Sistema Fiera, c’è chi intona il peana e chi parla di “perdita patologica”

Sistema Fiera, c’è chi intona il peana e chi parla di “perdita patologica”

Per Riziero Santi la quotazione in Borsa è "un esempio virtuoso di modello societario per una governance efficiente tra pubblico e privato". Per Luigi Camporesi Società del Palazzo dei Congressi se la passa male, e parla di "omessa svalutazione". Vediamo anche com'è andato il titolo di Ieg nelle prime due settimane.

Il presidente della Provincia Riziero Santi parla di “un esempio virtuoso di modello societario per una governance efficiente tra pubblico e privato”. Il consigliere di minoranza Luigi Camporesi ha scritto una letterina a Marino Gabellini (amministratore unico di Società del Palazzo dei Congressi SpA) e ai presidenti dei collegi sindacali di Rimini Congressi Srl e Società del Palazzo dei Congressi S.p.A., nella quale parla di “omessa svalutazione” di quest’ultima.

Partiamo dalla Borsa. Come sta andando il titolo Ieg? Come mostra il grafico che pubblichiamo qui sotto. Il debutto è avvenuto il 19 giugno, partendo da una collocazione pari a 3,70 euro. E’ salito sopra questa soglia in quattro occasioni, per il resto senza guadagnare o col segno meno, come oggi (-0,54). Il volumi è passato da 138.225 a 3.250 odierno. Ovviamente stiamo parlando di sole due settimane.

Riziero Santi è molto soddisfatto. Prende spunto dalla assemblea dei soci di Rimini Congressi che si è tenuta ieri e che ha approvato il bilancio d’esercizio 2018. Il Palacongressi di Rimini è costato 98,266 milioni di euro, qualcosina in meno dei preventivati 101,090 milioni. Il debito contratto negli anni passati da Rimini Congressi Srl e dalla propria controllata Società del Palazzo dei Congressi SpA, pari a 89 milioni di euro, al termine dell’operazione di estinzione parziale anticipata del mutuo si attesterà a non più di 39 milioni di euro. Così ragiona Riziero Santi e tira un sospirone perché la Provincia di Rimini possiede il 31,92% del capitale sociale di Rimini Congressi srl, che condivide insieme a Rimini Holding e alla Camera di Commercio della Romagna. La Provincia possiede anche, indirettamente tramite la holding Rimini Congressi, il 25,98% del capitale sociale di Società del Palazzo dei Congressi.

“Al netto delle celebrazioni di rito e fuori dalle polemiche politiche che hanno accompagnato in questi anni l’iter di quotazione di IEG e la realizzazione del Palacongressi, penso che oggi abbia vinto un sistema istituzionale e il suo modello di governance. Penso che il successo che oggi, come territorio, possiamo con orgoglio rivendicare sia figlio del gioco di squadra di tutti i soggetti coinvolti e rappresenti un modello di buona prassi nel rapporto pubblico/privato, un modello in cui tutti hanno saputo ragionare con la testa e non di pancia”, riflette Santi. “Non era scontato ritrovarci oggi con questi risultati. Provincia di Rimini, Comune di Rimini, Camera di Commercio e Rimini Fiera ora I.E.G. già nel 2005 sottoscrissero un accordo per la realizzazione del Palacongressi e tale accordo venne successivamente integrato mediante tre supplementi avvenuti tra il 2007 e il 2010. Questi supplementi individuavano i reciproci obblighi ulteriori e venivano aggiornati con il coinvolgimento delle società Rimini Congressi e Società del Palazzo dei Congressi. Nel corso degli anni abbiamo vissuto mutamenti nell’andamento economico-finanziario generale e di quello del settore fieristico, ci sono stati importanti cambiamenti del quadro economico di riferimento. L’obiettivo comune per la realizzazione del Palacongressi di Rimini però, fortemente condiviso, ha consentito di superare i momenti anche drammatici dal punto di vista economico finanziario e gli innumerevoli ostacoli che si sono frapposti lungo il percorso, compreso un contenzioso con la ditta realizzatrice della struttura. Oggi possiamo essere tutti soddisfatti e mi sento in dovere di ringraziare il lavoro, l’impegno e la determinazione di tutti i soggetti coinvolti: abbiamo un esempio virtuoso di modello societario per una governance efficiente tra pubblico e privato e i risultati lo confermano.” Santi è contento, anche se di debiti ne restano parecchi.

Camporesi è meno ottimista. A suo giudizio siamo in presenza di una “omessa svalutazione di immobilizzazioni materiali dell’ordine di alcune decine di milioni di euro per la Società del Palazzo dei Congressi SpA e, di conseguenza, della partecipazione in ragione dell’81,39% della controllante Rimini Congressi Srl”. Come fa a sostenerlo? “Società del Palazzo dei Congressi SpA ha chiuso in perdita tutti i precedenti esercizi fin dal 2016, ad eccezione dell’esercizio 2017, grazie al provento straordinario derivante da un fondo rischi non utilizzato”. Quindi “Società del Palazzo dei Congressi SpA è in perdita patologica in quanto i proventi, rappresentati unicamente dai canoni di locazione e royalties, sono nettamente inferiori al solo costo dell’ammortamento annuo del fabbricato, pur calcolato con la percentuale dell’1,50%”. Della Società del Palazzo dei Congressi, fa notare Camporesi, è stato presidente Lorenzo Cagnoni dalla data di costituzione e fino al luglio del 2016. Adesso che Cagnoni è presidente di Ieg, è “in essere un contratto di locazione fra Italian Exibition Group SpA e Società del Palazzo dei Congressi SpA al canone annuo di 1.194.718 euro con durata al 21/08/2029, stipulato allorché la partecipazione di Italian Exibition Group SpA in Società del Palazzo dei Congressi SpA era al 20,70%”. Si tratta di un contratto “sicuramente favorevole alla società conduttrice che si assicura la disponibilità, ad un canone conveniente, di una struttura che nel bilancio della proprietaria Società del Palazzo dei Congressi SpA supera i 100 milioni di euro”, spiega Camporesi, “ma condanna quest’ultima ad una perdita patologica“.
Quindi? “La situazione è tale che la dovuta svalutazione ai sensi di legge è così evidente da non richiedere il ricorso ai principi contabili in tema di valutazione delle immobilizzazioni e delle partecipazioni, in quanto è sufficiente una semplice e ragionevole considerazione degli elementi oggettivi esposti”. Per Camporesi è chiara come il sole la perdita patologica, per Santi il sistema Fiera è in una botte di ferro.

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