Sempre più incidenti sulle strade di Rimini: siamo al primo posto in regione

Sempre più incidenti sulle strade di Rimini: siamo al primo posto in regione

Il tasso di incidentalità si riconferma il più alto fra le province dell'Emilia Romagna.

Incidenti: si rischia più la vita a Rimini che in qualunque altra città. E lo dicono i numeri. Il grafico mostra il tasso di incidentalità registrato nella nostra provincia nel 2016, ultimo dato disponibile e appena pubblicato. Praticamente è il numero di incidenti per chilometro di strada.

Chi c’è in testa alla triste classifica? Rimini. Una riconferma. Siamo sempre stati la provincia con il maggior numero di incidenti, anche negli anni passati, e il grafico lo dimostra chiaramente. Nel 2016 stessa musica.

Insomma, sulle strade di Rimini si rischia grosso: secondo gli ultimi dati della Provincia è aumentato il tasso di incidentalità soprattutto sulle strade extra urbane e un dato particolarmente negativo riguarda la statale adriatica, mentre il tasso sarebbe diminuito sulle più tranquille – si fa per dire – strade urbane.
In numeri assoluti, secondo l’ultima rilevazione Istat, a Rimini ci sono stati 1.716 incidenti con 19 morti e 2.231 feriti.

La fascia dei giovani rimane ancora particolarmente esposta. Tra sabato e domenica infatti si verificano gli incidenti più gravi e quindi i due dati, in qualche modo, risultano in relazione tra loro.

Come si calcola l’indice di incidentalità? Semplice: basta fare il rapporto tra il numero degli incidenti accaduti e i chilometri di asfalto. Più alto è questo rapporto e più pericolose sono le strade. Per dire: in campagna è quasi zero, a Napoli è 25. E da noi?

Ebbene, a Rimini nel 2016 questo valore era di 4,17, peggio che a Bologna (3,67) e decisamente più alto che a Parma (2,13), Forlì Cesena (2,10), Modena (1,91), Reggio Emilia (1,89), Ravenna (1,87), Piacenza (1,43) e Ferrara (1,33).

Significa non solo che mettersi in macchina è più pericoloso, ma che in generale sulle strade di Rimini si rischia la vita ogni giorno, anche a piedi. L’indice infatti prende in considerazione tutti i sinistri registrati nella banca dati dell’Ivass, l’istituto per la vigilanza sulle assicurazioni, nei quali sono stati coinvolti automobilisti, ciclisti o pedoni.

E la situazione, sebbene sia migliorata nel 2016 rispetto al 2015, mostra ancora un trend peggiorativo che solo il dato 2017 potrebbe invertire. Nel 2013 e nel 2014, infatti, le cose andavano un poco meglio: l’indice, anche se non di molto, era inferiore. Uno “zero virgola” che tradotto in pratica significa meno incidenti ieri di oggi.

Il periodo peggiore per mettersi in auto? I mesi estivi, come ovvio: sono quelli infatti con il numero più alto di incidenti, “colpa” del numero di auto in circolazione che sale in maniera esponenziale, ma non sempre il dato estivo è associato agli incidenti più gravi.

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