Lungomare strategico: si lavora per partire nel 2014

Lungomare strategico: si lavora per partire nel 2014

Negli uffici del piano strategico, al primo piano del palazzo del Turismo, ci sono già disegni ben definiti che tratteggiano la rivoluzione possibile.

Negli uffici del piano strategico, al primo piano del palazzo del Turismo, ci sono già disegni ben definiti che tratteggiano la rivoluzione possibile. Ma non chiamatela “cartolina”. Un po’ perché porta iella (questo tipo di cartolina da decenni i “postini” dell’amministrazione comunale si dimenticano di imbucarla) e un po’ perché se non dite “parco del mare” Maurizio Ermeti si arrabbia. Mister piano strategico srotola tavole colorate che mostrano quello che è (anche troppo noto) e quello che sarà. E butta li, giusto per gradire, “che il progetto non ha nulla a che vedere con un nuovo arredo urbano, come hanno fatto Riccione, Cattolica e Bellaria”. Non è un nuovo look che rimaneggia funzioni esistenti. “E’ una riqualificazione che dovrà reggere per i prossimi 50 anni”. Se ne parla da tempo, si fanno mostre, si redigono quaderni del piano strategico che ne abbozzano le prospettive e, come se tutto questo non bastasse, lo si è inserito anche nel famoso “masterplan”. L’unica cosa che nessuno aveva chiesto all’amministrazione comunale e che la legge non prevede (come se non bastassero piani strutturali, Poc, che sta per Piano Operativo Comunale, e Rue, Regolamento Urbanistico Edilizio), cioè il masterplan, il sindaco Gnassi l’ha voluta concretizzare per prima e non è niente più che un atto di indirizzo. L’indirizzo serve per trovare la destinazione. Sarà la volta buona? E’ il lungomare carrozzato Bertone. Scherzi a parte, è il progetto sul quale il Forum del piano strategico si gioca la faccia e Rimini il futuro.
“Il primo stralcio di fatto potrebbe partire nel 2014”, attacca Maurizio Ermeti sfoderando ottimismo. Va da piazzale Kennedy a piazzale Fellini, poche centinaia di metri ma decisamente strategici per il turismo riminese e per scrollarsi di dosso un immobilismo imbarazzante. Il secondo stralcio, da piazzale Fellini al porto, un intoppo invece ce l’ha. In quella sorta di triangolo disegnato dalle due strade, c’è una fetta di demanio marittimo, che com’è noto non può essere ceduto. Prima va trasferito al demanio dello Stato. Quindi i tempi si allungano di certo. C’è di mezzo il demanio dello Stato, non marittimo però, anche nel primo tratto, ed è costituito dall’asse viario del lungomare, ma il sindaco Gnassi ha iniziato la trattativa da tempo e spera di vedere la fine del tunnel a breve: “Entro l’anno questa partita si può chiudere”, dice Ermeti, “e consiste in uno scambio di beni visto che comprarlo costerebbe troppo; il Comune cede allo Stato degli immobili e in cambio ottiene …” il miraggio di una vita. Giusto per capirsi, l’acquisto di quel tratto di lungomare davanti alla Murri, circa 700 metri, lo pagò 1 milione e mezzo di euro.
A grandi linee il parco del mare è noto nelle sue linee essenziali: la materia da plasmare non è solo quella costituita dai 22 metri di lungomare, ma “in alcuni tratti la profondità arriva a 80 e 100 metri”, spiega Ermeti. Un fronte enorme che, se completato per intero anche in lunghezza raggiungerebbe circa 12 chilometri, disegnando una città sul mare vivibile 365 giorni l’anno. Con attività commerciali, centri benessere, un polmone verde e altro. “Un luogo unico, penso non solo in Italia”, commenta Ermeti. Restiamo però sul primo tratto, senza farci prendere la mano da sogni troppo arditi. Come si ottiene il parco del mare? “Anzitutto cambiando faccia all’arenile. In parte sfruttando le leve contenute nel piano spiaggia, in parte cambiandole alla radice”. Le leve sono quelle degli accorpamenti, che già cominciano a dare qualche frutto, gli stravolgimenti riguardano le volumetrie: “Il piano esistente prevede di ridurle del 10%, il progetto del parco del mare del 40%”. Quasi la metà del costruito sulla spiaggia che oggi è sotto i nostri occhi, se ne potrebbe andare da un’altra parte. Dove? “Dove attualmente c’è l’asse viario”. Attenzione perché qui arriva una perla che forse sarà in grado di stregare e avvincere anche i bagnini più recalcitranti. “Sull’arenile resterebbero i servizi essenziali: docce, spogliatoi, cabine. Il resto, ristorante, bar, palestra, spostati più in su. Togliendoli dalla spiaggia si ottiene l’obiettivo di poter vivere il parco del mare per tutto l’anno, anche quando sulla sabbia la stagione invernale non t’invita ad andarci. In questo modo si può anche ‘limitare’ la Bolkestein: trasferendo i volumi importanti dall’arenile, dove resterebbero quelli più insignificanti, si mette in salvaguardia l’80% dell’investimento (contro il 20% che resta sulla sabbia, giusto per dare un’idea delle proporzioni)”, ragiona Ermeti. E sui volumi trasferiti fuori dall’arenile decide il Comune, che davanti a significativi investimenti di riqualificazione degli stabilimenti balneari, può scegliere di siglare una concessione a lungo termine col bagnino che equivale ad una garanzia sulla vita (lavorativa). Chiaro?
