“Restauro e valorizzazione delle mura storiche”: il progetto di Davide Frisoni

“Restauro e valorizzazione delle mura storiche”: il progetto di Davide Frisoni

Il recupero delle mura storiche dall’Anfiteatro a Porta Montanara, con una dedicazione per ogni torre. E' la proposta avanzata ieri in consiglio comunale dal rappresentante di Patto civico-Italia Viva, che non risparmia critiche dure all'amministrazione per come sono state "compensate" le alberature abbattute in concomitanza con il passaggio del Psbo.

Nel consiglio comunale di ieri sera il consigliere di Patto civico-Italia Viva, Davide Frisoni, ha presentato al Sindaco, agli assessori all’ambiente, Anna Montini, e alla cultura, Giampiero Piscaglia, una interrogazione che è anche qualcosa di più perché nel depositarla è stata già allegata una documentazione che qualifica il tutto come un progetto da realizzare per successivi step. Di seguito l’intervento di Frisoni.

Davide Frisoni

Faccio questa interrogazione sul tema della valorizzazione delle Mura storiche depositando anche una bozza di un progetto a stralci, che dia inizio da subito al recupero, restauro e valorizzazione della importante cinta muraria della nostra città.
Un percorso che inizia dal Parcheggio Start Romagna e che passa per l’Anfiteatro, l’Arco di Augusto, la Porta Montanara fino ad arrivare al Ponte di Tiberio e finendo alle Mura Federiciane a fianco di Porta Galliana.
La cinta prosegue poi anche lato San Giuliano, dove possiamo ammirare ancora meglio la monumentalità originaria. Una importantissima Cinta Muraria composta anche da 22 Torri ancora visibili o parzialmente visibili, nella porzione che va da Porta Montanara al Parcheggio Start.
Per riappropriarsi di questi spazi così importanti della nostra storia vado a fare alcune proposte partendo da un pensiero.
Da sempre l’uomo ha avuto bisogno di dare un nome a ogni creatura e oggetto, per farne memoria, per renderli amici, per fare sua la realtà. Abbiamo bisogno che la realtà sia nostra amica, conoscibile e riconoscibile. Per questo, ipotizzando un progetto di recupero e valorizzazione delle mura storiche dall’Anfiteatro a Porta Montanara, si sta pensando a una dedicazione per ogni torre. Questa riconoscibilità, che avrà un nome preciso, ci permetterà di identificare immediatamente i luoghi, le torri, su cui intervenire, principalmente per progetti di valorizzazione, secondariamente per le eventuali emergenze.
Un progetto che, ben coscienti delle dimensioni delle strutture, non potrà che essere spalmato su più anni, forse legislature, tra interventi di riorganizzazione del verde, consolidamento delle strutture murarie e valorizzazione attraverso, perché no, la collaborazione con associazioni del territorio affinché, una volta recuperate e salvate, queste mura e torri possano essere gestite e manotenute in modo sussidiario con cittadini e associazioni.
Questo percorso prevede alcuni passaggi fondamentali.
Il primo e il secondo punto si possono realizzare subito.

1 – Spostamento di tutte le nuove piantumazioni di alberi appena realizzato lato Mura Storiche. Queste alberature sono state organizzate senza senso e senza tener conto proprio di un recupero e valorizzazione delle mura storiche. Messe giù a caso senza un progetto preciso né tanto meno condiviso. Per non parlare di quelli che erano cespugli che oggi arrivano a oltre tre metri di altezza perché non sono mai stati potati e che ad oggi coprono coni ottici verso le mura di oltre 30/40 metri.
Anche se riteniamo giusto compensare le potature dovute al passaggio del PSBO nel parco, non possiamo dire che quanto fatto sia adeguato. L’accordo è stato fatto solo con le associazioni ambientaliste ma non con quelle che si prendono cura della storia e della valorizzazione dei nostri monumenti, me compreso. Anziché mettere alberature in un polmone già esistente come quello del parco, perché non sono state messe 30/40 alberature su piazzale Gramsci o lungo via Anfiteatro dove sarebbero fondamentali per mitigare l’eccessivo calore prodotto dall’asfalto? Oppure perché non sono state previste alberature nel grande piazzale della stazione o nei parcheggi quasi terminati sempre in stazione? Tutti luoghi giganteschi senza verde.
Ciò che meraviglia ancora una volta è il silenzio della Sovrintendenza. Non ha voluto giustamente alberature nel progetto di riqualificazione di Castel Sismondo, ma per questo assurdo progetto di piantumazione di decine di alberi davanti al percorso delle mura storiche non ha detto nulla.
Ma sono convinto che non sia nemmeno stata interpellata, perché “è una promessa da mantenere” per tenere buoni gli ambientalisti, con buona pace dei monumenti che, “chissenefrega”, tanto gli storici non attaccano striscioni sulle mura (perché le rispettano) come fanno gli altri sugli alberi.
Vorrei sapere dove sta scritto che Cultura e Ambiente non possano fare un progetto condiviso!

2 – L’eliminazione di alcune alberature dentro le torri che mettono a rischio sia le strutture che le persone. Si parla in realtà di alcuni Pini che nel tempo si sono pericolosamente appoggiati alle mura e che ne stanno minando la stabilità. Un progetto di piantumazione fatto credo negli anni ottanta, senza nessuna coscienza del pericolo che quel tipo di alberature potevano creare alle strutture murarie.
Contemporaneamente sarà necessario liberare alcune torri da rampicanti piuttosto invasivi che stanno muovendo i mattoni delle mura, mettendo in serio pericolo le mura stesse.
Quanto richiesto fin qui, è già stato verificato con alcuni tecnici, restauratori, archeologi e storici che sono tutti concordi che questa prima fase sia già realizzabile senza correre rischi particolari, perché sostanzialmente si tratta di potature e taglio di arbusti, utili per salvare le mura.

3 – Realizzare il restauro, recupero e valorizzazione della torre di origine romana lungo le mura adiacenti al Parcheggio Start, che faccia da modello per tutto il progetto. Start Romagna sappiamo essere già pronta a sostenere un intervento (come dichiarato in consiglio dall’Assessore Piscaglia). Bene, questo deve essere di vera valorizzazione andando a scavare 2/3 metri alla base del profilo delle mura, come fatto nel Campone di Castel Sismondo, andando a liberare la visuale e mettendo in evidenza la parte più antica delle mura Aureliane, le più antiche di tutta la cinta muraria.

4 – Si potrà creare all’interno delle torri, liberate dalle pericolose alberature, un percorso di allestimento di opere d’arte pubbliche, creando una relazione fra antico e contemporaneo di grande interesse culturale e turistico.

Deposito questa sera in consiglio comunale questo primo progetto che darà ufficialmente inizio ad un vero e proprio intervento di restauro e valorizzazione della cinta muraria storica.
Su questo punto c’è pieno accordo per una valutazione seria e puntuale con l’Assessore Piscaglia, sempre sensibile a queste tematiche.

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