Paolo Maggioli disegna una Confindustria meno “politica”

Paolo Maggioli disegna una Confindustria meno “politica”

Nessun riferimento alla situazione riminese. Nessun accenno ai grandi temi aperti (aeroporto, crisi del turismo e dell'industria, sistema bancario, pi

Nessun riferimento alla situazione riminese. Nessun accenno ai grandi temi aperti (aeroporto, crisi del turismo e dell’industria, sistema bancario, piano strategico, ecc.). Paolo Maggioli (nella foto di Riccardo Gallini insieme al presidente Squinzi), eletto questa mattina alla guida di Confindustria Rimini, nel suo intervento non è planato sulle questioni care al suo predecessore, del quale ha detto che “il lavoro svolto sotto la presidenza di Maurizio (Focchi, ndr) per me è un punto di partenza importante per le future attività”. Piuttosto Maggioli junior ha abbozzato una mission di Confindustria che in molti punti sembra sovrapporsi a preoccupazioni che sono nelle corde dell’amministratore delegato di Maggioli spa, l’azienda di famiglia: “Le relazioni intercorrenti fra la nostra Associazione e tutti gli stakeholders dovranno essere rafforzate in particolare con le Pubbliche Amministrazioni, ma anche con le organizzazioni sindacali e con il mondo del credito”. Com’è noto la Maggioli spa opera nel campo della pubblica amministrazione, dove ha costruito il proprio core business. Il secondo percorso delineato è stato quello delle “sinergie con le altre associazioni della Romagna” e “il contratto di rete tra le società di servizi delle varie associazioni”. Più servizi, infine, nelle aree della finanza, del credito e sindacale, per “facilitare il business dei nostri associati” e per favorire “innovazione e internazionalizzazione”. Paolo Maggioli si candida, insomma, a creare una Confindustria più qualificata ed efficiente per essere una “rappresentanza forte del mondo produttivo”. L’idea che si vada verso una associazione meno ecumenica e sempre impegnata a gettare ponti anche con la politica, modello Focchi, è più di una traccia sulla quale sembra incamminato il neopresidente.
Maurizio Focchi nel suo lungo intervento di commiato è stato pignolo nel ricordare le azioni alle quali ha ancorato Confindustria a Rimini durante il suo mandato. Quasi a dire: meglio metterlo per iscritto e proclamarlo davanti ad una vasta platea, a futura memoria. E’ stato pignolo anche nel ricordare che a Rimini l’industria nei fatti fa la parte del leone ma tutti sembrano dimenticarsene, e in sala c’erano il sindaco Gnassi e il presidente della Provincia Stefano Vitali, che sembrano più affascinati da Notte rosa, sardoncini e dj ed eventomania varia, che dai destini delle imprese. “L’immaginario collettivo colloca Rimini tra i territori votati in maniera dominante se non esclusiva al turismo”, ha cadenzato. E quindi ha spiattellato qualche dato, addirittura a partire dal 1951, per dire che gli addetti nell’industria superano di gran lunga quelli del turismo, anche considerando il lavoro irregolare: 37 mila contro 34 mila. “Certi luoghi comuni sono difficili da superare”, ha commentato. E poi una puntura di spillo: “La riprova è che anche quest’anno nel Rapporto sull’Economia della Provincia di Rimini si legge, che il turismo “rappresenta senz’altro il settore principale dell’economia della provincia”.” Impietoso Focchi lo è stato anche nel tratteggiare il peso della crisi che attanaglia Rimini sia nel presente che nell’immediato futuro: “Il pil nel 2013 per la provincia di Rimini è previsto -1,2%. Anche se guardiamo alle previsioni per il 2013 non troviamo segnali di cambiamento nella congiuntura economica. La crisi mette in gioco la stessa sopravvivenza di molte imprese”. Ha messo nel mirino “la burocrazia asfissiante e la mancanza di infrastrutture”. E su Aeradria è sembrato voler tirare le orecchie (“Confindustria ha investito più di 800 mila euro che ha dovuto girare a perdita con l’ultimo bilancio; varie aziende hanno fornito beni e servizi per somme ingenti e stanno attendendo ancora il pagamento”) e indicare una meta molto chiara: “Riteniamo, come già auspicammo dal nostro ingresso nel capitale Aeradria, che la via del coinvolgimento di soci privati specializzati e di creditori interessati, sia la strada giusta per uscire da una situazione complicata”.
Vicepresidenti che si affiancano a Paolo Maggioli sono Simone Badioli e Alessandro Pettinari.

Puccio Carlini

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