Nomadi: un polverone inutile, il Comune non riesce nemmeno a copiare

Nomadi: un polverone inutile, il Comune non riesce nemmeno a copiare

In altre Città il problema è stato risolto molto semplicemente e senza creare allarme.

Quella delle micro aree è una soluzione abitativa segregante. La Giunta si è avventurata lungo un percorso costoso, dannoso, caotico, discriminante, strumentale. Anziché optare per un impatto in termini di ordine sociale assai contenuto. L'intervento di Luigi Camporesi (Obiettivo civico) nel consiglio comunale di ieri.

Quale è il problema
Il problema è di fatto limitato a poche decine di persone. Per un problema tutto considerato piuttosto semplice, e di portata limitata, si è scelto di mobilitare una intera città. Si è scelto di creare agitazione, risentimento, si è scelto di sprecare ingenti risorse, per esempio con la mobilitazione delle forze dell’ordine anche questa sera, si è deciso di arrivare a uno scontro che avrebbe potuto essere facilmente evitato. Poi magari cercheremo di capire perché.

Le possibili soluzioni
Come è stato risolto il problema altrove? Per esempio semplicemente ricorrendo all’edilizia tradizionale. Questo fatto è stato ribadito più e più volte. A Pescara, dove vivono migliaia di Rom, la scelta prevalente è stata quella dell’Edilizia Popolare.
I Rom abruzzesi si autodenominano così a partire dalla regione che fino alla prima metà del Novecento ha ospitato i percorsi del loro nomadismo stagionale.
Quindi perchè il Sindaco non ha optato per l’Edilizia Residenziale, specie considerato il fatto che ha promesso 1500 nuove abitazioni di Edilizia Residenziale Pubblica?

Laddove invece si è rimasti sui campi nomadi, alcuni sindaci hanno semplicemente imposto delle regole. Per esempio a Verona, il Sindaco ha imposto che il campo sia mantenuto in stato decoroso, che i bambini vadano a scuola, che vengano pagate le utenze. Se queste ed altre poche regole vengono violate, il campo viene sgomberato. Lo ripeto: se non vengono rispettate poche regole, il campo viene sgomberato.
Quindi, se non è possibile in tempi immediati procedere alla sistemazione in alloggi di edilizia popolare, perchè non si procede alla realizzazione di uno o due campi nomadi, come peraltro è previsto nel Piano Strutturale Comunale di recente adozione?

Le strumentalizzazioni del PD
Il problema era dunque di semplice soluzione e, piuttosto che risolverlo in maniera efficace, celere, tenendo un basso profilo, si è deciso per sollevare quanto più polverone possibile.
E’ del tutto ovvio che siamo davanti ad una spregevole strumentalizzazione. Questo è tipico dell’azione politica del Partito Democratico negli ultimi anni. Evidentemente, non avendo più alcuna idea politica strutturata, si preferisce scatenare inutili scontri. Faccio subito un esempio, affine, anche se non esattamente pertinente con il caso che discutiamo oggi.
Qualche settimana addietro un emigrato è stato ridotto in fin di vita, prima con dei fendenti di coltello eppoi con un investimento deliberato. Subito si è scatenato il moto di indignazione del PD, con l’organizzazione di una manifestazione contro i razzismi. Peccato che il razzismo non c’entrasse nulla, si trattava semplicemente di una persona con problemi di salute mentale noti, che ha si usato alcune parole razziste durante l’attacco. Sostanzialmente, avete organizzato una manifestazione per i danni causati da una persona che doveva subire un altro Trattamento Sanitario Obbligatorio, che peraltro è pertinenza del Sindaco.

L’Arroganza del PD
Ho ascoltato con interesse una intervista del portavoce del comitato Prorimini, che ha usato parole di assoluto buonsenso, informate, e ha espresso anche alcune critiche.

Voglio rimarcarne alcuni elementi:

1) Le indicazioni dell’ONU escludono la realizzazione di soluzioni abitative segreganti. E’ del tutto evidente che la soluzione delle micro aree è ancora segregante.

2) Le esperienze con le microaree, a Carpi, Pisa, Padova sono tutte fallite.

3) L’arroganza della Giunta, che si vuole fare passare come difetto di comunicazione. Le norme prevedono degli Osservatori, e il coinvolgimento dei Portatori di Interesse. Voi ve ne siete fregati, avete fatto ciò che meglio vi aggrada senza coinvolgere i cittadini.

4) Sono state chieste le vostre scuse per le modalità con cui avete gestito tutta la vicenda. Avete intenzione di porgerle?

5) E’ stato fatto notare, lo ha ricordato il collega Renzi, che ancora devono essere restituiti oltre 30.000 euro. Avete intenzione di recuperarli?

Perchè tutto questo caos
E’ chiaro che le soluzioni proposte sono inaccettabili, perchè creano una serie di problemi che potrebbero invece essere facilmente evitati. Fra gli elementi che più infastidiscono, a livello generale e non particolare, credo vi sia la disparità di trattamento rispetto ad altri cittadini riminesi in difficoltà economica. A chi di questi infatti viene concessa e costruita una residenza nuova, in area rurale? A nessuno.

Tutta una serie di elementi fanno sorgere domande sulle ragioni per cui la Giunta si è avventurata lungo un percorso costoso, dannoso, caotico, discriminante, strumentale, quando invece le soluzioni ci sono, sono già state adottate altrove e comportano un impatto in termini di ordine sociale contenuto.

Fatte queste considerazioni, non si può fare a meno di notare che gli strumenti urbanistici vigenti prevedono, per i privati che cedano a titolo gratuito le loro aree rurali per la realizzazione di campi attrezzati per la sosta dei nomadi, dei titoli edificatori in altre aree. Ecco, non vorremmo che si cogliesse l’occasione per fare qualche regalo edificatorio.

Dal PSC:

1. Il POC, nel rispetto delle disposizioni di cui al Capo A-IV dell’Allegato alla L.R. 20/2000 e al Titolo 9 del PTCP, individua le opere di infrastrutturazione generale da realizzare nel territorio rurale e i relativi interventi connessi, in relazione a specifiche esigenze e in conformità ai programmi degli Enti di volta in volta, agli eventuali Piani di settore e nel rispetto delle norme di tutela ambientale sovraordinate di cui al precedente Titolo II; in particolare disciplina la realizzazione di:

– campi attrezzati per la sosta dei nomadi.

8. Nelle aree che siano o vengano specificamente destinate alla valorizzazione ambientale e ad attività fruitive, ricreative, sportive e turistiche compatibili, individuate in sede di PSC o di POC, vanno consentiti gli interventi edilizi per tali funzioni, attuabili attraverso il recupero e riuso di edifici preesistenti.

9. Qualora si programmi l’acquisizione da parte del Comune di aree ricadenti in territorio rurale per la realizzazione di nuove dotazioni territoriali o dotazioni ecologiche, in sede di POC, in alternativa all’esproprio, in cambio della cessione gratuita delle aree, è possibile attribuire alle proprietà dei diritti edificatori applicando i valori previsti all’art. 4.4 comma 4 – caso 3 della tabella.

Luigi Camporesi, Obiettivo civico

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