Petitti quarta in Regione? In realtà settima e in passato Piva, Pironi e Gnassi fecero meglio

Petitti quarta in Regione? In realtà settima e in passato Piva, Pironi e Gnassi fecero meglio

Fake news. E' vero che l'ex assessore regionale al bilancio ha ottenuto il primo posto in provincia e anche un ottimo piazzamento in Romagna, ma in Regione no: dietro ai candidati del Pd di Cesena, Bologna e Reggio Emilia. Sorpassata pure dal leghista piacentino. E in termini di preferenze ai tempi dei Ds, Ulivo e del Pd fino al 2010, si viaggiava fra le 8.300 e quasi 14.500.

All’indomani del voto del 26 gennaio Emma Petitti ha pubblicato sulla sua pagina Facebook il famoso post “8000 grazie”. Fin qui tutto vero. Ha ottenuto un bel risultato. Ma nel testo ha scritto “grazie a tutti voi sono stata la candidata con più preferenze in provincia di Rimini e la quarta in Regione“. Il dato l’ha ripreso anche Maurizio Melucci nel suo commento.

Si tratta di una fake news. Emma Petitti è sicuramente stata la più votata in provincia ma non certo la quarta in Regione. Prima di lei si sono piazzate tre donne e due uomini nel “campo” di Bonaccini: Marilena Pillati (Bologna) con 10.231 preferenze, Ottavia Soncini (Reggio Emilia) con 9.485, Lia Montalti nella circoscrizione di Forlì Cesena con 8.491 preferenze, più Raffaele Donini (Bologna) con 13.786 e Alessio Mammi con 15.015. Ma se si considera anche il raggruppamento di Lucia Borgonzoni, prima di Emma Petitti c’è pure Matteo Rancan (Piacenza) della Lega: 9.272.
Se si assume invece come orizzonte la Romagna, quello di Emma Petitti è stato un buon posizionamento perché vanta il secondo posto dietro la cesenate e comunque davanti ai due eletti di Ravenna: Manuela Rontini e Andrea Corsini (solo 6.280 preferenze ma, beato lui, Bonaccini lo ha premiato non solo con la riconferma al turismo e commercio ma anche con i trasporti). Mentre, ben che vada, Emma Petitti avrà niente più della presidenza della assemblea legislativa (anche se elette con un bottino elettorale più sostanzioso del suo potrebbero reclamare quel ruolo) e Rimini resta senza assessori.

Quando si parla di preferenze con toni un po’ trionfalistici, però, è bene ricordare quel che avveniva nel territorio riminese alle precedenti consultazioni regionali. Non parliamo di quelle del 2014, quando i “punteggi” furono non certo da incorniciare. Giorgio Pruccoli andò in Regione con appena 4.518 preferenze (sempre di più di quelle ottenute qualche settimana fa) e fu il più votato nel Pd. Dietro Nadia Rossi (4.199). Ma nel 2010 Roberto Piva raggranellò 8.314 voti e nel 2005 Massimo Pironi ancora di più: 14.368. Anche Andrea Gnassi, in politica da quando praticamente aveva i calzoni corti, se si esclude la prima performance non proprio eccellente, quella del 1995, quando venne bruciato da Nando Fabbri (5.816), cinque anni dopo si prese la rivincita con quasi 9mila preferenze (9.987).

Il Pds in provincia di Rimini – parliamo sempre di elezioni regionali – nel 1995 macinava più di 70mila voti, col 43,15%. Cinque anni dopo c’erano i Ds e ne mettevano insieme 54.891 (35,56%). Nel 2005 “Uniti nell’Ulivo” passava a 64.149 (43,59%) e il Pd nel 2010 volava a 73.797 (34,50%). Avvicinandosi al presente i numeri sono stati questi: nel 2014, 33.935 (40,67%) e il 26 gennaio scorso 50.614 (31,56%).

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