Ravaglioli: “Vallì Cipriani, l’opportunità che il centro destra riminese non può lasciarsi sfuggire”

Le elezioni politiche del marzo 2018 hanno segnato una svolta storica: il sorpasso del blocco politico-sociale del centro destra su quello di centro-sinistra nel Comune e Provincia di Rimini. Al di là delle varie ricostruzioni ed analisi politiche (talvolta fantasiose in merito ad una presunta non volontà di vincere del centro-destra) il dato che si ripeteva in tutte le tornate elettorali dall’introduzione del sistema maggioritario (1994-1996-2001) era di un distacco mediamente superiore del 10% del candidato Ulivista alla Camera e Senato rispetto a quello della Casa delle Libertà. Percentuali analoghe venivano registrate sull’insieme dei voti di lista delle elezioni regionali e provinciali. Nel 2018 per la prima volta entrambi i candidati del centro-destra Barboni e Raffaelli, ai collegi uninominali battono di circa 10 punti (dato di Barboni al netto della provincia di Forlì Cesena) i candidati del centro-sinistra. Si configura quindi da un lato uno scenario di una tenuta complessiva dell’elettorato storico del centro-destra riminese, mentre sul versante opposto una divisione in due del vecchio blocco del centro-sinistra tra Grillini e Pd più alleati minori.
Tale scenario è davvero difficile che possa cambiare nel medio termine, se non con un’alleanza organica tra M5S e PD, con un’uscita dei Renziani (e non solo!) dal Pd. Cosa difficile da immaginare stante il dibattito politico nazionale ed i sui attori e comunque di certo un passaggio del genere richiederebbe almeno un’intera legislatura nazionale laddove M5S e Pd si trovino entrambi all’opposizione di un governo di centro-destra. Parliamo quindi di uno scenario di almeno altri 4-5 anni.
Fatta questa premessa il centro-destra riminese sembra avere un percorso già segnato con la vittoria alle regionali del 2019 (dai sondaggi in vantaggio di 13 punti) ed alle amministrative del Comune di Rimini del 2021, liberando quindi la città di Rimini da 70 anni di governo monocolore.
L’elezione all’Europarlamento di Vallì Cipriani quale unico candidato del centro-destra Riminese è una passaggio fondamentale a consolidamento di questo percorso politico di liberazione di Rimini dall’oppressione della sinistra.
Nella mia ventennale esperienza di capogruppo di Forza Italia e poi del PDL ho sempre ragionato come persona di centro-destra, pensando che solo un centro-destra compatto potesse vincere a Rimini, e quindi mi rivolgo a tutti gli ex consiglieri comunali ed elettori di FI, AN e del PDL, con i quali nelle varie legislature ho condiviso tante battaglie politiche, affinché al di là delle singole convinzioni partitiche si schierino a fianco di Vallì Cipiani, quale unica candidata credibile del centro-destra all’Europarlamento.
Un voto ad altri partiti o canditati del centro-destra che materialmente non hanno alcuna possibilità di eleggere un euro-parlamentare Riminese (non solo sondaggi alla mano che prevedono nella nostra circoscrizione un solo eletto di FI in trentino e forse neppure uno di Fratelli d’Italia, ma anche perché non ce l’hanno in lista!) oggi è certamente rispettabile per questioni affettive ma non è utile alla causa comune al popolo di centro-destra che in queste elezioni Europee su Rimini ha un solo rappresentare in Vallì Cipriani.
Oggi non è il momento di pensare ai simboli ma all’opportunità per il nostro territorio rappresentata dall’elezione di una persona stimata, onesta e soprattutto competente come Vallì Cipriani. Mi appello quindi a tutti gli elettori e militanti del contro-destra affinché facciano pesare il loro voto di preferenza scrivendo sulla scheda Cipriani. Votare Cipriani non significa solo votare Lega, ma ancora prima votare l’unica reale opportunità offerta al territorio di Rimini in questa tornata elettorale.

Alessandro Ravaglioli
Ex Capogruppo FI-PDL 1999-2014