Potature “strong” e viali brulli

Potature “strong” e viali brulli

Col vicepresidente del Wwf affrontiamo il tema del verde urbano, in particolare le potature che spesso si trasformano in "rasature". E guardiamo la situazione di viali un tempo fitti di alberature ed oggi decisamente spogli.

Riceviamo alcune immagini da un lettore. Sono di carattere ambientalistico; nello specifico, il verde urbano. Le foto riguardano un albero che è stato più volte oggetto di interesse da parte della nostra redazione: il pino o meglio i pini, dato che si tratta di fotografie che ne ritraggono più di uno. A dire del lettore, quelli che costeggiano la via in cui risiede, avrebbero subito una potatura eccessiva. Un nostro punto di riferimento in tema di verde urbano è Antonio Brandi, vice presidente del WWF locale. Gli giriamo immediatamente il materiale. Vorremmo una sua opinione di esperto della materia. Ci contatta poco dopo.
E’ al corrente del fatto e anzi, si è già adoperato per risolvere il problema. Riferisce il colloquio avuto con l’autore degli scatti fotografici premettendo quanto sia importante l’attenzione e le segnalazioni di chi vive il territorio.

“Mi telefona un signore che viene dal Nord Europa e ama molto gli alberi: abita a Marina Centro, zona che negli anni passati ha visto diminuire drasticamente il patrimonio arboreo. Sa che appartengo al WWF. Mi dice di essere rimasto colpito in maniera negativa, già in passato, dal brutale taglio di rami, sottolinea, riservato ai pini di via Matteotti; sperava che analoga operazione di “sforbiciatura” non avvenisse nella zona in cui abita. Invece, quella mattina si sveglia e nota che stanno potando i pini in modo (a suo parere) troppo invasivo. A posteriori, mi rendo conto che aveva buone ragioni per crederlo. Molto allarmato spera che io possa intervenire. Ci provo: telefono all’assessore Anna Montini. Ci conosciamo da tempo per gli incontri periodici che abbiamo, assieme alle altre associazioni ambientaliste. Sa che se mi attivo c’è una ragione valida. Il giorno dopo, in tarda mattinata, arriva un’auto con i tecnici di Anthea che interrompono la procedura di “esecuzione”. Purtroppo, fino all’angolo del viale, specie i pini del lato sinistro erano già stati “rasati”.
Ma se non altro, si è fatto in tempo a salvare la fila di destra; e poi, soprattutto l’ultimo tratto, verso viale Principe Amedeo, dove i pini sono rimasti ancora belli e in grado di svolgere appieno le loro funzioni.

Da quel momento in avanti, grazie all’opportuna segnalazione e al tempestivo intervento dell’Assessore all’Ambiente, Anthea ha cambiato metodo di intervento. Si sono così evitati danni maggiori. Sono grato all’Assessore per essere intervenuta con la massima rapidità e ad Anthea di avere accolto il nostro appello ad adottare metodi di potatura meno radicali. Ma a nome delle Associazioni ambientaliste del Coordinamento di Rimini chiedo che in futuro si adottino per le potature criteri più rispettosi delle preziose funzioni che i pini svolgono per la nostra salute”.

Il vice presidente del WWF, davanti al nostro sconcerto circa l’accaduto, spiega questa metodica con la ricerca di massima sicurezza e prevenzione di incidenti dovuti a cadute di alberi o rami. Però aggiunge un dato incontrovertibile: sono in numero molto maggiore coloro che muoiono in conseguenza di malattie respiratorie (terza causa di morte, in Italia), rispetto a quelli che passano a miglior vita a causa di un ramo caduto loro in testa. “Non c’è partita”.

Viale Veneto come si presenta attualmente

Il professor Brandi, stimolato a ragionare sul verde, non può che ribadire le stesse considerazioni fatte in altre circostanze: “è vero” ammette, “i pini creano molti problemi per marciapiedi e strade che si gonfiano a causa delle radici; e ci sono difficoltà di manutenzione dovute anche alla caduta degli aghi. In futuro l’Amministrazione Comunale non ne pianterà su nuove strade, però dove già esistono vanno curati meglio, specialmente su alcuni viali che sono storicamente l’immagine della città e altri luoghi tipici di Rimini, per esempio piazzale Fellini (anche lì, spesso tagliati con buona lena). Le piante a foglie caduche vanno in riposo nel periodo invernale, proprio nel momento in cui ci sono più concentrazioni di fattori inquinanti tipo pm 10 e pm 2,5, mentre i pini continuano incessantemente a fare fotosintesi. Grazie alla chioma e all’apparato radicale rendono più vivibili gli abitati: i pini svolgono il loro lavoro contro l’inquinamento per 365 giorni l’anno. E’ dunque vero che dobbiamo curare i problemi della sicurezza e fare prevenzione quanto più possibile, ma con molta cautela, vista l’importanza che riveste il verde cittadino. A parte la funzione ecologica, c’è poi da valutare l’aspetto estetico. Un viale alberato è notevolmente più bello e in estate sotto l’ombra si passeggia con maggior piacere.

Viale Vittorio Veneto (fra le due righe bianche) nel 2011

In viale Vittorio Veneto alcuni alberi avevano il cancro del platano, altri forse davano fastidio ai muretti di recinzione di qualche casa… Risultato: nel tratto tra viale Dandolo e viale Vittor Pisani restano solo due platani. Passeggiare là, quando fa molto caldo, significa rischiare il colpo di calore.

Viale Vittorio Veneto oggi

E’ da due anni che con gli abitanti del quartiere chiediamo la ripiantumazione di viale Vittorio Veneto. Purtroppo, finora non abbiamo visto nemmeno un filo d’erba”.

Mancano i soldi, come per Viale Pascoli e tante altre strade, ma è la solita questione delle “priorità”.
In proposito, il 12 aprile le associazioni ambientaliste del Coordinamento di Rimini organizzano un convegno dal titolo: “Il Verde per la città, l’importanza del verde urbano per la salute e il benessere dei cittadini”. Non dimentichiamo che qualcuno promise “la cultura come asset di sviluppo al posto della predominanza del cemento”. Più cultura… e più alberi, vorremmo aggiungere.
In chiusura, proponiamo ai lettori un brevissimo verso che abbiamo “sradicato” dalla toccante poesia “Tu non sai” di Alda Merini. Una pennellata lieve che sprigiona tutta la forza retorica della poetessa:
“Pensa che in un albero c’è un violino d’amore”.
Altro che fastidio per un po’ di aghi o foglie sotto i piedi!

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