V Peep, “le solite ‘non verità’ di Gnassi e Brasini”

V Peep, “le solite ‘non verità’ di Gnassi e Brasini”

"Oggi invocate un decreto governativo, ennesima dimostrazione di come volete lavarvi le mani del problema, certo che un potenziale di 60milioni di euro vi fanno gola per i vostri fila dritto o altri interventi di vostro gradimento". Lo scrive Leonardo Carmine Pistillo, che ripercorre i punti salienti della vicenda V Peep, e a proposito della disponibilità al dialogo annunciata dall'amministrazione comunale aggiunge: "peccato che da settembre 2013 ad oggi l'assessore non si sia mai visto ad un incontro, e agli atti del Comune è protocollata una richiesta d’incontro con oltre 1.000 firme a cui il sindaco non ha mai risposto".

di Leonardo Carmine Pistillo

Leonardo Pistillo

In primo luogo va stabilità con chiarezza una questione, da sempre come cittadino del V Peep, ho sostenuto con forza una verità inconfutabile, “voglio pagare e riscattare la mia casa, come hanno fatto tutti gli altri riminesi, quando al governo della ns. città c’era Alberto Ravaioli e suoi predecessori”, o come ha fatto Gnassi prima di diventare sindaco nel 2011, basta leggere i giornali dal 2013 e tutti gli interventi che ho fatto in questi anni.
Detto questo, visto che Gnassi e Compagni si fanno forti della sentenza del Tribunale di Rimini, però si guardano bene dal dire le cose come stanno, e provo a spiegarglielo.
Ho sempre sostenuto due cose, la prima che a parere dei legali che ho interpellato, pagare i maggiori oneri di esproprio, visto che erano passati 25 anni dalla condanna che il Comune ha subito per aver dato due soldi agli espropriati dei terreni, e questo faceva ipotizzare una prescrizione.
A parere del Giudice, tale prescrizione non è intervenuta, poiché la semplice letterina che il comune mandava, senza indicare gli importi e altre informazioni, è stata ritenuta sufficiente a interrompere i termini di prescrizione.
Io come tanti altri concittadini del V Peep, abbiamo sempre sostenuto di voler sapere da un organo giudicante se tali somme erano dovute oppure no. Caro Gnassi e Brasini di cosa state “ciarlando”?
In questa sentenza il giudice, per semplificazione del lettore, ha stabilito che i maggiori oneri di esproprio sono dovuti, ma anche che:
“AFFERMATO CHE E’ PACIFICO ANCHE PER L’AMMINISTRAZIONE CHE I COMMI DAL 15 AL 19 SONO “INCONTROVERTIBILMENTE ABROGATI DALLA LEGGE 179/92” MA NON TUTTI I VINCOLI SONO STATI RIMOSSI E CHE PERSISTE ANCORA IL VINCOLO DEL PREZZO MASSIMO RIMOVIBILE AI SENSI DEL COMMA 49 BIS”.

Oggi, Gnassi e Brasini si chiedono perché si voglia politicizzare questo tema? Ho da sempre coinvolto, personalmente, gli onorevoli di Rimini del PD, che oggi non siedono più a Montecitorio, ma sotto il governo Renzi e Gentiloni erano onorevoli e referenti del ns. territorio. Altri onorevoli del ns. territorio ahimè, non hanno prodotto nulla, quindi oggi che se ne occupa la Lega o il M5S si grida allo scandalo, mentre quando se ne occupavano gli onorevoli Riminesi del PD, eravamo 4 amici al bar?
L’unico riscontro è stato un emendamento denominato Petitti-Siani, emendamento reinterpretato dalla Corte dei Conti a Sez. Unite, anche perché i “molto competenti” tecnici comunali nella delibera 122/2013 avevano introdotto una ulteriore riduzione del 25% a fronte di una norma già dichiarata incostituzionale, ma l’emendamento di cui sia il Sindaco che Brasini ne decantano la paternità, lo sanno che produce come effetto, che devo pagare il riscatto del diritto in convenzione con una maggiorazione del 15%. Come mai glissate adesso sulla paternità della norma? Complimentoni…

Vi siete anche dimenticati della delibera di giunta n. 189/2013 nella quale avete messo nero su bianco che i valori individuati non erano di mercato e che vi sareste adoperatiti a rivederli, aspetto ancora l’ennesima delibera di Giunta, mai pervenuta come tante altre.
Voglio ricordare ai ns. due “amministratori” che il valore di partenza, (valore venale), su cui calcolare il riscatto finale viene proposto dell’ufficio tecnico del comune e che Lei Sindaco decide, mica altri quindi responsabilità diretta, e non esistono norme giuridiche che impongo all’ufficio tecnico e di conseguenza a Lei di scegliere questo o quel valore, ma vi è una sentenza chiara la quale stabilisce che i valori OMI utilizzati dal Comune sono illegittimi.

