Va dove ti porta la ruota: l’esempio (poco strategico) di Maurizio Ermeti

Va dove ti porta la ruota: l’esempio (poco strategico) di Maurizio Ermeti

Torniamo ad occuparci della mobilità elettrica e dei tanti casi di mancato rispetto delle regole che si vedono ogni giorno in città senza che la polizia municipale intervenga. C'è anche un personaggio pubblico beccato a muoversi sulla monoruota in una zona vietata a questi mezzi di trasporto: il presidente del Forum del piano strategico, nonché amministratore unico del suo braccio operativo, membro del cda di Ieg e ancor prima della Fiera, più in generale un referente del turismo a Rimini. Ecco come ci ha risposto.

I meno giovani si ricorderanno di B.C. (Before Christ), impareggiabile striscia comica di Johnny Hart (1931-2007). Pubblicata per la prima volta negli Stati Uniti nel ’58, arriva per la prima volta in Italia quattro anni dopo. Il fumetto umoristico è imperniato sui problemi esistenziali e quotidiani dei cavernicoli. Sdrammatizzazione e ironia, sono la forza delle strisce. La serie, del tutto rivoluzionaria per l’epoca, arriva ad essere pubblicata su oltre 1300 testate. Da noi, la rivista d’elezione rimane Linus, il celebre mensile a fumetti. Il disegno pubblicato proviene da “L’alfabeto preistorico di B.C.” (Oscar Mondadori; 1973), raccolta curata da Fruttero & Lucentini. Vi è rappresentato Thor, inventore del fuoco e della ruota, uno dei personaggi di punta di B.C.. Abbiamo preso in prestito la vignetta perché è arrivata in redazione una foto che ci ha ricordato proprio l’ineffabile protagonista del disegno.


La trasposizione ai giorni nostri ci fornisce lo spunto per qualche considerazione. La persona della foto in oggetto, come leggerete nell’intervista (telefonica), non intende in nessun modo equipararsi a personaggi pubblici o notabili della città. Questo nonostante sia amministratore unico dell’Agenzia del Piano Strategico i cui soggetti di riferimento sono soci pubblici (Comune, Provincia, Camera di Commercio, fondazione Carim e Regione) e presidente dell’Associazione Forum Rimini Venture, formato da 69 associazioni e originato da un comitato promotore formato dai soci pubblici più sopra menzionati. E le sue cariche sono state e sono anche altre, come vedremo. Lasciamo tuttavia decidere a chi ci legge se il nostro “Thor” abbia o no il basso profilo che vorrebbe affermare a tutti i costi per affrancarsi da responsabilità di uomo pubblico.

Signor Maurizio Ermeti, nella foto lei compare a bordo di un mezzo monoruota mentre circola in zona non consentita. In altra occasione abbiamo posto l’accento sul fatto che molti utenti non rispettano le regole imposte dal Codice della Strada e dal regolamento comunale (circolano in aree vietate, talvolta in due sullo stesso mezzo, parcheggiano dove capita ecc.) riguardo alla sperimentazione della mobilità elettrica. Lei è un personaggio pubblico, fa parte delle Istituzioni o perlomeno ne è vicino. Non le pare che il suo comportamento sia di cattivo esempio per i ragazzi, forse i maggiori fruitori di questo tipo di mobilità?
«Che io mi avvalga di quel tipo di locomozione non è una novità. E’ ormai da una decina di anni che mi muovo com mezzi elettrici. Ma prima di tutto, io non sono le “Istituzioni”».

Ne è comunque molto prossimo; è un personaggio pubblico. Ha più visibilità di altri. Forse, dare il buon esempio a tanti giovani tornerebbe utile.
«Intende che devo smettere di andarci in giro? Intende questo?»

Certo che no, ma come dovrebbero fare tutti, dovrebbe adoperare il mono-ruota nei percorsi consentiti. Sarebbe meglio, non le pare?
«L’argomento non è così semplice. Evidentemente si tratta di un’innovazione, questa dei piccoli mezzi elettrici, che ancora deve trovare recepite nella sua completa funzionalità le giuste regolamentazioni del caso. Ce ne sono alcune che sono già state attuate e altre che, se si vogliono favorire questi veicoli, ancora non sono state attuate».

Ancora si è in fase sperimentale. E lo sarà per un anno, giusto?
«Sì, però stiamo parlando dei monopattini… ».

No, stiamo parlando anche dei monoruota, degli “overboard” e dei “segway” e nella normativa, quello che usa lei nella foto (in via XXIII Settembre 1845, ndr) non può circolare nemmeno sulle piste ciclabili. Ne è previsto l’uso esclusivamente in aree pedonali. Il regolamento non va forse rispettato?
«Io non vorrei fare da cavia perché voi pensate che sono una persona particolare o un soggetto da ricollegare alle Istituzioni, quindi di esempio per gli altri».

Intendiamo sottolineare che lei è perlomeno “contiguo” alle Istituzioni…
«Lo sono come tutti, come qualsiasi cittadino. Sono presidente di un’associazione fatta di privati e quindi sono uguale a tutti. Ma questo non significa nulla. Sul poter girare o meno vorrei essere equiparato a tutti gli altri: bambini, adulti, a tutti quelli che si muovono in giro per la città. Se vi va di farlo, fatelo. A me non interessa, ma non vedo occasione per creare una notizia-scandalo su un argomento sciocco e futile (?, ndr) come questo».

