Santini a caccia dei crediti di Aeradria porta a casa 5 mln di euro

Santini a caccia dei crediti di Aeradria porta a casa 5 mln di euro

Fanno parte dei crediti commerciali vantati da Aeradria. Nella lista c'è anche Ryanair per la quale il curatore fallimentare del "Fellini" ha già ott

Fanno parte dei crediti commerciali vantati da Aeradria. Nella lista c’è anche Ryanair per la quale il curatore fallimentare del “Fellini” ha già ottenuto un decreto ingiuntivo. Macina parecchio Renato Santini, ma in autunno lo scalo di Rimini dovrà fare i conti con una delicata fase di interregno, in attesa della aggiudicazione definitiva del bando Enac.

Mentre a Rimini l’attenzione attorno all’aeroporto è catturata dagli “spot” dei diversi pretendenti alla gestione della scalo (nella fase che coincide con le valutazioni in corso da parte di Enac, che pare gradirebbe invece bocche chiuse da parte dei diretti interessati), nessuno guarda in alto, alla tegola che cadrà in autunno.
A fine ottobre termina la gestione provvisoria, già prorogata la prima volta lo scorso marzo. Il curatore fallimentare, Renato Santini, avrà allora concluso la sua missione. La gestione provvisoria non potrà andare oltre il 31 ottobre. Nei mesi invernali il risultato sarebbe in perdita (gli affari all’aeroporto di Miramare si concentrano nella stagione estiva) e la curatela non potrebbe, per legge, tenere aperta un’impresa in perdita. Fondamentale sarà dunque capire chi, e a quali condizioni, si aggiudicherà il bando Enac.
L’estate sta andando bene per le finanze del Fellini, i risultati anche a luglio sono buoni, ma più in generale i risultati positivi coprono tutto il periodo della gestione provvisoria, pur scontando il fatto che i costi di co-marketing, che di norma vengono pagati sulla base del traffico dell’anno precedente, quest’anno saranno praticamente doppi. Il bilancio si chiuderà però con un Mol positivo anche al netto di questi costi. Se si considera che negli ultimi dieci anni i bilanci di Aeradria sono sempre stati in perdita, il risultato della gestione provvisoria fa riflettere sotto vari aspetti.

Enac, però, a ottobre quasi certamente non avrà ancora aggiudicato la gestione definitiva dell’aeroporto. E pare certo che chi otterrà l’aggiudicazione provvisoria non potrà subentrare nella gestione fino a quando non diventerà concessionario definitivo. Bene che vada si perderanno alcuni mesi preziosi, quelli importanti per stendere la programmazione estiva e firmare i contratti con le compagnie. Si rischia, insomma, di arrivare alla prossima estate con un aeroporto ancora non a pieni giri. Paradossale, anche perché molti riminesi hanno partecipato ad una colletta proprio per garantire la continuità dell’aeroporto e “salvare” i 78 dipendenti. Ma l’interregno fra la conduzione della curatela e l’ingresso del nuovo gestore ha tutte le caratteristiche per assomigliare ad un buco nero al momento indecifrabile.

Il secondo aspetto delle incertezze che incombono è legato soprattutto ad uno dei due bandi, quello andato deserto (nel disciplinare di gara era stato previsto un prezzo a base d’asta di 10 milioni di euro), indetto da Santini per alienare i beni aziendali e in questa partita è compreso anche il personale della fallita Aeradria, ad oggi sospeso nel limbo. Visti gli esiti, a questo punto il curatore fallimentare non potrà fare altro che capire dal nuovo gestore cosa intenderà fare, ma quest’ultimo potrebbe anche non comprare nulla di quel che fu di Aeradria. Ancora non si conoscono le offerte dei quattro partecipanti al bando Enac contenute nella “busta c” e relative al compenso per le opere eseguite (dai 3 ai 6 milioni e 653 mila euro) e un po’ più di chiarezza la si avrà quando si andranno a scoprire le carte.

C’è infine il capitolo del recupero dei crediti commerciali che Aeradria vantava verso compagnie aeree, istituzioni pubbliche e clienti vari dell’aeroporto. Si parla di una cifra complessiva di oltre 15 milioni di euro, in parte difficilmente recuperabili, e il curatore fallimentare si è messo al lavoro anche su questo incassando più di 5 milioni e avviando azioni risarcitorie. Sono già partiti decreti ingiuntivi e avviate cause internazionali e fra questi si parla anche di Ryanair. Altri 15 milioni di euro Santini li chiede ai membri del cda e ai sindaci revisori che sedevano in Aeradria. Un bottino del quale sperano di beneficiare i creditori. Altre tegole. Una ulteriore se la attendono anche in Banca Carim, secondo Santini (e l’avvocato da lui nominato, il prof. Danilo Galletti) responsabile di avere aperto i cordoni della borsa (senza le necessarie garanzie) a favore di una società (Aeradria) che già presentava bilanci in rosso ed era impantanata in una situazione di crisi grave e irreversibile.

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