Pronto il chiosco in lamiera di rame che sfida il castello di Brunelleschi

Pronto il chiosco in lamiera di rame che sfida il castello di Brunelleschi

Ultimata la struttura di piazza Malatesta, che potrà essere dotata anche di un grande dehor. Ora l'amministrazione pensa a chi affidarne la gestione e lo fa attraverso un’indagine esplorativa per individuare i soggetti interessati ad essere invitati alla procedura negoziata. Il valore della concessione è stato determinato in quasi 2 milioni di euro.

L’impatto è quello che si vede anche solo guardando la fotografia. Il progetto è stato approvato dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Ravenna. E’ il chiosco rivestito in lamiera di rame ossidata, quello realizzato dall’amministrazione comunale a ridosso di Castel Sismondo, che adesso è pronto. Chissà cosa direbbe Filippo Brunelleschi se potesse parlare. Si sviluppa su 15 per 2.95 metri, con una superficie commerciale di 44 mq  e sarà dotato anche di un dehor esterno bello grande (circa 50 mq).

Chi gestirà questa struttura? Il Comune di Rimini ha deciso che non procederà con un bando di gara ma attraverso “un’indagine esplorativa al fine di individuare i soggetti interessati ad essere invitati, tramite lettera invito, alla procedura negoziata”. Per ora si raccolgono le manifestazione d’interesse. La concessione riguarda il “servizio di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande nel chiosco bar di piazza Malatesta – Giardino del Castello, per la durata di otto anni“. Chi si candida, in sede di offerta tecnica può proporre anche un “programma di attività temporanee di intrattenimento e/o artistico-culturali, gratuite e/o a pagamento, con modalità da concordare con l’Amministrazione al fine di valorizzare l’area circostante caratterizzata da un anfiteatro naturale, la cosiddetta Arena del Bastione, di circa 1.000 mq e con una capienza di circa 300 posti”. Ci si può allargare parecchio, dunque.

Il valore della concessione è stato determinato dall’amministrazione comunale in 1.896.425 euro (al netto dell’Iva). Ma si tratta di una “stima”, che “ha carattere puramente indicativo, non impegna in alcun modo l’Amministrazione e non costituisce alcuna garanzia di corrispondenti introiti per il concessionario, che assume interamente a proprio carico il rischio operativo inerente la gestione del servizio”.
E’ richiesto un canone annuo di concessione di 8mila euro (più Iva), passibile solo di offerte in aumento. Tutti gli arredi sono a carico del concessionario, e ovviamente anche le spese per la fornitura di acqua, energia elettrica e riscaldamento, tributi locali, manutenzione ordinaria e straordinaria.

Quale il periodo di apertura? Dovrà essere garantito “il seguente orario minimo: nei mesi di giugno, luglio e agosto, 14 ore giornaliere; nei mesi di aprile, maggio e settembre, 12 ore giornaliere; nei restanti mesi dell’anno, 9 ore giornaliere”.

Chi si aggiudicherà la gestione? Chi presenterà l’offerta economicamente più vantaggiosa, sapendo però che su un totale di 100 l’offerta tecnica potrà ottenere fino a 80 punti e l’offerta economica (il valore massimo del rialzo rispetto all’importo del canone annuale posto a base di gara) solo 20.

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