Rimini ancora sul podio dei reati

Rimini ancora sul podio dei reati

23.448 le denunce a Rimini, 6.951,16 ogni 100mila abitanti, ma in calo. Al secondo posto per furti con strappo, al primo per furti con destrezza, al 3° posto nella classifica delle rapine, 4° in quella delle estorsioni. La classifica della criminalità stilata dal Sole 24 Ore.

Puntuale come al solito, ecco i dati elaborati dal Sole 24 Ore e forniti dal dipartimento di Pubblica Sicurezza del ministero dell’Interno, che fotografano i delitti “emersi” all’attenzione delle forze di Polizia.
“Nel 2017 in Italia sono stati commessi e denunciati in media 6.650 reati ogni giorno, circa 277 ogni ora. A Milano, Rimini e Bologna si concentra la maggiore densità di segnalazioni alle autorità”, scrive il Sole.

Rimini se la gioca con Milano e si mantiene al vertice della poco confortante classifica. Per numero di furti Rimini è al primo posto, seconda per il numero di delitti, circa 6950 delitti per 100mila abitanti, dato sul quale “pesa la presenza dei turisti”. Ma in entrambe le città il trend della criminalità risulta in lieve calo rispetto al 2016.

23.448 le denunce a Rimini, 6.951,16 ogni 100mila abitanti, -3,35 rispetto all’anno precedente. Al secondo posto per furti con strappo (+56%), al primo per furti con destrezza (-5%), al 4° per i furti in esercizi commerciali (-6%), al 25° per quelli in abitazione (-21%). Ancora: 3° posto nella classifica delle rapine (+20%), 4° nelle estorsioni (-1%), violenze sessuali 5° posto (+15%), al 20° per truffe e frodi informatiche (+4%).

Il commento di Gnassi. “La provincia di Rimini chiude l’anno 2017 registrando 23.448 reati denunciati, 813 in meno rispetto al 2016 (un calo del 3 per cento), e con un decremento di 3.223 reati (- 12,31 per cento) rispetto a quanto manifestato cinque anni prima, quando vi furono 26.741 denunce. Questi dati confermano il trend in progressiva discesa nell’arco quinquennale per i 25 Comuni del territorio riminese, con una diminuzione di oltre il 10 per cento nel solo biennio 2016/2017, ormai avvicinando i livelli rilevati con la Provincia a 20 Comuni e 35 mila residenti in meno”. Questo il commento del presidente della Provincia di Rimini, Andrea Gnassi, che sottolinea come anche Il Sole 24 Ore fa notare che i 25 Comuni che compongono il territorio riminese siano penalizzati dalla cosiddetta ‘correzione turistica’: “ai 335 mila residenti ufficiali si dovrebbero aggiungere i consistenti flussi turistici che accumulano ogni anno 16 milioni di pernottamenti e altrettanti ‘escursionisti’ e cioè i turisti che vengono e vanno nella stessa giornata”.
Gnassi fa notare che un territorio come la provincia di Rimini, “ad alti flussi di visitatori, è per sua natura più esposto di altri agli ‘assalti’ predatori” e quindi reclama “la ‘promozione’ della Questura dalla fascia C a quella B, che consentirebbe di avere incrementi strutturali delle dotazioni degli organici di polizia e dello spostamento della Polizia nella nuova sede, oggetto di un contenzioso infinito tra Stato e privato. Non sono azioni comprese nel libro dei sogni ma in un patto sottoscritto solo pochi mesi fa da Ministro, Prefettura e Enti locali. Più che le graduatorie, a tutti i sindaci dei Comuni della Provincia di Rimini, nessuno escluso, interessa di più avere rassicurazioni su questo”. Il patto prevedeva anche il trasferimento di alcuni uffici della questura in piazzale Bornaccini entro febbraio 2018. Poi, aveva assicurato lo stesso Gnassi, entro maggio 2018. Invece…

