Trc: spesi 5,5 mln in incarichi e spuntano 3 mln di spese “extra”

Trc: spesi 5,5 mln in incarichi e spuntano 3 mln di spese “extra”

Nel bilancio 2013 appena approvato, c'è scritto che Agenzia Mobilità, che deve realizzare il cosiddetto metrò di costa e che mostra i muscoli nei con

Nel bilancio 2013 appena approvato, c’è scritto che Agenzia Mobilità, che deve realizzare il cosiddetto metrò di costa e che mostra i muscoli nei confronti del Comune di Riccione, finanziariamente non ha pettorali molto robusti: sta ancora cercando i soldi per coprire la propria quota, anche se bassa. Per mancanza di risorse economiche non riesce nemmeno a programmare la manutenzione e ristrutturazione degli impianti legati al servizio di trasporto pubblico locale, che pure ne avrebbero parecchio bisogno perché “soggetti a fenomeni di degrado e perdita di efficienza”. In più ci sono spese sostenute a partire dal 1995 che non sono coperte da contributi statali. Dovranno saltare fuori in loco. Per gli incarichi tecnici, invece, saltano fuori che è una meraviglia.

Nei 102 milioni di euro (per la precisione 102.794.092) necessari a realizzare la prima tratta del Trc ci sono più di 3 milioni “fuori sacco”. Più elegantemente nei documenti ufficiali si parla di “spese sostenute extra quadro economico-finanziario”. Si tratta di 3 milioni 119 mila e 308 euro. Non figurano nel quadro economico approvato dal Cipe. Siccome lo Stato non ci pensa, in teoria la soluzione individuata per coprire la somma è la seguente: 1.683.912 euro devono uscire dal Comune di Rimini, 673.565 dal Comune di Riccione e 761.523 da Agenzia Mobilità (nella foto la sede di via Dario Campana). Sulla carta i milioni saltano fuori come i funghi nel bosco. Ma nella realtà? I revisori dei conti di Agenzia Mobilità nella loro relazione al bilancio 2013 sollevano il problema: per questa somma “non è previsto il concorso del finanziamento statale” pertanto “il collegio sindacale ritiene assolutamente indispensabile che vengano accertate e confermate le necessarie coperture finanziarie nonché le quote di attribuzione delle stesse a carico degli Enti, oltre a quanto a carico di Agenzia Mobilità quale soggetto cofinanziatore”.
Dove salta fuori questa spesa? Sono i costi accumulati a partire dal 1995-96: si tratta di incarichi, consulenze finanziarie, giuridiche, spese di personale, ufficio di progetto e altro. Per fotocopie, eliocopie, cancelleria, materiale di consumo e affrancatrice, solo dal 99 al 2002 sono stati spesi 56.960 euro. La stessa voce fino al 2010 ha assorbito 115.204 euro. Un “filmato Trc” è costato 30.695 euro (spalmati fra 2004 e 2005).

Ma per chi nelle commissioni consiliari gonfia il petto e mostra sicurezza sul futuro dell’opera, c’è un’altra bella notizia. Messo nero su bianco nel bilancio (fra parentesi: approvato per il secondo anno consecutivo fuori tempo massimo, l’ultimo dalla assemblea che si è riunita lo scorso 25 settembre, così che Agenzia Mobilità si è presa un’altra tirata d’orecchi dai revisori dei conti) si può leggere che “la situazione finanziaria, riguardante nello specifico la realizzazione del TRC, rimane complessa in quanto sono tuttora in fase di identificazione le modalità di finanziamento con cui Agenzia Mobilità contribuirà alla copertura della quota di sua spettanza per il completamento dell’opera”. Proseguendo nella lettura del bilancio, a pag. 68 si ammette che “la criticità del sistema bancario e la restrizione creditizia in atto (e non pare che ancora siano riscontrabili segnali di inversione di tendenza) non fanno intravedere facili scenari nemmeno per la reperibilità del finanziamento che A.M. deve accendere per finanziare la propria quota di pertinenza del TRC (7 mil circa di euro) nonostante la forte capitalizzazione di Agenzia (beni patrimoniali immobiliari) e l’assoluta assenza di debiti bancari nei propri bilanci”.

