere approfonditi e perseguiti.
Se di ciò si può accorgere un privato cittadino che nella sua vita ha svolto altro, non si comprende il perché questo non possa avvenire da parte di coloro che a ciò sono preposti. E si aggiunga pure il limitato spazio di territorio – il Centro – di cui è assai facile avere un controllo totale.
Smettiamola quindi di illuderci e farci illudere che il fenomeno dell’abusivismo commerciale sia adeguatamente perseguito; non è così, manca la capacità. E si ponga fine agli “spot” in cui si narra di sequestri di merce e via dicendo perché, a ragion veduta, fatti di piccola entità di un fenomeno di cui gli stessi autori non ci forniscono l’esatta stima dell’identità totale. Si eviti di mostrarsi sui mezzi di informazione locali con cartelli recanti la scritta “vergogna” davanti alla mancata cittadella della sicurezza, e si agisca energicamente o si ammetta la resa. So che sarà impossibile, ma la sconfitta è palese.

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