Proteste per la distribuzione dei biglietti della Sagra musicale malatestiana

Proteste per la distribuzione dei biglietti della Sagra musicale malatestiana

"Sarebbe stato indispensabile creare preventivamente una serie di percorsi sicuri mediante apposite transenne, come si usa ormai in tutti i teatri e musei laddove vi è un’affluenza significativa di pubblico". Ma non è stata l'unica "svista" notata dai tanti che hanno fatto la fila al Galli sabato mattina. Lettera.

La Sagra musicale Malatestiana è una tradizionale istituzione culturale, una delle poche in verità, che la nostra città vanta sin dal lontano 1949. Quest’anno giunta alla 71° edizione, ci si aspettava di vederla organizzata in modo conforme ai tempi particolari in cui viviamo. E infatti nel sito istituzionale dedicato a tale evento, si legge, tra l’altro, che dalla giornata di domenica 9 Agosto “dalle ore 9.00 saranno distribuiti i numeri per regolare la fila di accesso alla biglietteria, che avverrà seguendo tutte le disposizioni anti-Covid”. Quali?
Gli appassionati di queste manifestazioni culturali sanno benissimo che per potere aggiudicarsi un biglietto di accesso, devono levarsi assai presto la mattina e sopportare lunghe ed estenuanti file per giungere al momento d’apertura in cui verranno distribuiti i numeri d’ordine di arrivo, prima di potere poi accedere alla biglietteria dall’inizio dell’ora successiva.
E grazie a qualche volenteroso di turno che giunge per primo, avviene l’assegnazione di numeri provvisori da convertirsi successivamente con quelli ufficiali. Questa è la consuetudine in periodi normali, in cui le problematiche odierne erano impensabili. Chi è preposto alla guida del Teatro conosce bene questo peculiare aspetto ma qualora, dubito, gli fosse ignoto allora si dovrebbe informare in merito.
Sarebbe stato indispensabile creare preventivamente una serie di percorsi sicuri mediante apposite transenne, come si usa ormai in tutti i teatri e musei laddove vi è un’affluenza significativa di pubblico. Inoltre, all’apertura del Teatro, non si è tenuto conto dei numeri d’arrivo “provvisori” e gli stessi, spesso, non sono stati convertiti in quelli definitivi. Questo, oltre a provocare comprensibili malumori, e rimostranze, ha altresì generato assembramenti e la totale assenza del previsto distanziamento interpersonale. Sono regole elementari, ma domenica mattina chi si attendeva una gestione diversa dal solito, è rimasto deluso e amareggiato. E sono stati veramente in tanti a stigmatizzare l’accaduto.
Considerando questo importante aspetto e la drastica riduzione dei posti disponibili, era logico e ampiamente prevedibile pensare che sarebbero insorte delle criticità come quelle che poi si sono verificate. Altro aspetto considerevole necessario allo snellimento delle operazioni, sarebbe stata l’eliminazione del lasso di tempo di un’ora che usualmente intercorre dal momento di apertura del Teatro a quello della biglietteria.
Ritengo che nell’attuale situazione era quindi indispensabile farsi carico fattivamente anche della gestione della parte preliminare all’ingresso alla struttura, al pari di come si gestisce la fase successiva all’interno, dato che entrambi gli ambienti hanno la stessa funzione di accoglienza e permanenza di pubblico.
Anche perché trattasi di un evento organizzato da un’Amministrazione pubblica che deve tutelare la salute dei propri cittadini, dando loro gli strumenti adeguati per poi controllare e pretendere il rispetto delle regole. Invece la percezione di una impreparazione organizzativa, sopperita a volte ed in parte dagli addetti del teatro, ha regnato sovrana.
Altre manifestazioni che nulla attengono alla cultura, spesso vengono preparate con largo anticipo temporale in modo da essere gestibili al momento opportuno, e così si doveva. Dando l’impressione di una differenza che è riservata alle une ed alle altre facendo, come si dice, figli e figliastri.

Salvatore de Vita

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