Mons. Turazzi elogia la povertà nella Repubblica delle banche

Mons. Turazzi elogia la povertà nella Repubblica delle banche

La povertà come virtù. Non solo scelta e voluta da Cristo ma anche stimata nella più squisita e superiore etica universale. Mons. Andrea Turazzi oggi

La povertà come virtù. Non solo scelta e voluta da Cristo ma anche stimata nella più squisita e superiore etica universale. Mons. Andrea Turazzi oggi si è recato in visita alle istituzioni del Titano e il messaggio più importante – oltreché sfidante – l’ha lanciato al termine del suo saluto ai Capitani Reggenti e al Consiglio Grande e Generale della Serenissima Repubblica di San Marino. Nella terra delle banche e del Dio denaro, anche se negli ultmi anni l’Eldorado non è più quello di un tempo, il nuovo vescovo di San Marino e Montefeltro ha richiamato le parole di Papa Francesco, col quale dimostra di essere in perfetta sintonia di magistero e di sensibilità pastorale e umana. Prima la sottolineatura della povertà e poi un lungo passaggio sul danaro che non rende felici: “Per troppo tempo ci è stato fatto credere che attraverso il danaro si possano aprire tutte le porte; che facendo i nostri interessi e facendo ancora più danaro, si potesse raggiungere la felicità e che poi “una mano invisibile” nell’economia avrebbe aiutato tutti, anche i più poveri. Eppure, mai come negli ultimi 60 anni c’è stata una crescita così importante nella ricchezza e mai come oggi, al di là della crisi che ci avvolge, c’è preoccupazione per quanto potrà avvenire nel mondo, nei prossimi decenni a causa dei cambiamenti climatici, della scarsità di acqua, della riduzione di humus che sta avvenendo nei campi coltivati in modo intensivo con pesticidi chimici. Il numero dei poveri non diminuisce. I ricchi aumentano con cifre senza precedenti nella storia. Le ricerche (svolte in 20 paesi da 30 anni) sul rapporto tra danaro e felicità sono concordi nel dire che la felicità anziché crescere diminuisce”.
All’inizio del suo intervento aveva fatto riferimento alle sue “umili origini”: “Sono figlio di un ortolano coltivatore della terra nella campagna ferrarese, dove il Po diventa delta, un tempo assai capriccioso e minaccioso, oggi ormai saldamente imbrigliato. Umili origini le mie, ma delle quali sono pure orgoglioso”.
Mons. Turazzi è stato anche ricevuto a Palazzo Begni dal Segretario agli Affari Esteri, Pasquale Valentini.

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