Michael Rinaldi è campione europeo. Orgoglio romagnolo

Michael Rinaldi è campione europeo. Orgoglio romagnolo

Il giovane centauro si aggiudica il campionato europeo STK 1000. Viaggio tra chi lo ha seguito da vicino senza mai perdersi una gara. Ieri sera festa a sorpresa nella sua amata San Vito con fuochi d’artificio. Tutta meritata per questo ineguagliabile talento.

Alla fine ce l’ha fatta, il giovane sanvitese che ci ha sempre creduto fin dall’inizio. Michael Rinaldi è finalmente campione europeo. Una stagione mozzafiato, fatta di vittorie, battute d’arresto e grinta irrefrenabile, che hanno emozionato e scaldato il cuore di ogni sostenitore che lo ha seguito e tifato incollato alla televisione o direttamente sul campo di battaglia. Come Giorgio ed Elia, due amici che da San Vito si sono fiondati a Jerez, in Spagna, per non perdersi l’ultima entusiasmante gara di Michael, decisiva per le sorti del campionato europeo. Una lotta a tre, con Rinaldi primo in classifica generale con 8 punti di vantaggio sul francese Florian Marino e 14 sul turco Toprak Razgatioglu. Gara non proprio dall’esito scontato, come ci spiega Giorgio: “La nostra convinzione era quella di andare al circuito di Jerez, vivere da vicino la SBK e festeggiare la vittoria. Nient’altro. Per noi doveva essere già suo, perché lì dentro se lo meritava più di chiunque altro, senza pensare magari che in quella pista, nessuno si sarebbe tirato indietro. Come nel calcio la palla è rotonda, il mondo delle moto può giocare piccoli scherzetti. Dopo tre turni di prove altalenanti, tra nebbia, poco grip e difficoltà nel trovare il giusto assetto della moto, finalmente in qualifica Mike è partito. Andava forte, c’era! Trac!…Radiatore rotto e via nei box senza poter fare un giro veloce con gomme nuove. Quattordicesimo, mentre Marino e Toprak, contendenti per il titolo, si erano presi rispettivamente la quinta e la dodicesima casella”.

Anche Elia rievoca l’atmosfera e il particolare clima di quella giornata in Spagna: “Il giorno della gara all’interno dell’hospitality del team Aruba della Ducati si respirava stranamente un clima rilassato. Anche se alle qualifiche il giorno prima si era classificato 14esimo a causa di un problema al motore, perché un sassolino aveva colpito il radiatore. Abbiamo mangiato insieme a lui prima della gara, si notava la sua tranquillità. Non mostrava segni di tensione. Poi è andato a prepararsi, per concentrarsi. Noi siamo rimasti a parlare con i colleghi, i meccanici e i manager. Tutti erano tranquilli, in un certo senso già sicuri che Michael avrebbe vinto il titolo. Noi ci credevamo tanto, ma guardando in faccia la realtà, eravamo consci del fatto che sarebbe stata un’ardua impresa”.
Elia ricorda anche l’inizio della gara, seguita con intensità: “Ci siamo recati nel Paddock Show per guardare la gara trasmessa su un mega schermo, perché volevamo seguire bene tutto lo svolgimento. Se ci fossimo recati sulle tribune avremmo potuto vedere solo dei pezzi, senza essere coscienti di quello che stava succedendo”. Giorgio aggiunge: “Nel Paddock ci siamo guardati un po’ perplessi. I pensieri più bui si facevano strada nelle nostre teste ‘Ora è difficile, ora non basta più amministrare’. Eravamo tesi e come se non bastasse prima della partenza Mike accusa un problemino alla moto e rientra per qualche istante ai box. Gelati! Non è possibile! Perché tutte a lui e perché proprio a lui? I semafori rossi si spengono. Partiti”.
Inizia la gara. Primo giro. Caduta di Marino. Il francese prova a ripartire, nulla da fare. La sua rimonta si ferma al ventesimo posto. Elia ci confessa: “Nei primi giri il rivale più pericoloso di Michael è scivolato. Dando un’occhiata alla classifica generale eravamo contenti, ma poi ci siamo subito raccolti. Nel mondo delle moto è richiesta sportività.” Giorgio aggiunge: “A differenza del calcio, nelle moto è diverso. Si è tutti un po’ più vicini, ma eravamo comunque felici per il campionato”. La gara continua, a quel punto il pericolo si chiama Toprak Razgatioglu. Il turco prova a dare del filo da torcere, arriva terzo, sale sul podio, ma non basta per raggiungere Rinaldi in classifica. “Micheal ha mantenuto la sua posizione senza strafare, dal box gli avevano comunicato che il titolo sarebbe stato suo se avesse mantenuto quella posizione” aggiunge Elia. “In quel momento rimaneva solo Toprak. Solo qualche giro di complicata amministrazione. Beh il resto lo conoscete già. Campione”, festeggia Giorgio.
Si avvicinava la conclusione della gara e i ragazzi ci raccontano quegli indimenticabili momenti: “A pochi giri dalla fine ci siamo intrufolati ai box, siamo arrivati a bordo pista ad aspettare Mike, il cuore batteva a mille. C’erano tutte le telecamere pronte e il team ad aspettare la Ducati di Micheal. Per noi che abbiamo seguito la sua carriera e sappiamo quali sono stati i suoi sacrifici, è stato emozionante assistere a questa vittoria. Quasi indescrivibile. Vedere un tuo amico che vince un campionato europeo dopo tutte le peripezie che ha avuto, tutti gli scogli che ha incontrato, è stato bellissimo. In quel momento si capisce che se vuoi veramente una cosa, la puoi ottenere. Questo è importantissimo. Quando quella moto rossa a quasi 300 km/h è sfrecciata sul traguardo, tutta la tensione si è trasformata in felicità. Conoscendolo da quando eravamo piccolissimi è stata una vittoria anche per noi. A quel punto è iniziata la festa”.

Festa che è proseguita anche ieri sera, a sorpresa, nella sua amata San Vito, allestita con un tendone, striscione e palloncini inclusi (che formavano le iniziali del suo nome) sorretti da una gru sul retro. Presenti tutti i suoi amici, pronti a celebrarlo per le soddisfazioni che ha regalato loro e per il campione che è. Non se l’aspettava Michael, tempo qualche minuto e puntuale è arrivata anche la commozione. Lacrime di gioia. Poi si mangia, partono i fuochi d’artificio, arriva la torta. E si canta Romagna mia, perché quelle radici sono nel sangue. La dolce dedica della sua fidanzata Caterina, rievoca bene tutta la stagione, ricca di tanto impegno e sudore per guadagnarsi il titolo: “Hai iniziato questo campionato da vincente, poi sono arrivati alcuni problemi che ti hanno buttato giù di morale, ma sei sempre riuscito a tirarti su con l’immensa forza che hai dentro e soprattutto con il tuo talento ineguagliabile! So quanto hai lavorato, giorno e notte, quanto hai sofferto, so quanto hai gioito e io ho provato tutte le emozioni con te, dalla prima all’ultima. E finalmente è arrivata questa vittoria che tanto meritavi! Non c’è nessuno come te che sei il campione più grande”. Sorpresa Mike! Te la sei meritata tutta. E ora.. Superbike?

Fonte: WorldSBK

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