Meteore a Rimini, alla ricerca delle stelle gnassiane perdute

Meteore a Rimini, alla ricerca delle stelle gnassiane perdute

Fermo restando che un infortunio può capitare a chiunque, ricordate la campagna elettorale del nostro sindaco alle amministrative di tre anni fa, tutt

Fermo restando che un infortunio può capitare a chiunque, ricordate la campagna elettorale del nostro sindaco alle amministrative di tre anni fa, tutta incentrata sull’appeal d’una Rimini trasfigurata da anelli verdi e Foreste Nere Gnassiane?
Io mi limitai a obiettare (flebilmente, ma insistentemente) che forse Friburghesi e mitteleuropei a Rimini non ci sarebbero più venuti, se Rimini fosse diventata come loro.
Cioè algida, rispettabile e un po’ calvinista invece che mediterranea e casinista come i nostri cugini del Nord la preferiscono.
Naturalmente il sindaco non mi degnò mai d’una risposta (chi sono io per giudicare?), però avete notato che Friburgo s’è persa nelle nebbie della Pomerania orientale?
Il sindaco insomma ha smesso di parlarne, riducendo il proprio eco-fondamentalismo (che col turismo nostrano c’entra come le saraghe a colazione) alla dimensione civica: ponti romani trasformati in ninnoli da salotto, eliminazione dal centro storico di quel suk magrebino rappresentato dagli ambulanti, un’aiuola davanti alla Rocca tipo balcone fiorito di Piazza Venezia e, insomma, tanta pulizia etnica secondo l’himmler-vogue del suo biciclettismo salutista.
Poi ecco il colpo di genio: “Rimining”!
In ottemperanza al carattere d’una città che, per il suo gusto dell’incompiuta monumentale, per quella sorta di autofagia urbanistica che sempre l’ha fatta divorare dai suoi stessi abitanti, risponde a un DNA made in USA che l’ha resa la città più “Amerikana” d’Italia.
Come io ho sempre scritto sui giornali, e finalmente il sindaco mi dava ragione!
Che importa se di mezzo c’era un’agenzia di comunicazione che gli ha fatto spendere una barca di soldi (nostri): è il risultato che conta, e il risultato era che basta Friburgo e avanti Las Vegas, cioè “Rimining”, all’americana.
Bravo Gnassi!
Ma siccome il diavolo fa le pentole e non i coperchi, prima qualcuno, poi molti, poi il mondo intero a un certo punto è andato a cliccare Rimining e cosa è saltato fuori?
“Rimming”, pratica sadomaso di fibrillazione anale che uno dice: “Ma forse è proprio quello che il sindaco voleva dire: “Omo di tutto il mondo, venite a Rimini!”
Ora, intendiamoci, un infortunio può capitare a chiunque, ma il problema è cosa ci sta sotto.
Perché quando un politico e il suo partito perdono ogni identità culturale, ideologica e politica (cos’è il Pd di Gnassi: gramsciano, cattocomunista, liberal, riformista? Boh!), quando insomma tutto è stato rottamato e matteorenziato a favore di promòscion giovanilista e ritorno d’immagine, le cadute di stile sono inevitabili e soprattutto micidiali.
Perché? Perché sotto il vestito niente!
E infatti: avete notato che, dopo l’uscita in conferenza stampa, Rimining-Rimming è sparita?
A questo punto sorge un dubbio: non è che anche “Rimining” farà la stessa fine di Friburgo?
Con la differenza che Friburgo era gratis, mentre Rimining-Rimming ci è costata una panacca di soldi: sempre nostri, of course.

P. S. Altro dubbio: non è che, visti i precedenti, anche il fantasmagorico “Pacco del mare” da Torre Pedrera a Misano farà la stessa fine? Chissà chi lo sa…

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