Qualcuno dica a Pizzolante che si è candidato con chi ha l’istinto ad ammazzare gli amici

Qualcuno dica a Pizzolante che si è candidato con chi ha l’istinto ad ammazzare gli amici

Solo otto mesi fa dipingeva Matteo Renzi come un pericoloso "criminale" della politica. E un po' prima come "uno scorpione che prima o poi ti punge, ma bisogna essere bravi a non stare nel suo raggio di azione". Pizzolante, infatti, ha deciso di candidarsi con lo scorpione.

1 Giugno 2017. Il primo video è di Repubblicatv. “Renzi ha la smania di prendersi la rivincita dopo la sconfitta sonora del referendum, per far questo chiede da febbraio a noi di fare fuori Gentiloni. In cambio ci ha detto ‘la legge elettorale scrivetela voi’. Questa è la verità storica sulla quale lui non risponde”. Così parlava il deputato Sergio Pizzolante (Ap) arrivando alla direzione del partito. E Fabrizio Cicchitto (ora anche lui alleato di Renzi con Civica Popolare) aggiungeva: “Renzi è inaffidabile, ha pulsioni omicide nei confronti di chi è alleato con lui, che lo rende inaffidabile anche per il futuro”. Un concetto (video sotto) ripetuto pari pari da Pizzolante.

Stesse dichiarazioni, ma con qualche importante aggiunta, al Fattoquotidiano (video da cui è tratta la foto). “L’istinto ad ammazzare gli amici è un istinto evidente”, dice Pizzolante di Renzi. “La richiesta di far fuori Gentiloni non so perché non appassiona nessuno, invece è un fatto gravissimo, gravissimo”. Spiegava: “E’ un capo che divide e si alimenta d’odio”. Tutto questo accadeva otto mesi fa. Un po’ prima, in occasione della elezione di Mattarella al Quirinale (2015) definiva Renzi “uno scorpione che prima o poi ti punge, ma bisogna essere bravi a non stare nel suo raggio di azione e i miei non ne sono stati capaci”. I “miei” erano i dirigenti del suo partito, in primis Alfano, che avevano avallato la scelta di Renzi per Mattarella. “Ho da dire molto sulla storia politica che rappresenta che è quella della sinistra democristiana filo comunista, per essere espliciti”, dichiarò sul capo dello Stato. “E poi il modo di Renzi di imporre il suo nome è inaccettabile. Un modo di governare, anzi di comandare ed imporre, che noi abbiamo vissuto su tutte le leggi, dal Jobs Act su cui ci ha tradito all’ultimo istante, per andare dietro ai ricatti della sinistra del suo partito, alla legge di stabilità”.

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