Scuola, “non uccidete i sogni”: lettera aperta a Conte e alla ministra Azzolina

Scuola, “non uccidete i sogni”: lettera aperta a Conte e alla ministra Azzolina

"Spero dal profondo del cuore che torniate a credere nell’Italia, negli italiani e nelle generazioni future e che possiate lasciare loro una speranza. Spero che torniate ad avere “rispetto” per il lavoro, per la scuola, per chi ha fatto sacrifici". Una mamma.

Sono una mamma di tre adolescenti due dei quali, gemelli, “dovrebbero” sostenere la loro prima grande prova da “grandi”, il loro esame di terza media. Non parlerò di mia figlia maggiore in seconda liceo e dell’assenza di alcuni suoi docenti né delle difficoltà lavorative che stiamo incontrando come famiglia ma punterò il dito sulla scuola media.
Devo dire che tutti i miei tre figli hanno dimostrato tanta ragionevolezza in questo assurdo periodo, più di quanta ne abbia dimostrata la sottoscritta.
A inizio lock-down ho spiegato loro che era necessario per tutelare la nostra salute e la salute degli altri evitare di essere contagiati e/o contagiare qualcuno, che era necessario seguire scrupolosamente tutte le direttive che ci venivano imposte… ma oggi, a tre mesi di distanza, come giustifico ai miei figli che non potranno vedere più i loro compagni, i loro insegnanti e che il loro lavoro e il loro impegno dei tre anni passati saranno miseramente ridotti ad uno squallido “power point” inviato via mail e neppure discusso via web? Come giustifico tutte le mie prediche in cui dicevo loro che lo studio è sacrificio ma questo ripaga perché la “conoscenza” rende liberi? Come giustifico che il loro giudizio finale sarà, giocoforza, appiattito verso quello che verrà dato a chi negli anni non ha mai dimostrato di volersi impegnare e magari ora consegnerà un lavoro, ovviamente fasullo ma degno di un premio Nobel? Come giustifico loro che si può andare nel parco cittadino ma, visto che le temperature lo consentirebbero, non si può andare a fare una passeggiata sulla battigia perché il mare e la spiaggia non sono accessibili?… in compenso lo è il nostro lungomare il quale è però oggetto di lavori pubblici di risanamento e quindi il “lungomare” di Rimini è ridotto in gran parte a un budello di 1 metro e mezzo di larghezza! Come giustifico loro che a ottobre, quando ad oggi non si sa assolutamente nulla di chiaro e certo sul virus da parte di tutte le “task force” di cui il nostro Presidente del Consiglio dei Ministri è attorniato ma si ha la CERTEZZA ASSOLUTA che a ottobre il virus ricomparirá e quindi, si dovrà tornare a scuola in massimo 8 ragazzi a classe mentre gli altri 8 faranno lezione in remoto? Ma come giustifico loro che non potranno fare sport, perché ministri, in ogni sport c’è un contatto ed è prima di tutto un contatto sociale, e non potranno vedersi con gli amici perché se questi sono nel gruppo che fa lezione in remoto allora non potranno vedersi e incontrarsi…. come giustifico che non potranno avere le loro prime esperienze amorose, non potranno avere contatti tra loro e non potranno fare una “vasca” in centro? … perché cari ministri, la coerenza non mi manca e quindi non capisco proprio come pensate di tenerci lontani gli uni dagli altri ma nello stesso tempo credo che Voi non vogliate questo quindi tutte le “misure” preventivate risultano eccessive e irragionevoli e Voi perdete di credibilità!
Cari ministri, spero dal profondo del cuore che Voi torniate a credere nell’Italia, negli italiani e nelle generazioni future e che possiate lasciare loro una speranza invece che tentare ogni giorno di uccidere i sogni nostri e dei nostri figli, spero che torniate ad avere “rispetto”, quel rispetto che noi tutti abbiamo avuto per Voi ma che Voi ci negate… abbiate rispetto… ABBIATE RISPETTO, per il lavoro, per la scuola, per chi ha fatto sacrifici e per tutti coloro che non meritano di essere livellati e messi in un unico calderone in cui risultiamo tutti uguali, perché grazie a Dio, non lo siamo!
Buona vita ministri, nella speranza di non incontrarVi mai più sulla mia strada né su quella della mia famiglia!

Silvia Baccolini, una mamma

Fotografia: Wokandapix da Pixabay

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