Ho letto di mirabolanti affermazioni dal sempre impareggiabile Ass.re Brasini, disponibile al dialogo con i cittadini, pronto a farsi in 4 per noi, peccato che da settembre 2013 ad oggi non si sia mai visto ad un incontro, e agli atti dell’ufficio protocollo del comune è protocollata una richiesta d’incontro con oltre 1.000 firme a cui il ns. Sindaco non ha mai risposto, quindi abbiate almeno il pudore di non prendermi/ci per i fondelli, tacete almeno fate più bella figura, la gente che conosce il tema e lo vive sulle proprie spalle vi hanno già preso le misure: un bel – 12% di voti al Pd nelle sezioni storiche e dello zoccolo duro del V Peep, ma non è bastato, lo so toccherà fare di più alle prossime elezioni.
Lei caro Gnassi ha sempre detto che le sue origini provengono da questo quartiere, lei che sino al 2011 abitava in Via Moretti, ritiene che la sentenza del Tribunale di Rimini, abbia contribuito a portare armonia e serenità con gli abitanti del V Peep, ma ci crede veramente a quello che gli altri le scrivono?

Oggi invocate un decreto governativo, ennesima dimostrazione di come volete lavarvi le mani del problema, certo che un potenziale di 60milioni di euro, vi fanno gola, per i vs. fila dritto o altri interventi di vs. gradimento.
Perché non dite anche che un cittadino di nome Pistillo Leonardo Carmine, insieme agli altri condomini, Vi ha diffidato a fare i lavori di manutenzione straordinaria sui ns. camminamenti e a gambe molto levate avete proceduto senza indugio? Questo non va detto vero? Come non va detto che altri cittadini chiedono gli stessi interventi e le risposte sono: “non abbiamo i denari”, però per il Fulgor, il Galli, la passerella sempre sott’acqua etc. i soldi li avete trovati!

Sa cosa Vi chiedo come cittadino, visto che il tribunale ha rigettato le istanze solo sui maggiori oneri e non sui riscatti dei diritti in convenzione? Vi chiedo di applicare intanto in pieno la sentenza la quale “HA AFFERMATO CHE E’ PACIFICO ANCHE PER L’AMMINISTRAZIONE CHE I COMMI DAL 15 AL 19 SONO “INCONTROVERTIBILMENTE ABROGATI DALLA LEGGE 179/92”, MA NON TUTTI I VINCOLI SONO STATI RIMOSSI E CHE PERSISTE ANCORA IL VINCOLO DEL PREZZO MASSIMO RIMOVIBILE AI SENSI DEL COMMA 49 BIS, CHE COME I SUOI “SOLERTI FUNZIONARI” SANNO BENISSIMO A NOI NON POSSONO ESSERE APPLICATI IN QUANTO LE NOSTRE CONVENZIONI DOPO QUARANT’ANNI SONO ABBONDANTEMENTE SCADUTE!!!”.
VOI, PER CHI E’ IN PIENA PROPRIETA’, NON CHIEDETE LA RIMOZIONE DEL VINCOLO DEL PREZZO MASSIMO, MA CHIEDETE LA DIFFERENZA DEL PREZZO DEL COSTO DELL’ARIA, COMMA 17 DELL’ART. 35 DELLA LEGGE 865/71 RICHIAMATO NELLE CONVENZIONI.

Egregi “Gnassi e Brasini”, IL COMMA 17 E’ STATO ABROGATO DALL’ART.23 DELLA LEGGE 179/92 COME AFFERMATO DALLA SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE CON LA SENTENZA SEZ. I 10 NOVEMBRE 2008 N.26915, E RIBADITO DAL PARERE DELLA CORTE DEI CONTI DELLA TOSCANA CON LA SENTENZA 274/2013”.
Lo dicono le sentenze compresa quella del Tribunale di Rimini, mica un azzeccagarbugli o pifferaio magico di passaggio, intanto iniziate a rispettare e ad applicare la sentenza che voi tanto decantate a vs. favore, poi se trova 5 minuti di tempo, tra tutti i suoi impegni, ed ha veramente voglia di ascoltare i cittadini me lo faccia sapere, vedrà che qualche centinaio di persone la aspettano pacificamente e serenamente per dimostrarle tutta l’armonia che Lei pensa di aver ristabilito.

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