Piero della Francesca e il ritratto di Sigismondo in una grande mostra a San Pietroburgo

Piero della Francesca e il ritratto di Sigismondo in una grande mostra a San Pietroburgo

In Russia si tiene quella che all'Ermitage di San Pietroburgo definiscono la "mostra del secolo": "Piero della Francesca, monarca della pittura", che espone anche il famoso ritratto di Sigismondo, eccezionalmente prestato dal Louvre.

Primo. Fiondarsi sul sito del Museo dell’Ermitage di San Pietroburgo. Secondo. Leggere la presentazione della mostra “Piero della Francesca. Monarca della pittura”, che è stata inaugurata il 7 dicembre e che rimarrà aperta fino all’11 marzo prossimo.
Nella scheda che si trova sull’hermitagemuseum.org si cita Rimini e, soprattutto, il grande condottiero di Rimini che Piero della Francesca ha per sempre consegnato alla storia dell’arte grazie al famoso ritratto esposto al Louvre. Ecco, eccezionalmente il Louvre ha prestato il Ritratto di Sigismondo Malatesta per l’esposizione in terra russa, che mette insieme dipinti e manoscritti mai raccolti prima tutti insieme. Ci sono fra gli altri la Madonna di Senigallia, L’Annunciazione (che è stato prestato per la prima volta), il San Nicola da Tolentino, il San Michele, la Madonna col Bambino, il Ritratto di giovane.

Piero della Francesca. Monarch of Painting. “We can also get an idea of such people from the Portrait of Sigismondo Pandolfo Malatesta (Louvre, Paris). When Piero painted his likeness in the early 1450s, Sigismondo was at the height of his fame. The strict profile view of his models was suggested to Piero by medals. When they were mastering the new genre of the era, the portrait, the medallists’ art and works of Classical Antiquity became important for Renaissance artists. In the portrait in the Louvre, the ruler of Rimini is presented from just that angel of view, which made it possible to bring out the subject’s most typical characteristics: an attractive face with coarse features testifying to strength and an indomitable will. Sigismondo is wearing sumptuous clothing, but without adornments, because he is an embodiment of simplicity and restraint”.

L’artista simbolo del Rinascimento e Malatesta (e i Malatesta vantano anche una parentela stretta con gli Zar di Russia, come ha scritto su Riminiduepuntozero il prof. Rimondini) insieme nella più grande mostra mai realizzata prima sulle opere di Piero della Francesca, hanno scritto in questi giorni gli addetti ai lavori sulle pagine di cultura della stampa internazionale.

Si fa tanto parlare di turismo russo in Riviera, che non molti anni addietro fece la fortuna dell’aeroporto, del Gros, di ristoranti e alberghi, e che poi si è purtroppo sgonfiato. Bene, chi si occupa di turismo a Rimini ora sa che a San Pietroburgo si sta svolgendo la prima mostra dedicata a Piero della Francesca in Russia, che celebra anche il Ritratto di Sigismondo Malatesta, e che all’Ermitage considerano “la mostra del secolo”.

Chi si occupa di turismo a Rimini sa già, invece, che i 600 anni dalla nascita di Sigismondo Pandolfo Malatesta sono stati celebrati in tono minore, da ‘gloria locale’, come scrisse Davide Brullo. Sa già, che Castel Sismondo sarà trasformato in contenitore, e che il nuovo Signore di Rimini sta mettendo mano all’opera di Brunelleschi (per farne il museo felliniano) dipinta da Piero della Francesca nell’oculo sopra i due levrieri del Sigismondo Pandolfo Malatesta in preghiera davanti a San Sigismondo presente nel Tempio.

Però non si dica che a Rimini mancano gli attributi artistici per rivolgersi ad un turismo culturale internazionale, colto e danaroso. Manca piuttosto la coscienza dei tesori che la storia ci ha regalato.

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