Stavolta Gnassi deve dire grazie alla Lega: la proroga della Bolkestein fa accendere le ruspe ai bagnini

Stavolta Gnassi deve dire grazie alla Lega: la proroga della Bolkestein fa accendere le ruspe ai bagnini

"L’interesse per il lungomare è tornato forte anche tra altri colleghi che avevano accantonato i progetti per l’incertezza sulle concessioni balneari. La proroga di 15 anni promessa dal governo ora apre nuovi scenari". Lo dice il presidente della cooperativa dei bagnini di Rimini sud. Morale: se riuscirà a mettere la bandierina del parco del mare, Andrea Gnassi dovrà accendere un cero a San Matteo Salvini. O Centinaio. Comunque alla odiata Lega.

Sulla operazione questura in piazzale Bornaccini si è messo di traverso. Sul decreto sicurezza si è messo di traverso. Si è praticamente messo di traverso su ogni atto del governo Conte con ricadute locali. Per non parlare del bando periferie, sul quale ha mediaticamente campato per settimane. Ma se si parla di spiagge e lungomare dovrà accendere un cero a San Matteo Salvini.
“L’interesse per il lungomare è tornato forte anche tra altri colleghi, che avevano accantonato i progetti per l’incertezza sulle concessioni balneari. La proroga di 15 anni promessa dal governo ora apre nuovi scenari: ci sono diversi operatori decisi a riprendere i progetti e a investire, e parecchi interventi di riqualificazione di stabilimenti che potrebbero allargarsi al lungomare con progetti pilota”. Lo dice Jacopo Morrone? O la deputata leghista riccionese, nonché bagnina, Elena Raffaelli? No. Sono le parole di Mauro Vanni, presidente della cooperativa dei bagnini di Rimini sud riportate oggi dal Carlino. “Ecco perché il parco del mare sarà, a giorni, uno dei temi al centro della riunione con i i consorzi e le cooperative dei balneari di Rimini”, chiosa l’articolo. Tradotto: la proroga inserita nella manovra del governo gialloverde ha tolto le castagne dal fuoco anche al parco del mare. “L’interesse per il lungomare è tornato forte anche tra altri colleghi”, assicura Vanni. Per una volta il sindaco dovrà ringraziare Lega e 5 Stelle.

Condizione imprescindibile affinché il progetto del parco del mare riuscisse ad allargarsi ad una platea significativa di operatori balneari, era quella di allontanare la morsa della Bolkestein. Fatto! Direbbero dal governo a guida Conte. La manovra approvata al fotofinish con tanto di risse scoppiate in aula, ha prorogato le concessioni demaniali in essere di quindici anni e prevede che vengano totalmente riviste con un decreto del presidente del Consiglio dei ministri da emanare entro quattro mesi. In attesa del riordino, ai titolari di concessioni demaniali ad uso turistico-ricreativo e di punti di approdo con finalità turistico-ricreative è consentito mantenere installati i manufatti amovibili fino al 31 dicembre del 2020. Cioè nelle more del riordino della materia. Tutto risolto, dunque? No, perché Bruxelles potrebbe far scattare una salata procedura di infrazione contro l’Italia. Non bisogna dimenticare, infatti, il pronunciamento della Corte di Giustizia dell’Unione europea con la famosa sentenza del 14 luglio 2016: le concessioni nelle aree demaniali marittime e lacustri non possono essere prorogate automaticamente e senza procedure di selezione dei potenziali candidati. Quindi è lecito pensare che il diritto comunitario verrà a bussare alle porte e alle casse del governo italiano. E potrebbero aprirsi anche lunghi contenziosi per i singoli concessionari. Ma intanto i balneari fanno festa. Già dopo l’approvazione dell’emendamento della Lega al Senato era stato un tripudio di approvazione da parte di tutte le sigle del settore. Felici per la “risposta positiva a migliaia di imprese turistiche balneari”, finalmente “uno spiraglio nella battaglia per veder riconosciuto il diritto ad esistere e a continuare a lavorare nell’interesse del Paese”.

E’ in questo quadro che s’inseriscono le dichiarazioni del presidente della Cooperativa dei bagnini di Rimini sud. Come abbiamo scritto l’altro ieri, la giunta Gnassi ha licenziato una delibera che mette mano alla realizzazione di una porzione “dell’opera pubblica finalizzata alla pedonalizzazione del Lungomare Tintori: interessa l’area prossima agli edifici, la realizzazione del sistema dunale e verde nella prima fascia dell’arenile e nella realizzazione di nuovi accessi ai vari stabilimenti balneari. L’opera ricomprende anche un intervento a carattere sperimentale di ripristino di dune costiere nella spiaggia libera localizzata in prossimità della colonia Bolognese nell’area di Miramare al confine con Riccione”. Poi c’è il Lungomare Spadazzi dove ad essere interessata è l’area prossima agli alberghi oltre a quella in fregio di recente acquisizione da parte dell’amministrazione comunale. Il Comune deve fare presto perché senza l’avvio dei lavori entro il 2019 perderà il finanziamento europeo di quasi tre milioni di euro. Gli accordi in fase avanzata fra titolari di stabilimenti balneari e amministrazione comunale sono pochi, quelli “dei bagni Ricci (141, 142 e 143) e Rudy (144 e 145)”, scrive il Carlino. Se si accenderanno le ruspe oppure se resteranno spente, si vedrà. Ma se “l’interesse per il lungomare è tornato forte” lo si deve alla Bolkestein seppellita, per ora, qualche metro sotto l’arenile. Grazie alla ruspa di Salvini. O di Centinaio.

COMMENTI

DISQUS: 0