Quiz: ne sa più di aeroporti Vito Riggio o Andrea Gnassi?

Quiz: ne sa più di aeroporti Vito Riggio o Andrea Gnassi?

Il sindaco Gnassi di aeroporti se ne intende forse come di castelli medievali. Però ha voluto dire la sua sulla sentenza del Tar che finalmente vede i

Il sindaco Gnassi di aeroporti se ne intende forse come di castelli medievali. Però ha voluto dire la sua sulla sentenza del Tar che finalmente vede il pesce d’aprile riconquistare la sua dignità e punire chi lo aveva sbeffeggiato. Ricordate? Mercoledì 1 aprile 2015, la ripresa dei voli sulla pista del Fellini e tutti i capoccioni a brindare e a dire: avete visto, non è stato un pesce d’aprile! E’ il pesce di settembre ma poco cambia.
Gnassi ha detto fra l’altro che il bando per la gestione dell’aeroporto di Rimini è esattamente lo stesso di quelli che hanno portato all’assegnazione della gestione in altri scali. E quindi? Non possono avere toppato per Rimini come per gli altri scali? E se hanno fatto filotto, visto che i guai sono condivisi, l’invito è quello di chiudere un occhio? L’unica differenza è che a Rimini qualcuno ha fatto ricorso. E ha vinto.
Oggi però è il presidente Enac, Vito Riggio, che si vanta di avere pure insegnato diritto all’università, ad esprimere più o meno lo stesso concetto: “C’è stata una scelta precisa, per Rimini così come per tutti gli altri aeroporti di cui abbiamo fatto i bandi per la gestione negli ultimi mesi: Forlì, Siena, Lampedusa, Pantelleria. Non abbiamo messo tra i requisiti l’esperienza aeroportuale perché questo avrebbe ristretto il campo dei pretendenti. Si rischiava un bando deserto. Nell’interesse di Rimini e dell’aeroporto, questa era una situazione da evitare”. La seconda parte del ragionamento di Riggio fa pensare che alla presidenza di Enac potrebbe andarci anche uno che ne sa di castelli medievali, perché significa che hanno allargato le maglie per avere pretendenti. Temevano il bando deserto. Sarebbe come se per aspirare al posto di primario di chirurgia potessero partecipare anche i giardinieri. A parte che l’epilogo ad oggi noto (la sentenza del Tar, appunto) dimostra che l’interesse di Rimini è andato a farsi benedire, quello che a Riggio sfugge non è un particolare da niente: partecipanti al bando con esperienza aeroportuale c’erano, e quindi non sarebbe andato deserto. Il problema è che hanno scelto “soggetti privi di qualsiasi professionalità nella specifica materia o in materia analoga”.

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