Preoccupa la causa milionaria col “general contractor” del Palacongressi

Preoccupa la causa milionaria col “general contractor” del Palacongressi

A tema nel prossimo consiglio comunale l’aumento del capitale sociale di Rimini Congressi, ma fa capolino altro.

Occhi puntati sul "IV supplemento all'accordo per la realizzazione del nuovo Centro Congressi di Rimini ed atti conseguenti".

Il punto all’ordine del giorno del consiglio comunale di domani suona asettico: “IV supplemento all’accordo per la realizzazione del nuovo Centro Congressi di Rimini ed atti conseguenti”. Ma la materia è scottante ed è destinata a riaccendere i riflettori su una serie di questioni, che vanno dai debiti affastellati per costruire il Palacongressi alla discussa vertenza con Cofely, fino alle mosse che riguardano il futuro di Ieg e le scatole societarie che coinvolgono Comune, Provincia e Camera di Commercio. Alla base di tutto due operazioni di aumento del capitale, sia di Rimini Congressi che della Società del Palazzo dei Congressi: nel primo caso, si parla di un aumento di capitale di oltre 10 milioni (riservato alla Provincia per conferimento di azioni Ieg e dividendi) e di poco più di 6 milioni di euro (compreso il sovraprezzo) riservato ai soci pubblici per il conferimento delle quote di partecipazione nella Società del Palazzo dei Congressi. Tutto ciò è propedeutico al successivo aumento di capitale di 10 milioni 200 mila euro, in questo caso riservato però solo a Rimini Congressi, grazie alle risorse acquisite negli aumenti di capitale di cui si è detto (più una piccola parte aggiuntiva di risorse proprie). Al termine di queste operazioni, Rimini Congressi avrà una quota del 65% circa di Ieg e potrà cedere circa il 15% di Ieg, per ricavare 17 milioni di euro. Fin qui, però, nulla di particolarmente significativo. Se non che delle domande possono porsi sulla ragione della richiesta di autorizzazione alla vendita di una quota che può arrivare fino a poco più del 15%, e che consentirebbe comunque di mantenere la maggioranza pubblica. E guardandosi intorno due sono le partite non ancora concluse, ed anzi di stringente attualità. La prima è l’attesa sentenza nella causa promossa da Cofely, contro la Società del Palazzo di Congressi, nella quale reclama un credito di 54,5 milioni di euro (Società del Palazzo dei Congressi ha risposto con una richiesta danni di oltre 21 milioni di euro). E la seconda ruota attorno al tema della riduzione del debito verso Unicredit, per il famoso mutuo di 46,5 milioni di euro (garantito da Rimini Holding e dal Comune di Rimini con le ben note lettere di patronage). Lo scrive nero su bianco l’amministratore di Rimini Congressi, Marino Gabellini, che parla di un rischio legato all’esito della causa milionaria. Ma preoccupazione c’è anche in Rimini Holding. In consiglio comunale si potrà capire meglio cosa bolle in pentola.

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