Tecnopolo e Acquarena: le novità in consiglio e l’interrogazione della Lega in Regione

Tecnopolo e Acquarena: le novità in consiglio e l’interrogazione della Lega in Regione

Le domande della minoranza e le risposte fornite dall'amministrazione comunale sull'inchiesta che continua a tenere banco, e che approda anche in Regione con una interrogazione della Lega.

Il Consiglio comunale tematico sull’inchiesta Tecnopolo e Acquarena, che si è svolto ieri su richiesta della minoranza e in particolare della Lega, ha approfondito alcuni aspetti della vicenda. A precisa domanda formulata dal capogruppo della Lega, sullo stralcio bolognese dell’indagine relativa ad Acquarena e che secondo Marzio Pecci sarebbe finita alla Dda di Bologna, il segretario comunale Luca Uguccioni ha così risposto: “Risulta che nel febbraio 2017 sia stato trasmesso per competenza alla procura della Repubblica di Bologna, una parte o tutto il fascicolo, per reati e fatti riguardanti Sergio Funelli e Mirco Ragazzi. Risulta questo, però nessuno ci ha informato, nessuno ci ha dato gli atti, nessuno ha esercitato l’azione penale e quindi non siamo in grado di fare delle illazioni o delle congetture o ricavare dalle cose degli elementi che per noi devono essere oggettivi perché siamo una pubblica amministrazione e quando facciamo dei provvedimenti non li facciamo su delle idee politiche ma dobbiamo avere gli atti”. Uguccioni ha smentito che lo stralcio riguardi la vicenda dell’appalto per la piscina comunale: “Non ci risulta che ci sia il tema Acquarena …”.

Sul punto si è espresso anche il sindaco: “Dal febbraio 2017 c’è uno stralcio delle indagini presso la procura di Bologna che riguarda anche il capo di gabinetto Funelli, ma ad oggi non risultano comunicazioni da parte della procura di Bologna in merito allo stato di quel procedimento, non conosciamo lo stato dell’arte; in questo stralcio le attività d’indagine ci sono da due anni a questa parte e saranno vagliate da chi di dovere, il pm inquirente trarrà le conclusioni che riterrà opportune al termine della specifica attività. Le ipotesi di reato sono induzione indebita a dare o a promettere, per una consulenza che Ragazzi ha avuto, e tentata concussione per un reato che non si sarebbe consumato. Su questo il capo di gabinetto ha fatto sapere tramite il suo avvocato che non ha elementi e che non ha dato consulenze. Abbiamo fiducia nella magistratura inquirente e giudicante”.

Va poi segnalata una interrogazione presentata dalla Lega in Regione, attraverso Massimiliano Pompignoli e Stefano Bargi, che mette altra carne al fuoco.
“Con quali procedure di gara sono stati affidati importanti lavori della ricostruzione post sisma alle imprese Axia (fallita), e alle subappaltanti Riillo Paolo (condannato nel processo Aemilia) e Mnt srl (già sotto il faro dell’Antimafia)? Il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, era a conoscenza dell’esposto dell’assessore Biagini depositato alla Procura di Rimini relativamente all’affare Acquarena? Quanto è costato alla Regione la revoca degli appalti (spese legali comprese) e il nuovo affidamento per la realizzazione delle opere inizialmente commissionate ad Axia srl?”

Secondo la Lega “è attraverso un sistema complesso e articolato di appalti e subappalti che i fondi regionali per le opere di ricostruzione post sisma sarebbero finiti nelle casse di imprese edili o fallite o guidate da condannati nel processo Aemilia o da imprenditori già da tempo sotto il faro dell’Antimafia. Il controverso sistema di appalti e subappalti si sarebbe sviluppato lungo l’asse Modena-Rimini a partire dal 2015, subito dopo l’elezione a presidente della Regione Emilia-Romagna di Stefano Bonaccini e riguarderebbe la costruzione e la gestione della piscina comunale Acquarena nell’area di fronte al Palacongressi di Rimini, il cui bando (per oltre 8 milioni di euro) e l’esecuzione dei lavori inerenti la Scuola secondaria I° grado “Gasparini” e Scuola primaria “Cesare Battisti” di Rovereto nel Comune di Novi (MO). Quest’ultimo appalto rientra fra le opere di ricostruzione post sisma demandate al Commissario regionale per la ricorstruzione, incarico ricoperto dal presidente Bonaccini”.
I due esponenti della Lega citano ovviamente anche l’esposto, presentato nell’agosto del 2015, dall’allora assessore ai Lavori pubblici del Comune di Rimini, Roberto Biagini, “per denunciare un presunto sistema di condizionamento degli appalti nel proprio Comune. Subito dopo la presentazione dell’esposto, la Procura della Repubblica di Rimini decise di aprire un’inchiesta. Dalle carte dell’inchiesta emerse che uno dei due appalti nel mirino dei magistrati riguardava la costruzione e la gestione della piscina comunale Acquarena nell’area di fronte al Palacongressi di Rimini, il cui bando (per oltre 8 milioni di euro) venne aggiudicato al consorzio d’imprese guidato da Axia srl di Reggio Emilia. Ebbene, poco dopo, la prima anomalia, Axia srl fece richiesta di concordato e (non avendo i requisiti necessari) il 10 febbraio 2017 venne costituita la società di progetto “Acqua Arena Srl” partecipata da Axia, Nuova Sportiva e Saeet Impianti nella veste di Raggruppamento di Imprese vincitrici dell’appalto. Stando al cronoprogramma dell’opera, i lavori strutturali sarebbero dovuti terminare nell’ottobre 2017 ma non vennero mai completati”.

Sulla gara per Acquarena in consiglio comunale si è espresso anche Gioenzo Renzi di Fratelli d’Italia: “Se fosse stata fatta una verifica dei concorrenti di questa gara, per la quale è stata adottata la procedura ristretta, non so se il concorrente vincitore avrebbe superato il vaglio. Non si poteva valutare prima la capacità economico-finanziaria di questo soggetto?”. Ma Renzi ha anche difeso i dipendenti comunali: “Non si può distruggere la reputazione delle persone, conosco i dirigenti di questo Comune e sono persone perbene”.

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