Senzatetto e ubriachi assediano il Mercato Coperto e le vie limitrofe

Senzatetto e ubriachi assediano il Mercato Coperto e le vie limitrofe

Il Consorzio Operatori Mercato Centrale Coperto lancia un grido d'allarme rispetto ad una situazione che si è fatta intollerabile e che i riminesi sopportano da troppo tempo: "Questi soggetti ledono l’immagine della nostra area andando ad influire negativamente sui cittadini che non si sentono tutelati. Il Comune faccia qualcosa".

“Oramai da mesi stazionano nell’area di pertinenza del Mercato Coperto e nelle vie limitrofe dei senzatetto e degli ubriachi la cui gestione risulta essere diventata insostenibile. Nonostante le nostre continue segnalazioni e quelle dei commercianti della zona agli organi di competenza, i quali sono anche intervenuti più volte, tale problema non si è ancora risolto. Questi soggetti ledono l’immagine della nostra area andando ad influire negativamente sui cittadini che non si sentono tutelati. Il Consorzio al fine di rendere più marginale possibile tale situazione sta sostenendo anche molte spese per tenere pulite le aree occupate da queste persone e per cercare di allontanarle. Dato che stiamo vivendo tale problematica da molti mesi e che non è di competenza della Direzione del Mercato Coperto la gestione dell’ordine pubblico sulle aree esterne si chiede una maggior collaborazione da parte dell’Amministrazione Comunale e di tutte le autorità competenti”. Quello che denuncia il Consorzio Operatori Mercato Centrale Coperto è un pallido quadro del disagio che i cittadini di Rimini subiscono tutti i giorni.

Piazzale Gramsci: stazionano zingare che assillano (quando va bene) i passanti (il loro personalissimo bancomat) con insistenti richieste di elemosine; abusivi assistenti al parcheggio pretendono il loro sudato obolo poiché indicano allo sprovveduto autista uno stallo libero che comunque vedrebbe da sé. Va segnalato l’indecente crocchio in sosta perenne nel perimetro esterno della pescheria, oppure sconciamente stravaccato sulle panchine o addossato ai muri.

Gli “intoccabili” bivaccano fuori dal mercato da mane a sera con immancabile presenza di bottiglie di vino e birra in quantità. Se attraversi la zona con un bambino in braccio lo riporti a casa ubriaco solo per gli effluvi passivi. Roba da interdire il passaggio agli astemi. Questi vagabondi sono pure sudici, orinano ovunque e se li guardi per più di un secondo, come è capitato anche a noi, ti fanno un segno eloquente: mano a bandiera che oscilla dal basso all’alto, ti indica di toglierti in fretta dai piedi con sguardo minaccioso. Tu, tapino, inerme e indifeso, te ne vai. Telefoni alle forze dell’ordine? Ti rispondono di non poter fare nulla. E’ del tutto evidente: il potere delle nostre forze pubbliche è risibile per i malandrini, arcigno e inflessibile per chi sgobba e contribuisce al sostentamento di questo Stato alla deriva. Queste sono le linee generali nazionali. Localmente poco cambia, anzi.

La benevola flessibilità a tutti i costi ci ha portato dove siamo. Di più, offriamo aree e servizi ai campi nomadi. Storia vecchia. Rimini non fa eccezione. Entrate, fannulloni e approfittatori d’ogni genere e risma, qualcuno si occuperà di voi, vi daremo una diaria, luce, acqua e gas, ma se avrete un po’ di pazienza, forse anche un alloggio. Che problema c’è? Nessuno. Proprio in questi giorni, milioni di fessi sono in fila per consegnare le loro dichiarazioni dei redditi dalle quali scaturirà una quota per il vostro sostentamento.
L’errore di fondo è il malinteso senso di ospitalità e tolleranza che condanna immediatamente le voci fuori dal coro con l’appellativo più in voga: razzista. E chi su questo ci marcia, ha colto con malevolo tempismo la favorevole opportunità e lo usa appena può a mo’ di scudo invincibile.

La politica, privilegiando il cialtrone e il prepotente e dimenticando chi dovrebbe tutelare, ha commesso un errore marchiano. La cittadinanza però (anche localmente) le ha dato i primi, inequivocabili segnali. Il modus operandi dell’Amministrazione così non va. Le urne cominciano a schiaffeggiare i soliti noti del “volemose bene” a tutti i costi, ed è solo l’inizio.
In sostanza, a Rimini e in particolare nell’area del mercato coperto, i negozianti sono esasperati, i turisti indignati, i riminesi entrambe le cose. Che vogliamo fare? Seppur comprensibile il disagio della Polizia Municipale che è cronicamente sottostrutturata e impotente ad intervenire con efficacia, non giustifica la mancanza di sicurezza e decoro cittadino.
E’ la Rimini che vogliamo, Signor Sindaco? Per quanto tempo ancora dobbiamo essere preda dell’intollerabile intolleranza dei tolleranti a tutti i costi?

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