Tasse locali e immobili: l’oroscopo del 2016

L'anno che verrà vedrà per i proprietari di una abitazione principale (fatta eccezione per i pochissimi immobili di lusso che a Rimini sono vere e pr

L’anno che verrà vedrà per i proprietari di una abitazione principale (fatta eccezione per i pochissimi immobili di lusso che a Rimini sono vere e proprie mosche bianche, appena una trentina di edifici) l’azzeramento di IMU e TASI. Nel nostro comune per le tre tipologie prevalenti il “regalo” stimato va dai 250 ai 1.000 euro circa. Anche alcune aziende vedranno ridursi le imposte. L’unica incognita potrebbe essere la Tassa sui Rifiuti, sulla quale i Comuni non hanno ancora imparato a fare i conti. Ma il vero terno al lotto riguarda il mercato immobiliare.

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Quale anno sarà il 2016 per gli immobili e per le tasse locali? Al momento dovremmo pensare ad un anno positivo e migliore rispetto al 2015.
Per gli immobili, l’OMI – Osservatorio del Mercato Immobiliare, ci dice che nel III trimestre 2015 il mercato immobiliare italiano, dopo il buon risultato del precedente trimestre, consolida in modo significativo la ripresa, registrando un tasso di crescita tendenziale, riferito al totale delle compravendite, pari ad un più 8,8%.
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Per le tasse i contribuenti proprietari di una abitazione principale – ad eccezione dei pochi immobili di lusso (a Rimini le abitazioni di lusso ad inizio 2015 erano solamente 53 unità – circa 30/35 edifici) – avranno in regalo l’azzeramento dell’IMU e della TASI. La recente approvazione della Legge di Stabilità 2016 ha, infatti, definitivamente portato all’esenzione totale dell’abitazione principale.
Quale è il beneficio economico ottenuto con questa esenzione? Il risparmio è ovviamente in funzione del valore della rendita catastale. Nel Comune di Rimini per le tre tipologie prevalenti si può stimare il seguente “regalo”: da € 250,00 circa per una abitazione di categoria A/3, ad € 560,00 circa per una abitazione di categoria A/2 e fino ad € 1.070,00 circa per una abitazione di categoria A/7.
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Anche alcune Aziende riceveranno un “regalo” con la riduzione del valore della rendita catastale, attraverso l’esclusione dei cosiddetti “imbullonati” dal valore di stima dei beni, con una conseguente riduzione del valore imponibile e, quindi, con una minore imposta (IMU-TASI) da pagare.
Tutto parrebbe volgere al bello. Le esenzioni-riduzioni sono oggettive e quindi determineranno un risparmio certo ed evidente sia per le famiglie che per le imprese (alcune). L’unica incognita potrebbe essere la Tassa sui Rifiuti sulla quale i Comuni non hanno ancora imparato a fare i conti. Per il 2016 si prospettano aumenti certi.
La palla ora passa ai Comuni che dovranno rifare i calcoli delle loro entrate, conti che, per IMU e TASI, sembrano comunque essere garantiti dallo Stato che riverserà ai Comuni la minore entrata derivante dalle agevolazioni introdotte. Se i conteggi sono stati fatti bene non dovrebbero esserci sorprese. In caso contrario, visto che quasi tutti i Comuni hanno raggiunto il massimo dell’aliquota, dovranno chiedere un aiutino al Governo centrale, il quale potrebbe estrarre dal cilindro una nuova formula di tassazione, la cosiddetta “Local Tax”.
Il mercato immobiliare ed il mondo delle costruzioni sono invece una vera incognita. Questo “universo” sembra uscire stravolto dalla recente crisi e non sembra avere ancora ritrovato la sua identità. Difficile pensare ad un sistema in grado di riprendersi nel breve periodo, nonostante le risultanze dell’OMI.
L’intero “insieme” a partire dalla programmazione urbanistica delle città fino ad arrivare alle transazioni immobiliari, sembra essere arrivato a fine corsa con la necessità di una vera e propria rigenerazione del sistema.
Le previsioni urbanistiche sembrano essere state tagliate fuori dall’evoluzione del nuovo mondo e le esigenze della società non sembrano trovare adeguata risposta nelle decisioni delle Amministrazioni. Il problema dell’urbanistica non è nel tipo, nel nome o nella completezza delle norme dello strumento che le dovrebbero regolare (PRG – PSC – RUE – POC), ma è nella distanza che si è creata tra le previsioni e la realtà. Le costruzioni esistenti e l’immobiliare non hanno solamente bisogno di nuove regole o nuovi modi di finanziare gli acquisti ma devono soprattutto fare i conti con una società che è profondamente cambiata.
Una soluzione alla crisi dell’immobiliare può arrivare con un vero e proprio cambiamento culturale, condizione che sembra essere lontana dal realizzarsi.
Concludo quindi augurando Buone Feste e Buon 2016 a tutti i lettori di Rimini 2.0.

Fabio Lisi

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