Pesce azzurro, Affronte: “Favorevole a introdurre le quote per acciughe e sardine”

Pesce azzurro, Affronte: “Favorevole a introdurre le quote per acciughe e sardine”

L'europarlamentare Marco Affronte prende la parola sulla crisi della pesca e sulla notizia che il "Riccardo" presto andrà in disarmo. Cosa si sta muovendo a Bruxelles.

di Marco Affronte, Europarlamentare indipendente del Gruppo Greens

Leggere le parole dell’amico Daniele Grossi mi ha colpito molto. Da un punto di vista umano e, direi, anche professionale. Soprattutto quanto dice: “chiedevamo un sistema di quote e regole condivise ma non siamo mai riusciti ad ottenerle.”
E’ proprio la battaglia che sto conducendo, esattamente in questi giorni, purtroppo in solitaria.

Per Daniele non siamo arrivati in tempo. E forse non ci arriveremo mai perché gli altri membri italiani della Commissione Pesca preferiscono intercettare oggi, subito, il consenso elettorale piuttosto che guardare al dopo-elezioni, alla vita vera, al futuro della nostra pesca. Quindi le quote, forse, non arriveranno mai per il Pesce Azzurro.

Eppure proprio in queste settimane il Piano di Gestione per l’Adriatico è in Commissione PECH a Bruxelles, e la proposta della Commissione Europea era proprio quella di introdurre le quote per acciughe e sardine. Io sono tendenzialmente favorevole, anche perché la richiesta è fortemente supportata dai dati scientifici dello STECF che ha anche indicato, in caso di laissez faire, la possibilità di un collasso completo degli stock. Ho espresso in molte occasioni questa opinione e sto cercando di incontrare tanti pescatori e i loro rappresentanti per far capire loro quanto sia necessario agire con decisione, e subito!

Dunque le quote, ma di cosa parliamo? Di un -60%? Questa sarebbe l’indicazione dello STECF che però, come abbiamo sempre anticipato, sarà mediata dal realismo e dall’effettiva possibilità di essere tradotta in azioni concrete, e quindi in una politica applicabile ed efficace. Si parla di una diminuzione contenuta, annuale, di quote di cattura con continuo monitoraggio, in modo da rispondere anche ad un’eventuale reazione positiva degli stock. Insomma, un sacrificio fattibile, sopportabile ma soprattutto necessario ed indispensabile per garantire una continuità agli operatori e una sostenibilità della pesca.

Il 25 gennaio in Commissione Pesca a Bruxelles si terrà un’audizione – molto importante – nella quale ascolteremo l’opinione di alcuni esperti sullo stato degli stock in Adriatico. Purtroppo sappiamo già che questi esperti hanno la tendenza a sottostimare i pericoli e gli avvisi contenuti nei report dell’organo scientifico della Commissione EU. Purtroppo, come detto, alle quote e ad una gestione assennata forse non ci arriveremo mai. Perché i colleghi italiani del PD, di Forza Italia e del Movimento 5 Stelle preferiscono voltarsi dall’altra parte e non chiedere sacrifici oggi ai pescatori, perché oggi già gli stanno chiedendo il voto. E così le volanti spariscono, la nostra tradizione marinara anche e i pescatori cambiano mestiere.
Ma non si dica che avviene nell’indifferenza generale, perché ci sono delle eccezioni.

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