Turismo: quel limite strutturale alla internazionalizzazione che pesa sulla Riviera

Turismo: quel limite strutturale alla internazionalizzazione che pesa sulla Riviera

Per capire di quale problema soffre la ricettività alberghiera romagnola occorre confrontarla con le località europee concorrenti, dove si registra una media di 300 camere per esercizio alberghiero, mentre da noi si scende a 73, 45 e 37 camere rispettivamente per gli hotel di 5, 4 e 3 stelle. E i tour operator scelgono altre destinazioni.

“Almeno l’80% dei gestori e proprietari di hotel romagnoli non ha le dotazioni essenziali per “entrare” sui cataloghi europei dei Tour Operator e quindi non sono in grado di internazionalizzare” (Da: “Suggerimenti di marketing strategico per il 2016” di Trademark Italia).

Le località di soggiorno
Nel 2018 il tour operator Tui, che recentemente ha acquistato gli inglesi della Thomson, nel catalogo per la vendita delle vacanze estive ai cittadini britannici ha proposto 12 Paesi di cui 10 in Europa con 42 località di soggiorno di seguito riportate.

PORTOGALLO: Algarve, Madeira, Porto Santo.
SPAGNA: Isole Baleari (Majorca, Minorca, Ibiza ); Isole Canarie (Fuerteventura, Gran Canaria, La Palma, Lanzarote, Tenerife); Coste mediterranee: Almeria, Costa Bianca, Costa Brava, Costa Dorada, Costa del Sol, Costa de La Luz.
CROAZIA: Dubrovnic, Costa Dalmata, Istria.
MONTENEGRO: Una.
BULGARIA: Burgas, Obzor, Sunny Beach.
TURCHIA: Dalaman, Antalya, Izmir, Bodrum.
GRECIA: Rodi, Kos, Zante, Corfù, Creta.
MALTA: Bugibba.
ITALIA: Campania (Sorrento), Sardegna (Alghero, Valledoria, Budoni), Sicilia (Cefalù, Taormina), Veneto (Jesolo).
CIPRO: Larnaca, Paphos.

Gli hotel convenzionati
Per la stagione estiva 2018 (maggio-ottobre) il Tui ha complessivamente convenzionato nelle 42 località dei 10 Paesi europei 278 hotel per un totale di 83.900 camere e 167.800 letti, come di seguito elencati.

La media della ricettività degli hotel delle quattro Riviere italiane è inferiore del 77% rispetto alla media degli hotel delle Riviere estere.

I collegamenti aerei con le località di soggiorno
Per i programmi estivi 2018 (maggio-ottobre), partenze previste per 25 settimane dai 23 aeroporti della Gran Bretagna, il tour operator Tui si è avvalso di 11 compagnie aeree.
Le partenze settimanali dai vari aeroporti sono riportate nel “catalogo vacanze”, mentre per l’utilizzo dell’aeromobile si è considerato un aereo con 189 posti e 150 passeggeri a bordo (80% di riempimento).
Nella sottostante tavola vengono riportati, per singolo Paese, il numero dei voli settimanali e quello totale effettuati per l’intera stagione e il numero dei passeggeri partiti.

Sul totale dei passeggeri la Spagna rappresenta il 50%, la Grecia il 20%, Cipro il 9%, l’Italia il 3%.

La Riviera della provincia di Rimini e i tour operator inglesi
Negli anni ’80, prima del fenomeno algale del 1989, i tour operator inglesi che operavano in Riviera (Rimini, Riccione, Cattolica) erano otto: Thomson (oggi Tui), Cosmos, Horizon, Global, Falcon, Martin Rooks, Blue Sky, Flair. Quindici le compagnie aeree utilizzate dai tour operator, tra cui la Curt Line con l’aereo Tristar a 400 posti.

Gli arrivi
Non c’è da cantare vittoria. In 50 anni, dal 1968 al 2018, gli arrivi in provincia sono diminuiti del 69% (da 64.661 a 19.923), in aeroporto dell’85% (da 60.634 a 10.120)

Le probabili cause della perdita
Per quanto concerne il “turismo organizzato” la ricettività dei nostri hotel non regge al confronto con quella della concorrenza delle Riviere estere.
Dalla media di 300 camere per esercizio alberghiero delle Riviere estere, si passa ad una media di 73, 45 e 37 camere rispettivamente per gli hotel di 5, 4 e 3 stelle della nostra Riviera, ricettività che non consente di ospitare in un solo hotel i circa 150 passeggeri in arrivo con l’aereo.
Lo slogan di un tempo, “piccolo è bello”, oggi ha grosse difficoltà a reggere la concorrenza estera.

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