Non si tratta così la marineria riminese

Non si tratta così la marineria riminese

Il punto di sbarco del pesce, la perdita dei parcheggi all’interno di piazzale Boscovich, la mancanza di attrezzature idonee a ricevere i rifiuti recuperati in mare. E soprattutto il nuovo mercato ittico sul quale Comune e Regione promettono a vuoto, tanto che i pescatori sono orientati a mettere a norma con risorse proprie l'attuale sede.

La marineria riminese da pesca è tornata a crescere dopo la perdita dell’intera flotta delle volanti (le barche specializzate nella pesca del pesce azzurro) e la partenza o la messa in disarmo di alcune altre unità.
A pochi giorni dalla fine del fermo pesca avevamo sentito il presidente della Cooperativa Lavoratori del mare, Gianfranco Cevoli, che ci aveva dato buone notizie. Il ritorno in mare era partito bene, con abbondanza di specie nobili come sogliole, canocchie, triglie, moletti e con prezzi soddisfacenti.
Così gli armatori sono tornati a guardare a Rimini dove in poco tempo sono arrivate barche nuove, una dalla Sicilia e una dal Tirreno, e dove sono tornate imbarcazioni che già facevano parte della nostra marineria, come Ugliòn e Agostino Padre.

Ma a terra è tutta un’altra musica. Il punto di sbarco del pesce continua ad essere su piazzale Boscovich ma, dopo gli smantellamenti recenti, oggi quell’area sembra più un’accozzaglia di lamiere da bidonville che un luogo dove il pesce viene scaricato dai pescherecci, confezionato e indirizzato al mercato. Uno spettacolo desolante dove reti, attrezzature varie e muletti giacciono all’aperto, esposti alle intemperie e sovrastati da una sorta di torre metallica, facendo inevitabilmente da disadorno sfondo a Piazzale Boscovich, in stridente contrasto con la vocazione turistica che lo stesso Comune di Rimini vi ha individuato già dal Piano programma del 2006.

Non se la passa meglio il nuovo mercato ittico riguardo al quale, come diremo tra poco, neppure noi siamo riusciti ad avere notizie. Non potendo più attendere oltre, considerato che attraverso quella struttura passa un commercio di pesce che vale circa venti milioni di Euro all’anno, una cifra che ne fa una delle più importanti, se non la più importante, piazza dell’Adriatico, alla fine, spiega Gianfranco Cevoli, i pescatori hanno deciso di metterlo a norma con risorse proprie dato che del nuovo, annunciato in pompa magna oltre cinque anni fa nessuno sa più nulla. Era il il 28 maggio 2014 quando il sindaco Andrea Gnassi lo presentò alla città come “una vera e propria infrastruttura strategica, una riqualificazione tanto più importante perché capace di produrre lavoro e al contempo dare sviluppo a quell’identità propria della nostra storia di ‘città di mare’ e non solo ‘sul mare’; un luogo produttivo e di lavoro, sì, ma anche un elemento dell’identità della città”.

Ma a tutt’oggi tante solenni enunciazioni se ne sono volate sulle ali del vento che le aveva raccolte dalle labbra del Sindaco mentre i pescatori continuano ad utilizzare le vecchie strutture: l’obsoleto edificio che ospita il mercato ittico e il desolante punto di scarico su piazzale Boscovich.
Abbiamo quindi provato a girare le loro doglianze al Comune. Già individuare il referente non è stato semplice. All’inizio ce ne hanno indicati tre: Roberta Frisoni, Anna Montini e Jamil Sadegholvaad, ai quali abbiamo illustrato il malessere dei pescatori e rivolto tre domande.
Questo il testo della lettera: “I pescatori mi rappresentano un diffuso malcontento per la situazione del mercato ittico, non disponendo di aggiornamenti sullo stato di avanzamento della nuova struttura a fronte dell’inadeguatezza di quello esistente dove, mi dicono, sono dovuti intervenire con risorse proprie per adeguamenti richiesti dalle norme vigenti.
Parimenti il punto di sbarco attuale, su piazzale Boscovich, dopo gli ultimi interventi di smantellamento di alcune strutture, appare poco funzionale alle esigenze della flotta peschereccia e in aggiunta disordinato e disadorno rispetto alla collocazione in un’area eminentemente turistica.
Mi rappresentano altresì l’irritazione per la perdita dei parcheggi all’interno di piazzale Boscovich e per la mancanza di attrezzature idonee a ricevere i rifiuti, in particolare la plastica, che recuperano in mare.
Ritengo doveroso sul punto dar conto della posizione dell’amministrazione comunale riguardo a tali doglianze.
Chiedo in particolare di avere indicazioni riguardo:
– allo stato di avanzamento del progettato nuovo mercato ittico;
– alle condizioni attuali del punto di sbarco e agli interventi di sistemazione delle banchine destra e sinistra finanziati in massima parte dalla Regione attraverso il bando Misura 1.43, in programma, a quanto consta dalla documentazione reperibile sul sito del Comune, a partire dal mese di gennaio;
– riguardo a tale ultimo intervento, non posso non chiedermi se l’importo di 1,124 milioni di Euro che viene indicato come costo totale dei lavori sia una spesa superflua, in quanto destinata ad essere superata a breve dall’avvento del nuovo mercato ittico, ovvero se debba intendersi come definitiva pietra tombale su un progetto che tarderà indefinitamente”.

La lettera è stata inviata via mail il 13 settembre. Sono occorsi 12 giorni per ricevere la risposta che la richiesta di informazioni era stata presa in carico attivando i vari uffici che stavano predisponendo le risposte.
Ad oggi sono trascorsi due mesi e mezzo da quella prima richiesta rimasta ancora senza risposta. Chissà, forse riposa anch’essa, dimenticata, nei cassetti in cui giace il progetto del mercato ittico.

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