La reazione della Lega: dati allarmanti “Le cifre sono spietate. La provincia di Rimini è seconda a livello nazionale per numero di delitti denunciati nel 2017 con 6.951,16 di illeciti segnalati alle autorità di Polizia Locale e alle Forze dell’Ordine e una contrazione minimale del 3% rispetto al 2016. Ma non basta; se si entra nel dettaglio della classifica e si sviscerano i dati per provincia delle principali tipologie di reati non si può non constatare, con amarezza, che Rimini è prima in assoluto per numero di furti denunciati (sono 4.391,6 su 100mila abitanti) e quarta per le estorsioni”. La Lega va all’attacco sui dati relativi alla criminalità in provincia di Rimini.
“La ciliegina sulla torta arriva con i numeri relativi a due tipologie di reati altrettanto gravi e spregevoli. Con una variazione percentuale del +15% rispetto al 2016, la provincia di Rimini svetta per numero di violenze sessuali su scala regionale ed è quinta nella graduatoria nazionale con un incremento addirittura maggiore rispetto a Milano (+ 10%) e un trend di denunce in netto aumento. Non va meglio sul fronte delle rapine; ancora una volta Rimini è sul podio con un preoccupante terzo posto e un + 20% di segnalazioni rispetto al 2016”, dice Bruno Galli segretario provinciale della Lega.
“I dati sulla concentrazione di fatti criminosi segnalati all’autorità giudiziaria nel 2017 dimostrano, se mai ce ne fosse stato bisogno, come il Partito Democratico abbia intenzionalmente voltato le spalle in questi anni all’emergenza sicurezza nei nostri Comuni. E se da un lato è encomiabile l’attività di prevenzione e contrasto agli episodi criminosi condotta sul territorio dalle nostre Forze dell’Ordine, dall’altro è innegabile – e ce lo dicono i numeri – come le Amministrazioni locali di sinistra abbiano soprasseduto sul fenomeno criminale e non siano state in grado di dare una risposta concreta alla richiesta di maggiore sicurezza proveniente dai nostri cittadini. Ricordiamoci poi – conclude il segretario del Carroccio – “che il report non tiene conto del ‘sommerso’, ovvero di tutte quelle violazioni – piccole o di media entità – che la gente non denuncia e che restano nell’ombra. Ma è anche con questi dati che la politica e le Istituzioni hanno il dovere di confrontarsi e di reagire perché non c’è libertà, senza sicurezza”.

Morrone: bocciate le politiche sulla sicurezza delle amministrazioni cattodem dell’Emilia-Romagna. “Se Rimini piange Bologna non ride. La classifica dei reati per area provinciale stilata dal Sole 24 ore per il 2017, in pieno regime Pd, pur con leggeri cali percentuali ma solo in alcune voci, non premia le politiche sulla sicurezza delle amministrazioni cattodem dell’Emilia-Romagna, con Rimini che si attesta a un non invidiabile secondo posto e Bologna al terzo. Dati che smentiscono il facile alibi di certi sindaci che parlano di insicurezza solo percepita e non reale e che minimizzano, in questo senso, il ruolo di flussi immigratori incontrollati. L’attuale Governo, in pochi mesi, sta procedendo a tappe forzate per invertire questo trend, dando supporto alle Forze dell’Ordine per risolvere, per quanto possibile, la questione sicurezza dopo anni di totale e irresponsabile lassismo. A breve intendo chiedere di convocare anche a Rimini, come accaduto a Forlì, un Tavolo sulla Sicurezza”. Lo afferma l’on. Jacopo Morrone, segretario della Lega Romagna.

I sindacati di Polizia: organici sottostimati ma in futuro si prevede un aumento di 100 unità, mentre la sede di piazzale Bornaccini… “Rimini ha solo 150.000 abitanti (dato su cui si basa il calcolo) ma si trova denunce relative ai 26 milioni di passaggi e presenza sul territorio proprio per la sua conformazione turistica e i vari eventi che durante tutto l’anno si susseguono. Ovviamente il lavoro costante e denso di risultati degli operatori della sicurezza, se calcolato secondo questi schemi, viene vanificato”. La puntualizzazione arriva dai sindacati di Polizia. “Le donne e gli uomini in divisa hanno effettuato una estate di lavoro eccezionale con pattuglie e servizi su tutti i turni delle 24h nonché su tutto il territorio di competenza. Da sempre Rimini ha sofferto un sottostimato organico, poiché i canoni utilizzati non riportavano in maniera conforme l’effettiva necessità del territorio. Infatti proprio nelle scorse settimane il Sottosegretario all’Interno On. Molteni in una riunione ha esposto i nuovi canoni su cui verranno rivalutate le necessità degli uffici periferici. Rimini secondo la rivalutazione avrebbe un aumento di 100 unità con una classificazione parificata ad alcuni capoluoghi di regione”.
Siulp, Sap, Siap, SILP Cgil, F.S.P. Polizia, UIL Polizia e Coisp dicono la loro anche sulle sedi.”Siamo in difficoltà per quanto riguarda la struttura che si trova ancora in quello che una volta era il commissariato. Il Mausoleo di via Ugo Bassi, costruito da privati, causa fallimento dell’impresa costruttrice, è attualmente all’asta e a quanto ne sappiamo non vi è stato ancora nessun interessamento. La soluzione temporanea, al fine di dare ambienti salubri e degni di ospitare utenti nonché gli operatori di polizia, era stata individuata nello stabile di Piazzale Bornaccini, come previsto peraltro nel patto per la sicurezza, firmato da tutti i sindaci. Ad oggi però i lavori al palazzo Palloni, propedeutici a liberare il predetto stabile al fine di adeguarlo e provvedere al trasferimento della Questura, vanno a rilento. Auspichiamo che anche l’amministrazione locale possa adoperarsi al fine di velocizzare i lavori in essere e provvedere il prima possibile allo spostamento degli uffici”.

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