Il gigante ha i piedi d’argilla. Ma c’è di più. Su Agenzia Mobilità spirano venti di burrasca sia perché diventa sempre più difficile reperire le risorse finanziarie per i servizi pubblici (TPL) – tanto da cercare di vendere la Palazzina di via Dalla Chiesa, ma ben due tentativi sono andati deserti – e sia perché la governance di questi organismi si va complicando. Anche sulla mobilità si è messa in moto la macchina dell’ennesima “area vasta”, per dar vita alla Agenzia Mobilità Romagnola (percorso già avviato e tutto in salita perché si parte molto peggio che per la sanità, nel senso che le tre attuali Aziende della mobilità sono diversissime fra loro da molti punti di vista). Ma, soprattutto, l’Agenzia Romagnola come garantirà la realizzazione del Trc? Nebbia fitta.

Il Trc succhia “sangue” alla Agenzia Mobilità, tanto che non ci sono risorse per la manutenzione dei mezzi. Pagina 66 del bilancio 2013: “La carenza di risorse economiche risulta essere elemento di preoccupazione in quanto non è possibile pianificare in maniera funzionale l’attività di manutenzione preventiva e di ristrutturazione degli impianti legati al servizio di trasporto pubblico locale; questa situazione è tanto più preoccupante perché riguarda infrastrutture in esercizio da lungo tempo e soggette pertanto da ovvi fenomeni di degrado e perdita di efficienza”. E’ possibile solo assicurare la “manutenzione correttiva”, cioè gli interventi in caso di rotture e simili. Eppure i soldi per il Trc ci sono.
Il Trc succhia anche forza lavoro. Agenzia Mobilità dispone di 26 dipendenti (di cui 3 dirigenti e 7 quadri), 12 dei quali sono assorbiti dall’ufficio Trc.

Per chiudere in bellezza si può atterrare (attenzione alla botta, però) su un capitolo di spesa succulento. Quanti soldi sono stati spesi in incarichi tecnici per il Trc? Montagne di denaro. Più di 5 milioni di euro al 31 dicembre 2013 (quanti altri ancora per il prosieguo?). Esattamente 5.659.767 euro.
L’avventura del cosiddetto metrò di costa riserverà sorprese e… spese. Quelle già preventivate nel piano economico-finanziario aggiornato, sono le seguenti:
53.311.279 a carico dello Stato
12.324.973 a carico della Regione
15.696.953 a carico del Comune di Rimini
6.278.781 a carico del Comune di Riccione
12.063.106 a carico di Agenzia Mobilità
La somma fa 99.675.092 che, sommati ai 3.119.000 fuori sacco, dà il famoso totale di quasi 103 milioni di euro.

E quando si passerà alla gestione? Il piano economico finanziario assicura che “l’opera Trc è in grado di produrre margine operativo lordo, Ebitda e utile d’esercizio positivi”. E che “con l’Ebitda che riesce a produrre l’opera si ha una copertura totale dell’indebitamento bancario, sin dal primo anno di utilizzo della stessa”. Non è la prima volta che i business plan di grandi progetti riminesi promettono utili su tutta la linea e ottimismo nel prosciugamento dei debiti bancari. Il biscione di costa segue la tradizione. I bilanci scoppieranno di salute.
Il piano economico-finanziario conteggia un Mol in crescita come la progressione del giamaicano Usain Bolt nei 100 e 200 metri piani: 1.627.882 euro nel 2017, e poi 1.965.791, 2.106.057 e via crescendo fino a raggiungere euro 3.145.377 nel 2026. Ci saranno da pagare delle belle rate alle banche fra rimborso del capitale e interessi passivi (1.361.346 euro per ogni anno dal 2017 al 2026, dice il piano) ma portando a casa utili, utili e ancora utili, fatta eccezione per una piccola perdita il primo anno. Sempre sulla carta.
Si ma, in caso di disavanzi a chi spetterà mettere mano al portafoglio? Al solito Pantalone, ovvio, ma in che modo?
Hanno pensato anche a questo: nell’atto costitutivo del Consorzio Agenzia mobilità sta scritto che la copertura di eventuali disavanzi del Trc – lasciati scoperti dalle risorse derivanti da attività aziendali, contributi degli Enti Consorziati, trasferimenti, eccetera – “sono a carico dei Comuni di Rimini e Riccione in proporzione alle quote di intervento previste dall’art. 21 dell’Accordo di Programma del 18.12.1998”. Una sigaretta prima di puntare la pistola alla testa? (c.m.)

Trc, se lo conosci lo eviti. Veicoli, costi e tracciato sotto la lente dell’esperto

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