Ma quanto costa attuare il lungomare strategico? “Il primo stralcio, che comprende anche la riqualificazione di piazzale Fellini e dell’ampio fronte che va dal primo tratto della spiaggia al confine con gli alberghi, intorno ai 30 milioni di euro”, conteggia Maurizio Ermeti con la stessa tranquillità di chi si trova alla cassa del bar a pagare un caffè. E siccome le risorse pubbliche non ci sono, le truppe del Forum del piano strategico dovranno mettersi a stampare moneta o a rapinare banche? Secondo Ermeti, che su molti progetti ormai lavora fianco a fianco con l’amministrazione comunale (“siamo stati incaricati dal Comune di Rimini di collaborare con i tecnici di palazzo Garampi anche alla rimodulazione del Psc e del Rue, per andare all’approvazione entro la fine dell’anno”), la strada è semplice: “Abbiamo costruito un meccanismo alla riccionese”, spiega riferendosi al nuovo lungomare della Perla verde con parcheggi sotterranei. “Si prevede di vendere i posti auto interrati ad un costo maggiorato per poter ricavare risorse in grado di coprire le spese per sistemare l’area sovrastante. Poi anche monetizzando sia la migrazione dei volumi e sia l’inserimento di nuove attività. Chiedendo ad ogni singolo operatore un investimento che non supera quello che avrebbe dovuto comunque affrontare per riqualificare la spiaggia (nel caso del bagnino) o dotarsi di parcheggi (nel caso dell’albergo, ma anche di condomini che volessero acquistarli), ma il tutto inserito in un progetto d’insieme e coordinato che fa la differenza”. I posti auto in vendita hanno un bacino d’utenza abbastanza ampio, ed ecco la ragione: “L’area interessata allo svuotamento dei posti auto di superficie si estende anche a via Vespucci, che prevediamo di liberare dalle macchine in sosta e progressivamente – nel giro di tre anni – anche dalla linea del filobus, per farne una strada a doppio senso di marcia, considerato che il lungomare diventerà pedonalizzato e percorribile solo da mezzi di soccorso e per il carico e lo scarico merci”.
Detta così sembra fin troppo liscia, ma lasciamola scivolare. Quali i tempi di realizzazione? “Entro il 2013 l’amministrazione comunale deve risolvere la questione del lungomare demaniale. Se andrà in porto lo scambio molto meglio, perché si abbasserebbero i costi, altrimenti si deciderà di inserire anche quella spesa nel conto economico del progetto. Gli stabilimenti balneari sono già in parte coinvolti, quantomeno dal numero 18 al 29, mentre dall’11 al 17 sono informati ma non ancora in rete. Una volta partita la riqualificazione di un’ampia zona, è difficile pensare che l’effetto emulazione non faccia il resto”.
Ora resta da chiedersi chi sia l’interlocutore dei privati in questa operazione “parco del mare”, che piano strategico e amministrazione comunale condividono in tutto. L’Agenzia del piano strategico, il Comune o un soggetto terzo? Maurizio Ermeti chiarisce: “Ci stiamo lavorando in questa fase e le ipotesi sono diverse: da un soggetto ‘sviluppatore’ ad una società di trasformazione urbana, ma potrebbe essere anche la stessa Agenzia, oppure lo strumento del project”. Ermeti si spinge anche oltre: “Entro l’anno gli accordi con i privati e tutta la parte burocratico-amministrativa del progetto l’avremo sicuramente messa a punto. Diversi operatori sono già coinvolti, non solo quelli interessati al primo stralcio, ma anche altri”.
Resta da capire perché, se la partenza del primo stralcio è così ravvicinata, il sindaco abbia deciso di investire 750 mila euro (a questo ammonterebbe il costo dell’intero progetto che il Comune ha presentato in Regione) in una pista ciclabile che ha già mostrato più di una debolezza e che dovrà essere smantellata mano a mano che si procederà con gli stralci del parco del mare. Che una pista ciclabile bella grande e contestualizzata, l’ha prevista. Misteri della visibilità politica, anch’essa a suo modo strategica.
Carlo Piantucci

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