Pizzolante in aiuto di Gnassi: è quasi pronta la civica “civetta” per gli elettori del centrodestra

Pizzolante in aiuto di Gnassi: è quasi pronta la civica “civetta” per gli elettori del centrodestra

E' in fase avanzatissimo il progetto di un raggruppamento civico per intercettare l'elettorato di centrodestra e portarlo fra le braccia di Andrea Gnassi. La mente dell'operazione, condivisa con alcuni esponenti del Pd, è Sergio Pizzolante. Al tavolo che sta lavorando al piano ci sono Riccardo Fabbri e Lino Gobbi, ma anche esponenti del mondo economico e delle professioni. Molto in vista in città. Ecco a voi la lista "Gnazzolante".

Non si muore di pizzichi in questa campagna elettorale 2016 a Rimini. Fino ad oggi non sono davvero mancati i colpi di scena e adesso se ne aggiunge un altro abbastanza clamoroso. Diciamo subito che la mente dell’operazione è il parlamentare di Area popolare Sergio Pizzolante. E subito dopo diciamo anche l’obiettivo: dar vita ad una lista civica che intercetti l’elettorato di centrodestra (mission poco difficile vista la situazione in cui versano i partiti di riferimento, che ancora non hanno detto cosa intendono fare e il voto è ormai alle porte) “dirottandolo” su Andrea Gnassi.
Il fatto. Al parto della lista stanno lavorando da tempo Sergio Pizzolante e alcuni esponenti del Pd riminese. I locali del ristorante “Il Casale” sono testimoni di un pranzo che ha messo a tavola, pochi giorni fa, oltre venti partecipanti e proprio per discutere il progetto della civica in questione. Siamo quindi in fase molto avanzata. Qualcuno sta già chiedendo a personaggi vari la disponibilità a candidarsi.
I nomi fanno saltare sulla sedia. La riunione svoltasi davanti alla tavola imbandita vedeva fra gli altri presenti Sergio Pizzolante, poi Riccardo Fabbri e Lino Gobbi del Pd, esponenti del mondo socialista come Daniele Baronio ma anche uomini di spicco della realtà imprenditoriale riminese come Ulisse Pesaresi che, com’è noto, è ai vertici di Unindustria ed è presidente Ance.
La civica avrà i connotati di una formazione attrattiva verso l’elettorato di centrodestra, ovvero elettori che naturalmente davanti ad un candidato convincente espresso da quest’area politica lo voterebbero ad occhi chiusi. Ma siccome il centrodestra versa nello stato a tutti noto e il candidato manca, la pensata di Pizzolante e soci è quella di convincere chi in passato ha optato per Forza Italia, Fratelli d’Italia e Ncd-Udc, a stare dalla parte di Gnassi. Convincerli, insomma (ma sarà interessante vedere in base a quali contenuti), che se la scelta amletica è fra Gnassi e Movimento 5 Stelle (visto che il centrodestra viene dato ormai per fuori gioco) è meglio stare col primo.
Sarà una lista senza marchi di partito e, soprattutto, stando agli obiettivi per ora noti, che punta a coinvolgere pezzi di società riminese ben inserita nei gangli vitali dell’economia e della società civile. Esponenti del mondo delle imprese e delle professioni, coi quali fra l’altro Gnassi ha fatto molta fatica ad instaurare un dialogo. E’ un elettorato che, soprattutto alle elezioni politiche nazionali, non è solito mettere la croce su un simbolo della sinistra, ma che, pur nutrendo riserve sul number one di Palazzo Garampi, guarda con interesse all’attivismo di Gnassi, ad alcune opere messe in cantiere e ai progetti abbozzati, fra tutti il parco del mare. E che, a conti fatti, non fatica poi tanto a stare dalla parte di Gnassi perché, comunque lo si rivolti, è quasi impossibile vedere in lui un uomo della sinistra (un po’ quello che sta accadendo per Matteo Renzi a livello nazionale).
Lo scenario che i teorici della lista “Gnazzolante” immaginano è questo: la vittoria di Andrea Gnassi al primo turno o, nel peggiore dei casi, il ballottaggio con la lista grillina che avrà la certificazione. In questo senso il “nemico” più temibile che prefigurano è Davide Grassi, anche perché in grado di pescare voti non solo nel mondo pentastellato.
Se non ci saranno intoppi di sorta e se i candidati al vaglio daranno il loro benestare, la civica “civetta” per l’elettorato di centrodestra sarà pronta a breve.
Ai protagonisti di oggi il paragone forse non piacerà, ma l’inedita alleanza Pizzolante&Gnassi ricorda il “laboratorio politico” degli anni 90 a Bellaria fra Nando Fabbri e Italo Lazzarini. Lì, però, il matrimonio fu a scapito dei socialisti, ovvero della famiglia politica che è alla base di tutta la carriera politica di Pizzolante.
Non è difficile prevedere dove il progetto Pizzolante potrebbe andare a sbattere: solo in qualche muro all’interno del Pd, con qualche alzata di scudi per il flirt con l’esponente che è transitato da Craxi a Berlusconi ad Alfano e che da tempo non fa mistero di essere molto in sintonia con un Matteo Renzi sempre più in rotta di collisione con una parte del Pd. A Rimini potrebbe insomma verificarsi quello che a livello nazionale è successo col caso Verdini, con polemiche accese in casa Pd.
Sergio Pizzolante in passato aveva smentito una apertura verso Gnassi ma poi aveva anche ammesso, davanti al “rischio” grillino, di essere pronto a fare il salto del fosso. Senza dimenticare quello che disse alla presentazione del libro di Nando Piccari. E adesso è quasi pronto al Gnaxismo.

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