Tesori medievali in piazza Malatesta?

Tesori medievali in piazza Malatesta?

Bocche stranamente cucite. Ma pare che gli scavi archeologici davanti al Castello e a fianco del teatro Galli stiano facendo emergere qualcosa di assolutamente importante per la storia di Rimini e non solo.

Proseguono con molto impegno gli scavi archeologici in piazza Malatesta, interessata dal progetto del museo felliniano che colonizzerà il centro storico, Castello compreso. Ce ne siamo occupati con diversi articoli negli ultimi mesi. Ma la novità è che di recente gli scavi pare abbiano consentito di mettere gli occhi su qualcosa di unico. Assolutamente importante. In quell’area, alla sinistra del teatro Galli guardando dal Castello, e soprattutto nei pressi del fossato, nel 400 sorgevano delle abitazioni, che Sigismondo Pandolfo Malatesta fece abbattere per dare piena visibilità all’opera di Brunelleschi. Ma la vera sorpresa sembra essere un’altra.

Che qualcosa di molto interessante stia venendo alla luce lo conferma indirettamente l’assessore alla Cultura Giampiero Piscaglia, che – interpellato al riguardo – a Rimini 2.0 parla di ritrovamenti per i quali fra oggi e domani ci sarà la visita della Soprintendenza al fine di valutare eventuali approfondimenti. Ma d’altra parte, com’è normale che sia, la Soprintendenza tiene costantemente monitorato il cantiere, dove sono al lavoro diversi archeologi (e anche questo è un indizio). Ci sono, insomma, diversi elementi che consentono di affermare che gli scavi riguardano un pezzo di storia centrale per Rimini di assoluto rilievo.

La prima domanda che ci si pone è la seguente: perché tutto tace? Perché né l’amministrazione comunale e né la Soprintendenza fino ad oggi hanno accennato al quadro dei ritrovamenti che sta emergendo? C’è il timore che “il sotto”, per dirla con Andrea Gnassi, possa inceppare “il sopra”, ovvero il museo felliniano?
E’ sufficiente sbirciare dalla recinzione “oscurata” che circonda il cantiere e che lascia comunque qualche “apertura”, per notare anzitutto una serie di muri. Potrebbero essere quelli del quartiere medievale, antecedente quindi all’epoca di Sigismondo.

Ciò che colpisce, sempre ad una prima osservazione esterna, sono le dimensioni e la lunghezza dei muri, che lascerebbero pensare ad imponenti edifici. Così come parrebbero essere “spuntate” tracce sepolte del Castello. Che si tratti di ritrovamenti molto rilevanti speriamo ce lo dicano quanto prima il Comune e la Soprintendenza, perché soprattutto quest’ultima si sarà già fatta un’idea abbastanza precisa del tesoro che ha per le mani. E se così fosse, speriamo che non venga sacrificato sull’altare del circo felliniano, richiudendo tutto anziché valorizzarlo, e che invece possa avere la precedenza la storia della città, che anche dal punto di vista culturale e turistico dovrebbe meritare un peso specifico superiore al regista di Amarcord.

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