Trc, Camporesi sulle demolizioni “abusive” parla di vicenda dai “contorni vergognosi”

Trc, Camporesi sulle demolizioni “abusive” parla di vicenda dai “contorni vergognosi”

Le recenti sentenze del Tar Emilia Romagna hanno riaperto una ferita bruciante: sono state demolite "illecitamente delle proprietà private, entrando in casa altrui con un pretesto, l'occupazione temporanea, per poi abbattere uno dei beni materiali più preziosi dalla notte dei tempi: la casa". Così Luigi Camporesi, Obiettivo civico, nel consiglio comunale di ieri.

“E’ stato chiarito da sei magistrati, che gli immobili non espropriati e solo temporaneamente occupati, non potevano essere abbattuti senza esproprio, e sono stati invece demoliti, senza gli obbligatori titoli edilizi abilitativi. E’ quindi del tutto evidente che le demolizioni sarebbero state eseguite in modo abusivo e illegale poiché le demolizioni senza titoli abilitativi sono degli abusi edilizi”. Luigi Camporesi, consigliere di Obiettivo civico, ieri in consiglio comunale ha presentato una interrogazione prendendo spunto dalle recenti sentenze del Tar Emilia Romagna, di cui ci siamo occupati, che hanno riportato d’attualità e riacceso il dibattito sulle demolizioni legate al tracciato della metropolitana di costa. Pare però che l’assessore Roberta Frisoni, che ha la delega alla Mobilità, non abbia seguito i recenti sviluppi, perché rispondendo a Camporesi si è detta “sorpresa dai passaggi che lei cita” in quanto “tutta l’opera del Trc è stata oggetto di controversie, che però hanno visto la stazione appaltante vedere riconosciuta la ragionevolezza del proprio operato”. Comunque l’assessore ha assicurato che leggerà con attenzione l’interrogazione e fornirà una risposta scritta.

In realtà le recenti sentenze del Tar hanno del clamoroso perché sconfessano l’operato dell’Agenzia Mobilità su alcuni espropri che fecero molto discutere, provocarono esposti, sollevarono la protesta e si potrebbe dire la rivolta, dei cittadini interessati e del comitato contro il Trc, ma fecero partire anche interrogazioni parlamentari, ed altro. All’epoca l’Agenzia Mobilità tirò dritto, ma adesso che il danno è compiuto, alcuni espropriati hanno ottenuto giustizia e dovranno anche essere risarciti.

Cosa ha detto ieri Camporesi. E’ partito dalla interrogazione che presentò in consiglio comunale nell’aprile del 2014. Chiedeva precisamente: di “analizzare in dettaglio lo stato di fatto relativo ai titoli edilizi in possesso di Agenzia Mobilità, per la realizzazione dell’opera TRC, con particolare riferimento ai fabbricati oggetto di esproprio parziale, abbattimento totale o parziale, comprese le necessarie opere per il sostentamento strutturale dopo la demolizione parziale”, ma anche di “dare immediata comunicazione all’Autorità Giudiziaria, rispetto ad eventuali abusi edilizi che gli Uffici Tecnici dovessero constatare, relativamente all’abbattimento senza titolo edilizio di edifici o loro porzioni, interessati dal percorso del TRC” e di “segnalare all’Autorità Giudiziaria la necessità di ripristino delle porzioni di fabbricato abbattute illecitamente”.

Ora le sentenze del Tar di Bologna spostano dalle aule dei Tribunali a quelle della politica una ferita ancora aperta, ed anzi bruciante.

Già la Corte d’Appello di Bologna, sezione civile, a proposito dell’abbattimento dell’immobile di proprietà di Walter Moretti, aveva stabilito, ha ricordato Camporesi, che “la demolizione di una superficie non soggetta ad esproprio, è avvenuta senza titolo giustificativo e senza titolo edilizio abilitativo”.

“Ciò che è stato compiuto fin qui da Agenzia Mobilità guidata dal direttore generale Dalprato, con l’apparente silenzio del sindaco”, ha detto in consiglio comunale Luigi Camporesi, e con l’approvazione delle massime istituzioni locali, ha dei contorni vergognosi, indegni di uno Stato civile”. Ed ha aggiunto: “Commessi probabilmente degli errori nell’esecuzione dei progetti preliminare e definitivo, errori forse dovuti a superficialità, oppure arroganza, avrebbe portato Agenzia Mobilità ad abbattere illecitamente delle proprietà private, entrando in casa altrui con un pretesto, l’occupazione temporanea, per poi abbattere, commettendo un reato penale, uno dei beni materiali più preziosi dalla notte dei tempi: la casa”.

Da queste premesse, Camporesi ha chiesto al sindaco: “ha provveduto ad effettuare le obbligatorie segnalazioni all’autorità giudiziaria?”

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