Ma lei non è forse presidente del Piano Strategico?
«Sì, ma io sono presidente del Forum del Piano Strategico. Che è un soggetto fatto di organizzazioni private. Non sono presidente di nessuna organizzazione politica, Comune o Provincia o altro».

Beh, è stato anche presidente dell’Associazione Albergatori di Rimini. E’ una persona che qui conoscono in molti.
«Lo sono stato dodici anni fa. Comunque, mi sembra davvero un po’ ozioso, se pensate che sia una gran notizia pubblicatela pure».

Ci stavamo chiedendo se per caso ritenesse, al di là del buon esempio, che le zone di fruizione debbano essere ampliate.
«Certamente che vanno ampliate, è nella natura dei fatti. Dalle biciclette normali a quelle elettriche, ai piccoli mezzi elettrici: quelle sono le risposte che tutte le città devono dare per decongestionare il traffico privato inquinante delle automobili. Se poi su questo siamo in ritardo di decenni, è un altro discorso».

Forse le nostre città non sono ancora organizzate strutturalmente per poterlo fare.
«Arriverà il momento in cui ci si attrezzerà adeguatamente e saremo tutti contenti di poter andare in giro con mezzi più moderni e meno inquinanti».

Magari. Su questo siamo d’accordo. Rimane il fatto che in questo momento, come giustamente recitano il Codice della Strada e il relativo Regolamento Comunale, non fosse il caso che lei circolasse dove non è assolutamente consentito.
A questo punto, se non ci fosse stata sovrapposizione vocale, avremmo voluto aggiungere che viaggiare in via XXIII Settembre 1854 sulla normale carreggiata comporta il pericolo di provocare incidenti e insidiare la propria e altrui incolumità. Che il legislatore ne abbia tenuto doverosamente conto? Noi crediamo di sì.
Il presidente continua: «Voi pensavate che dovessi essere un esempio. Ritengo invece che io non debba essere un caso eccezionale. Se, come avete già fatto, volete rilevare che sono comportamenti non consoni alle normative rispetto all’utilizzo di mezzi elettrici, potete farlo tranquillamente. Ma io non sono diverso dagli altri».

Non riusciamo a condividere il suo punto di vista, comunque speriamo di avere quanto prima percorsi idonei a quei veicoli, che tuttavia in questo momento ancora non ci sono…
«Questo è un tema che non riguarda solo la nostra città, ma tutta l’Italia. Forse perché è necessario un periodo di sperimentazione o questa è una novità giunta in maniera troppo prepotente e veloce, ma le città prima o poi ci arriveranno. Ora Rimini farà tutti i suoi nuovi bei lungomare e il centro storico allargato. Avremo così la possibilità di accedervi con la mobilità elettrica senza inquinare, rispettando l’ambiente e anche muovendoci in un contesto più legale».
Speriamo…
«Me lo auguro anche io, avendo usato mezzi elettrici già da tempo».

Dunque, dopo i saluti tiriamo le somme della breve conversazione. Abbiamo il Comune di Rimini, sempre attento alle innovazioni: non si lascia sfuggire la facile occasione di ritorno eco-comunicazionale derivante dalla micro mobilità a impatto zero. Poi c’è il “nostrano Thor” che non ritiene di rivestire ruoli di rilievo in ambito pubblico, seppur in costante contatto con il Sacrum Consistorium della politica e del sistema economico (fa parte anche del consiglio di amministrazione di Italian Exhibition Group, e in precedenza di Rimini Fiera, dal 1997, di cui è stato anche vicepresidente dal 2008 al 2016) locale. E manco lontanamente pensa, da veterano del mondo elettrico, di voler essere d’esempio positivo per i giovani. Vuole solo che lo si allinei senza troppi distinguo al comune cattivo comportamento voltaico. Infine vengono le caratteristiche strutturali di Rimini che (a detta dell’esperto) non sembrano ancora del tutto adeguate al trasporto su veicoli non inquinanti. Attendiamo pazienti i “bei lungomare” e il “centro storico allargato”. Nel frattempo, l’imperativo è: andate dove, come e con cosa volete, purché elettrico. Controlli e contravvenzioni, tanto non si fanno. Sapete quanti verbali tra il 2018 e il 2019, sono stati elevati a chi ha permesso al proprio cane di passeggiare (talvolta scagazzare) sulla battigia? Zero. La risposta è giunta pochi giorni fa dalla Polizia Municipale dopo più di un anno dalla nostra richiesta. Ma solo perché, restando in tema, non s’è mollato l’osso. Il 5 di ottobre scorso abbiamo mandato una e-mail (sempre alla locale P.M.) per sapere l’ammontare dell’ammenda prevista per chi vìoli le regole della mobilità elettrica. Ancora nessuna risposta. Perciò, tranquilli. Il cartello di divieto è solo per Thor. Quello vero, quello dei fumetti.

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