Passi carrai: la disabile attende ancora una risposta

Passi carrai: la disabile attende ancora una risposta

Pur essendo esentata dal pagamento della tassa sui passi carrai, ed averlo anche comunicato lo scorso gennaio al Comune di Rimini, la portatrice di handicap di cui abbiamo raccontato l'incredibile storia lo scorso novembre, è ancora in attesa di una risposta definitiva. Ieri il caso è approdato in consiglio comunale con l'interrogazione presentata da Luigi Camporesi. "E' difficile leggere l’accaduto diversamente da un grave atto di ostilità o quantomeno di indifferenza nei confronti di coloro che non hanno avuto carte così fortunate dalla vita".

Ricordate la vicenda, davvero incredibile, accaduta ad una portatrice di handicap che si è vista richiedere il pagamento della tassa sui passi carrai? L’abbiamo raccontata in data 11 novembre: la disabile è esente da quella tassa, l’ha dichiarato e prodotto tutta la documentazione quando il calendario segnava il 27 gennaio scorso. Ma ad ottobre l’ufficio passi carrai le ha recapitato la richiesta di pagamento con bollettino accluso. A quel punto la portatrice di handicap ha scritto al sindaco Andrea Gnassi spiegandogli nel dettaglio l’accaduto. Succedeva a fine ottobre. E secondo voi nel frattempo è successo qualcosa? Il sindaco o l’ufficio hanno risposto, si è chiusa la pratica? Neanche per sogno. Tanto che ieri il caso è stato sollevato con una interrogazione in consiglio comunale da Luigi Camporesi (Obiettivo civico) rivolta al sindaco e all’assessore alla mobilità.

“Da recenti notizie di stampa emerge un caso legato alle imposte sui passi carrai e al diritto di esenzione previsto per i disabili”, ha attaccato Camporesi facendo riferimento al nostro servizio. “A gennaio un cittadino ha compilato e inviato la domanda di esenzione, con i necessari allegati, come previsto dalla norma. La documentazione è stata inviata a mezzo posta elettronica all’indirizzo passo.carraio@comune.rimini.it. Ad ottobre lo stesso cittadino riceveva comunque una richiesta di pagamento, spedita dall’Ufficio Passi Carrai del Comune, lettera che non portava data e neppure firma. A quel punto chiamava telefonicamente l’Ufficio Passi Carrai, non senza difficoltà per trovare un operatore che rispondesse, per avere chiarimenti. E’ stato esposto che l’ufficio non dispone di Posta Elettronica Certificata PEC, e che quindi i documenti inviati non hanno valore, ed è stato suggerito al cittadino disabile di recarsi direttamente presso l’Ufficio Passi Carrai per compilare i moduli. Viene fatto presente che, in quanto disabile, il cittadino ha difficoltà oggettive e a quel punto viene suggerito dall’operatrice comunale di delegare persona terza alla consegna, purché l’incaricato fosse un professionista, un avvocato, un commercialista, ecc. Il messaggio che è passato è dunque quello di una vessazione contro i cittadini disabili, costretti a pagare comunque la tassa sui passi carrai, poiché il ricorso a un professionista delegato alla consegna avrebbe costi superiori alla tassa stessa. Il cittadino le hai poi scritto, esponendole i fatti e chiedendo azioni e chiarimenti, senza avere risposta alcuna, nonostante questa fosse esplicitamente richiesta”.

Partendo da questo quadretto davvero poco idilliaco, Camporesi ha formulato tre domande: “Le sembra opportuno che di fatto si imponga a un disabile il pagamento della tassa sui passi carrai, per cui il relativo regolamento approvato dalla sua Giunta prevede l’esenzione? Pensa di cambiare in futuro il suo atteggiamento nei confronti dei cittadini più deboli, per esempio rispondendo a coloro che giustamente fanno domande dignitose e lecite, oppure ritiene di essere troppo impegnato con le inaugurazioni di opere utili ad accrescere il suo ego ma molto meno a fare crescere l’economia reale della città? L’assessore all’Innovazione Digitale e ai Servizi Civici è di Vicenza, Professore Associato presso l’Università di Bologna. Nonostante il curriculum di tutto rispetto, e le roboanti dichiarazioni del Sindaco in materia di innovazione digitale, si apprende che all’Ufficio Passi Carrai non è ancora arrivata la Posta Elettronica Certificata. Ritiene che sia necessario sostituire l’Assessore con un ingegnere informatico proveniente da Mountain View, sede storica di Google, per avere la PEC negli uffici comunali, oppure pensa che sia sufficiente incaricare qualche tecnico informatico già in forza al Comune di Rimini?”

Ieri in consiglio l’assessore Roberta Frisoni non ha fornito pressoché nessuna risposta (“non ho avuto modo di avere in precedenza la sua interrogazione quindi le risponderò per iscritto”, ha detto). Ma ha assicurato verifiche immediate questa mattina dopo che aveva già, ha detto, “sollecitato una risposta rispetto alle situazioni rappresentate dal cittadino”. E sulla pec? “Le direzioni degli uffici hanno le pec, sul fatto che lei sostiene che l’ufficio passi carrai non ce l’abbia mi riservo di fare una verifica”. E sul caso specifico ha detto che “bisogna trovare delle soluzioni che non creino problemi a chi ha disabilità, ma piuttosto li agevolino”.

Per la cronaca: il 27 novembre la persona finita al centro di questo trattamento dalla pubblica amministrazione, ha inviato un’altra lettera all’ufficio passi carrai, ancora una volta con tutta la documentazione. Ma fino alla interrogazione di ieri in consiglio comunale (quindi trascorsi 16 giorni) nessuno le ha risposto. “Sono rimasta veramente stupefatta del comportamento tenuto dal sindaco al quale mi ero rivolta in seguito al grave accaduto”, commenta l’interessata. “A fronte della segnalazione di un incredibile meccanismo messo in moto dall’ufficio passi carrai, che rende oltremodo complicato il disbrigo delle pratiche per un portatore di handicap, non ho avuto alcuna risposta e sono stata costretta a ricorrere al parere di un legale che mi ha suggerito di scrivere nuovamente al Comune. Ovviamente anche in questo caso ho dovuto ricorrere a terza persona”. Infine una amara considerazione: “Voglio pensare che il sindaco abbia profuso tutte le proprie energie in attività di grande interesse generale, forse è stato occupato a pensare come risolvere i problemi del nuovo teatro Galli, forse è stato impegnato in altre attività nobili, ma senza nemmeno un cenno di risposta in merito a questo argomento è difficile leggere l’accaduto diversamente da un grave atto di ostilità o quantomeno di indifferenza nei confronti di coloro che non hanno avuto carte così fortunate dalla vita”.

COMMENTI

DISQUS: 0