Manifesti balneari: belli ma a corta gittata turistica

Manifesti balneari: belli ma a corta gittata turistica

Il manifesto balneare che ha riscosso il maggior successo negli ultimi tredici anni è stato quello di Milo Manara (30%). Lo attesta il voto online esp

Il manifesto balneare che ha riscosso il maggior successo negli ultimi tredici anni è stato quello di Milo Manara (30%). Lo attesta il voto online espresso sul sito internet di Rimini turismo. Chiunque può cliccare sul preferito andando così a compilare la classifica. Al secondo posto c’è Luca Giovagnoli (24%), seguono Gianluigi Toccafondo (8%), e con lo stesso punteggio del 5% René Gruau, Marco Morosini e Alessandro Bergonzoni. Il manifesto di Jovanotti si ferma al 4%, al 2% Pablo Echaurren, Francesca Ghermandi e, infine, tutti con l’1%, Ugo Bertotti, Davide Eron Salvadei, Francesco Bocchini e Marco Neri. Ovviamente bisogna tenere conto che i manifesti più recenti hanno avuto a disposizione meno tempo per raccogliere consensi.
L’idea di coniare una immagine simbolo della Rimini estiva, ricollegandosi alla bella tradizione della grafica pubblicitaria e della illustrazione di inizio 900 (la galleria si può vedere sul sito di Balnea), e poi in anni seguenti, è stata ripresa dall’assessorato alla cultura del Comune di Rimini, in collaborazione con quello del turismo, a partire dal 2000. Con l’eccezione del 2001, ogni stagione ha visto un artista cimentarsi col non facile compito di evocare l’immaginario della vacanza nella città di Fellini. Non sono mancati sinceri e diffusi apprezzamenti per alcune opere, e nemmeno le riserve per altre. Ma è normale che sia così.
Il tema è però anche un altro. Che tipo di diffusione hanno questi più o meno splendidi manifesti? Dove vengono affissi? Quali strade prendono per svolgere la mission per la quale sono nati, che è di tipo promozionale sulla destinazione Rimini? E poi: è mai stata fatta una verifica per capire se e come l’iniziativa sia utile alla promozione turistica e quale gradimento raccolga? Che tipo di investimento comporta per l’amministrazione comunale il manifesto balneare?
Il gradimento è testato col voto sul sito di Rimini Turismo, di cui si è già detto. Ma i voti sono pochini, intorno a 500 in tutto, e danno la classifica che, appunto, vede al primo posto l’intrigante affiche di Milo Manara.
Il capitolo di spesa dal quale vengono attinte le risorse è proprio quello delle iniziative promozionali che fanno capo al turismo. Vediamo i costi, allora. Il compenso per gli artisti viaggia su una cifra standard di 5 mila euro, tranne due casi: Manara, che ne ha ricevuti 13.500 e Morosini, 8 mila, che però realizzò non solo il manifesto ma anche la grafica della copertina del volume degli eventi 2008, più gli adattamenti grafici del manifesto (voce che non è compresa invece nei contratti con gli altri artisti).

Cominciamo dalla diffusione di queste opere d’arte. Diciamo subito che praticamente non escono di molto dall’ambito regionale, anzi, negli ultimi anni – complice ovviamente le ristrettezze delle finanze pubbliche – il raggio d’azione si è addirittura ridotto. Nel 2011 il manifesto balneare è stato affisso nelle città di Ancona, Bologna, Cattolica, Forlì, Milano, Modena, Pesaro, Riccione, Rimini, nel 2012 a Bologna, Cattolica, Modena, Milano, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Riccione, Rimini. Nel 2013 solo a Bologna, Milano e Rimini.
Il loro scopo finisce dunque per essere una sorta di “benvenuto” agli ospiti che arrivano a Rimini, mentre le altre località vengono scelte in base alle aree di maggiore provenienza dei turisti italiani. Niente stazioni e aeroporti o location d’impatto utilizzate ad esempio dai marchi pubblicitari o da chi organizza eventi di rilevo. Il manifesto viene poi stampato sui materiali di pubbliche relazioni dell’assessorato al turismo, quindi cartelle stampa e bag per la realizzazione dei press kit che vengono distribuiti ai giornalisti nazionali ed esteri che vengono a Rimini per fare i loro servizi di viaggi, lifestyle, eccetera, ed anche sulle cartoline in distribuzione negli uffici Iat di Rimini.
Il budget complessivo utilizzato nel 2011 è stato di circa 20 mila euro e comprende il compenso all’artista, l’adattamento grafico, la stampa e le affissioni (circa 7 mila euro). Nel 2012 circa 15 mila euro e quest’anno 12 mila 500 (sempre Iva inclusa). Per le affissioni 2 mila euro in tutto.
Carlo Piantucci

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