Un'altra "cartolina" che parla di un patrimonio edilizio molto datato.
All’inizio di via Labriola, alla sinistra della carreggiata, si nota una vecchia casa su due piani. Era certamente già esistente quando le sono cresciuti accanto i condomini che la sovrastano, prepotenti.
Uno di essi è talmente poco attraente che avremmo dovuto puntare l’obbiettivo su quello, piuttosto che sulla vetusta abitazione. E’ scontato che la semplice e sobria casa inabitata possa avere svariati decenni di vita. Non sappiamo nulla della sua storia, ma avanziamo un’ipotesi: la famiglia che la abitava, forse, all’epoca si trasferì nel nuovo e moderno (allora) condominio. Non si spiega altrimenti l’asfissiante vicinanza dell’ammasso di cemento armato. Inoltre, nessun vicino raziocinante avrebbe tollerato di aprire le finestre e trovarsi faccia a faccia con il muro color grigio-penitenziario difronte.
E’ pur vero che la riminizzazione ha vissuto periodi di epiche acrobazie edilizie sicché lo stupore è un esercizio pleonastico.
Continuiamo a lavorare di fantasia. Immaginiamoci la vecchia dimora rimessa a nuovo, il giardino tornato ai vecchi splendori, con siepi e fiori, una bella cancellata e il condominio…
E il condominio? Sparito: grazie alla fantasia.
Purtroppo però, la realtà è un’altra.
Questa rubrica nasce per porre l’attenzione sulle piccole e grandi brutture, gli sfregi al patrimonio ambientale, i molti edifici trascurati (talvolta totalmente abbandonati) della nostra città. Spesso si trovano in pieno centro o nella “vetrina” turistica di Rimini. Non è disfattismo, è amore per la città bella, perché solo accendendo i riflettori sulle brutture c’è la speranza che si possano sanare le “ferite” inferte sia per mano pubblica che privata. Allinearsi al ribasso, giustificare il brutto e arrendersi all’incuria e al degrado urbano, equivarrebbe ad una sconfitta. E se ha perso la città, per dirla con Niccolò Fabi, abbiamo perso un po’ tutti noi. Ci occuperemo anche del bello, di tutto quello che merita di essere segnalato. Coinvolgeremo molto volentieri quanti vorranno inviarci materiale fotografico interessante sull’argomento: redazione@riminiduepuntozero.it
COMMENTI