Sigismondo Pandolfo Malatesta: 600 anni e non sentirli

Sigismondo Pandolfo Malatesta: 600 anni e non sentirli

Lunedì 19 giugno a Castel Sismondo si aprono i festeggiamenti per i seicento anni dalla nascita del Signore di Rimini.

Nella corte di Castel Sismondo si aprono i festeggiamenti per i 600 anni dalla nascita di Sigismondo Pandolfo Malatesta (Brescia, 19 giugno 1417 – Rimini, 9 ottobre 1468). Accade lunedì 19 giugno, alle ore 21, ma le celebrazioni proseguiranno per tutto l’anno e fino all’ottobre 2018.
Il programma del 19 giugno: saluti del sindaco Andrea Gnassi, presentazione del libro Isotta degli Atti, l’amore e il potere di Oreste Delucca e, a seguire, Il Sigismondo non si è fermato mai un momento, reading di Marina Massironi del monologo per voce femminile scritto da Lia Celi e Andrea Santangelo. Infine uno spettacolo di luci e fuochi, un inaspettato “attacco” al castello che darà inizio ad un incendio di luci colorate, fumi e cascate di fuoco dalle mura che, senza scoppi ma al suono della musica, ricorderanno Sigismondo uomo d’arme.
Il 20 giugno (alle ore 21 sempre nella corte del castello malatestiano), la compagnia di Gianfranco Tondini porta in scena Il Momo, di Leon Battista Alberti, con la partecipazione di Massimo Cacciari, che commenta le componenti filosofiche di questo particolare testo.
Per il seicentesimo di Sigismondo Malatesta si avrà anche l’emissione di un annullo filatelico speciale di Poste Italiane e la cerimonia dell’annullo, bollo unico realizzato per una manifestazione specifica e destinato a diventare un pezzo da collezione, si tiene il 20 giugno dalle 10,30 alle 15,30 in piazza Cavour presso la Far. Sempre piazza Cavour alle ore 15 dello stesso giorno, cerimonia dal titolo “La pietra restituita”. Di cosa si tratta? All’indomani dei bombardamenti, nella primavera del 1944, quando forse ancora nessuno stava pensando alla ricostruzione del Tempio Malatestiano, Luigi Varoli (Cotignola 1889 – 1958), singolare figura di artista e di didatta, si trovava a Rimini e caricò sul suo carretto una pietra, raccolta tra le macerie della chiesa progettata da Leon Battista Alberti e voluta da Sigismondo Malatesta. Dopo la morte di Varoli il Comune di Cotignola ricevette in lascito tutti i beni dell’artista e ora, in occasione delle celebrazioni, restituisce a Rimini quel piccolo e simbolico frammento di Tempio.

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