Pecci (Lega) bastona i difensori di Cagnoni: “La solita arroganza del sistema Rimini”

Pecci (Lega) bastona i difensori di Cagnoni: “La solita arroganza del sistema Rimini”

"Non si può disprezzare l'onesto lavoro di una opposizione che vuole controllare ed esige spiegazioni per l’enorme spesa di 1,5 milioni di euro per la mancata quotazione in Borsa oltre a 180mila euro per una indagine di valutazione del personale della fiera e per aver indebitato l’Ente".

“Sostenere, come fanno gli amministratori locali, che “che le critiche sono pretestuose strumentali e contraddittorie, anche dal punto di vista politico, e spesso non hanno fondamento” significa che nel loro delirio di onnipotenza dimenticano che loro stessi fanno parte della politica riminese”. Marzio Pecci, Lega Nord, non ha digerito la presa di posizione del sindaco di Rimini, del presidente della Provincia e di quello della Camera di Commercio della Romagna.
“Mi spiace dovere ricordare che gran parte dei rappresentanti degli enti che sottoscrivono il comunicato sono gli stessi che fanno parte e/o hanno fatto parte del “sistema Rimini” che è stato responsabile del mancato sviluppo della città e, soprattutto, è stato responsabile del fallimento della società Aeradria e, per questo, sono imputati in un processo che era iniziato con gravissime imputazioni. Il fatto che quasi sicuramente questo processo finirà prescritto non autorizza gli imputati, che ancora guidano gli Enti pubblici riminesi, a disprezzare l’onesto lavoro di una opposizione che vuole controllare ed esige spiegazioni per l’enorme spesa di 1,5 milioni di euro per la mancata quotazione in borsa oltre a 180mila euro per una indagine di valutazione del personale della fiera e per aver indebitato l’Ente per 90 milioni di euro”, spiega Pecci.
“Ora ogni ragioniere sa che la solidità finanziaria degli emittenti viene valutata dal mercato anche tramite il rapporto fra debito e MOL che, al massimo, deve essere pari a 3: IEG è indebitata per 90 milioni ed ha un MOL di 30; se facciamo 90 diviso 30 abbiamo 3 il massimo consentito. Infatti più questo rapporto sale, meno una società è in grado di fare fronte con la generazione di margini operativi agli oneri finanziari del debito”.
Pecci, oltre a criticare il management di IEG, sostiene che il comunicato diffuso da Gnassi, Santi e Moretti “mostra la forte arroganza dei politici appartenenti ad un sistema riminese che la politica dell’opposizione vuole abbattere. Udire la ripetizione di frasi fatte quali: “Certo si può sempre fare di più e meglio”, “guardate il dito e non la luna” oppure stigmatizziamo “il tentativo di alcune forze e gruppi politici di delegittimare IEG”, mi sembra più una voglia di voler distrarre il cittadino e truccare il gioco per rimanere al proprio posto piuttosto che rendere trasparente il proprio operato”.

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