Trc e Fiere: “Bonaccini comincia male, peggio di Errani”

Trc e Fiere: “Bonaccini comincia male, peggio di Errani”

“Prosecuzione del Trc e unione delle Fiere regionali? Se questo è il buongiorno, con la giunta Bonaccini siamo messi peggio che con quella Errani”. Ma

“Prosecuzione del Trc e unione delle Fiere regionali? Se questo è il buongiorno, con la giunta Bonaccini siamo messi peggio che con quella Errani”. Mario Ferri è tranchant e commenta a caldo l’annuncio del governatore. Che da un lato prospetta un non meglio precisato nuovo progetto di trasporto rapido di costa, implementando quello in costruzione a Riccione, prolungandolo però fino a Ferrara e in parte su gomma e in parte su ferro. Ce n’è abbastanza per far sudare freddo non solo i comitati “anti Trc” ma anche parecchi sindaci. Ma veniamo alle Fiere, dove invece le parole di Bonaccini aprono scenari ben noti.
“Per quello che riguarda le Fiere Bonaccini fa suo un programma che ci si augurava fosse tramontato insieme ad Errani”, attacca Ferri.
Quale?
“E’ stato formalizzato in più occasioni dall’ex presidente della provincia di Bologna, Beatrice Draghetti, e cioè la costituzione di una sorta di Bologna Holding. Un’operazione estremamente pericolosa e che danneggerebbe l’economia riminese. Rimini Fiera, a parte il nefasto investimento nel Palazzo dei Congressi, è tuttora un’azienda che riesce a sopravvivere sul mercato, non assicura utili per pagare il Centro Congressi ma comunque avrebbe, presa singolarmente, una serena gestione”.
La prospettiva di Bonaccini suona come il solito soccorso rosso?
“Di certo una operazione di fusione avrebbe il contributo pubblico della Regione per sanare un sistema in perdita. Bologna fa acqua, Rimini non sa da che parte girarsi per la ben nota situazione finanziaria, per sanare la quale è in campo anche un tentativo di privatizzazione, e che si fa? La Regione pensa di iniettare soldi pubblici. Ma poi dove si fanno le manifestazioni e secondo quale calendario lo deciderà Bologna”.
La Fiera di Bologna come se la passa?
“Sto studiando i bilanci degli enti fieristici e congressuali di Rimini, Bologna e Milano, come faccio da anni, e noto che il bilancio 2013 della Fiera di Bologna si chiude con un utile di 1.148.815 euro, ma il risultato prima delle imposte è negativo per euro 1.760.705. Agli addetti ai lavori appare subito evidente la stranezza: si ottiene l’utile con il calcolo delle imposte differite e anticipate. Ma c’è di più”.
Dica.
“Nella assemblea di approvazione del bilancio 2013 di Bologna Fiere, il professor Roversi Monaco, personaggio alquanto autorevole nel tessuto dell’economia bolognese, ha votato contro e lo ha fatto intervenendo in veste di delegato della Fondazione Cassa di Risparmio di Bologna, Confartigianato dell’Emilia Romagna e Assimpresa. Soci che contano.
Da quello che già ho potuto notare studiando il bilancio della Fiera di Bologna, la remunerazione delle vendite risulta talmente negativa che il Ros sta andando a picco, quindi siamo in presenza di un peggioramento complessivo dell’andamento della Fiera di Bologna nel 2013 rispetto al 2012”.
La situazione di Rimini qual è invece?
“Nel 2013 è stata fatta una spending review, una operazione di contenimento delle spese. Evidentemente è utile sapere che qualcuno controlla davvero i bilanci. Col controllo si dà un contributo alla gestione”.

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