Rimini allergica alle gare pubbliche: il Trc colpito dallo stesso “virus”

Rimini allergica alle gare pubbliche: il Trc colpito dallo stesso “virus”

Nel servizio di gestione idrico-fognario e dei rifiuti le gare non si fanno e vige il regime di prorogatio da otto anni. Nel trasporto pubblico locale invece? Accade la stessa cosa. E adesso c'è in ballo la gestione del MetroMare. Ma il Comune di Riccione alza la voce: "Non accetteremo mai un conferimento del servizio a Start Romagna senza gara pubblica".

A Rimini è urgente mettere a punto un vaccino (chissà se il dottor Roberto Burioni potrà aiutarci): quello contro l’allergia verso le gare pubbliche per l’affidamento di servizi fondamentali. Il virus ha già colpito duramente ma nessun “virologo” si è fatto avanti. Per quanto riguarda le gare di acqua e rifiuti la zona riminese è la più refrattaria in regione. Lo dice l’autorità nazionale anticorruzione di Raffaele Cantone. Nel comparto idrico-fognario a Rimini il contratto con Hera Spa è scaduto nel 2012. Nel comparto rifiuti la convenzione con Hera è scaduta nel 2011 e nell’alta Valmarecchia si opera addirittura “in assenza di Convenzione”. Il territorio riminese è quello messo peggio dell’intera regione. “Il prolungarsi del regime di prorogatio delle convenzioni di affidamento del servizio di gestione dei rifiuti urbani ad Hera spa, determinato da una complessa e rallentata gestione delle fasi propedeutiche alle gare, concretizza: un improprio vantaggio per la società affidataria; la violazione dei principi di efficacia e speditezza dell’azione amministrativa; la sottrazione di significative risorse al mercato di riferimento”. Così parlò Cantone. Ma nulla è accaduto.

Il virus ha messo radici anche nel settore del trasporto pubblico locale: dal 2014 siamo in regime di prorogatio. Agenzia Mobilità Romagnola “dal 18 settembre 2017 ha pubblicato soltanto l’avviso di pre-informazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea, quale atto propedeutico alle procedure di gara per l’affidamento dei servizi in ambito romagnolo, ma ogni procedura è immobile fino alla individuazione di un nuovo aggiudicatario che non è dato sapere quando avverrà, in questo modo i tempi slittano e si dilatano, tutto rimane fermo a scapito dei cittadini”. La voce fuori dal coro, che spezza l’agghiacciante silenzio sulla materia, è quella dell’assessore al bilancio, patrimonio e  partecipate del Comune di Riccione, Luigi Santi. “Proroga su proroga, anno dopo anno, la richiesta che continuiamo ad avanzare, viene disattesa a scapito di una gara europea che porterebbe ulteriori vantaggi e benefici, in termini di costi e servizi erogati, ai cittadini. Nonostante le nostre richieste, ad oggi, non si ha alcuna certezza sui termini di gara”.

A chi la gestione del MetroMare? “Il Comune di Riccione non accetterà mai un conferimento del servizio a Start Romagna senza gara pubblica”. E per questo ha deciso di segnalare il problema al prefetto, ha scritto al presidente della Provincia “esponendogli le numerose criticità evidenziate nel piano di trasporto pubblico con il previsto avvio del Trc” e sta valutando un eventuale ricorso nei confronti della proroga.

Quando comincerà le sue corse il MetroMare non è chiaro. Il taglio del nastro era stato annunciato per fine 2018. Poi slittamenti. “L’esatta data di apertura al pubblico, che noi vorremmo mantenere per l’avvio dell’Orario Estivo, è condizionata dalle procedure ministeriali”, ha detto nei giorni scorsi il presidente di PMR. Cioè bisogna attendere tutte le autorizzazioni necessarie per l’apertura al pubblico. I nuovi mezzi invece “inizieranno a essere consegnati a maggio 2019”: sono nove Exqui.City 18 T che costano allo Stato 8.850.000 euro.

Intanto sul tracciato le prove vengono fatte coi mezzi alimentati a diesel e già in servizio (foto in alto, scattata lo scorso novembre): per un Trc che viene definito “ecologico” e in una provincia che deve vedersela con le polveri sottili, non è il massimo.

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