Saluti da Lambiasi: il vescovo boccia cartoline, eventi da sballo e turismo

Saluti da Lambiasi: il vescovo boccia cartoline, eventi da sballo e turismo

“Mare, spiaggia, lungomare, tutto appare ormai superato da altre località in Italia e all’estero”. E' un passaggio del lungo discorso del vescovo di R

“Mare, spiaggia, lungomare, tutto appare ormai superato da altre località in Italia e all’estero”. E’ un passaggio del lungo discorso del vescovo di Rimini alle autorità (in prima fila ad ascoltarlo il sindaco Gnassi e la vice Gloria Lisi) per la festa di S. Gaudenzo. C’è anche qualche carezza all’amministrazione comunale, laddove mons. Lambiasi apprezza “l’impegno per la qualificazione estetica dei nuclei storici della Città – centro e borghi – e per il recupero della vocazione culturale della nostra Rimini” così come “per la realizzazione di importanti infrastrutture (sistema fognario) per una viabilità più scorrevole e funzionale, per la valorizzazione della risorsa preziosissima dei monumenti antichi”. E quando sottolinea la lotta all’evasione fiscale portata avanti da Palazzo Garampi. Ma è forte l’appello “a non cedere alla tentazione di puntare sull’effimero o su ciò che può dare un’immagine discutibile della Città”. Pare chiaro il riferimento ai grandi eventi da sballo (Molo Street Parade in primis) e ai “saluti da Rimini”. Lambiasi dettaglia ulteriormente: “Oggi non è più tempo di pensare al superfluo, ma di proseguire a cercare il bello, il vero e il giusto nelle scelte. Quindi attenzione alle iniziative – come, ad esempio, le feste di massa di cui si potrebbe fare a meno o che si potrebbero vivere con più sobrietà – che impiegano denaro pubblico, lanciando l’immagine di una Rimini trasgressiva, senza lasciare un segno positivo e duraturo.” Ma questa volta il vescovo non fa sconti nemmeno sul versante che caratterizza l’economia locale, cioè quello del turismo e pure sui livelli di tassazione: “La gente, anche quando tace, è molto preoccupata. La crisi picchia duro sulle famiglie, che con dignità tirano la cinghia: tariffe, tasse, prezzi, tutto è aumentato. Si aggiunga la precarietà o anche la perdita del lavoro in non pochi casi. Il turismo, la nostra valvola di sicurezza, per quanto registri qualche timido segno di ripresa, non tira. Molti alberghi hanno lavorato con prezzi stracciati, col rischio di cattivo servizio, di lavoro nero, di evasione fiscale”. Richiamare Gnassi su turismo e grandi eventi, ovvero ciò che lo impegna e interessa di più, equivale a rifilargli un 5 in pagella.
Da leggere poi con attenzione il filo rosso del discorso di Lambiasi, quest’anno sulla educazione alla cittadinanza e l’invito all’impegno civico, fino a sostenere che chi si fa i fatti propri è un idiota (“Per questo nella Grecia classica coloro che si facevano i fatti propri (in greco to idion) venivano definiti, letteralmente, “idioti“, ha scandito il vescovo). Non bisogna dimenticare che di liste civiche ce ne sono in preparazione al voto del 2016 e una, si dice, “ispirata” dagli insegnamenti del pastore di Rimini.

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