Via Rosaspina, dopo i nostri scoop arriva lo sconto del 10,5%

Via Rosaspina, dopo i nostri scoop arriva lo sconto del 10,5%

Il Comune di Rimini strappa ai proprietari dell’edificio un affitto più basso. E si scopre che fino ad oggi palazzo Garampi (quindi i contribuenti) pagava alte cifre per uffici che non erano nemmeno del tutto anti-sismici.

L’ultimo aggiornamento Riminiduepuntozero l’aveva fornito pochi giorni fa: 1,1 milioni di euro annui (consuntivo 2016) spesi dal Comune di Rimini in affitti di immobili, di cui la parte più consistente – circa 811mila euro Iva compresa – per il solo uso degli uffici di via Rosaspina.

Ma ora qualcosa si sta muovendo, di certo anche grazie allo scalpore suscitato dagli articoli del nostro giornale. Infatti palazzo Garampi ha dato una stretta ai cordoni della borsa, riuscendo ad ottenere dalla proprietà dell’edificio una significativa diminuzione del canone del 10,5%, almeno per una parte dell’immobile, oltre all’impegno di realizzazione lavori di adeguamento antisismici.

Lo sancisce nero su bianco una determina dirigenziale fresca fresca. Dal 1° novembre la società Immobiliare SETA s.r.l. ha rinnovato per altri 6 anni il contratto con il Comune di Rimini, per la porzione di uffici del 4° piano al numero civico 7, applicando un canone di 156.336,84 euro più IVA, cioè un taglio del 10,5% rispetto ai 174.678,18 euro finora pagati. Le casse comunali sborseranno quindi per questa parte di uffici, un totale di 190.730,94 (l’IVA è al 22%) suddivisi in due rate (novembre e maggio).

Ma anche le altre due porzioni di via Rosaspina, i cui contratti si rinnoveranno in tempi diversi, saranno dati in affitto al Comune con una riduzione, e cioè “al valore unitario del canone contrattuale più basso, ovvero ad euro 89,54/mq/anno”, questo il risultato ottenuto dalle trattative.

Secondo le stime fatte in base all’accordo, in totale il Comune pagherà 640.019 euro annui, più IVA, quindi 780.823 euro, che significa circa 30mila euro in meno di prima.

La situazione precedente era questa: 811mila euro l’anno per una superficie complessiva occupata di 7.148 mq (circa 945 euro al mese ogni 100 mq), come da noi pubblicato nel marzo scorso.

La scoppola annuale resta molto alta in cifre assolute, ma almeno si ottiene un risparmio di alcune decine di migliaia di euro, sulle quali non sputerebbe nessuno.
Per di più, si scopre che dopo un fitto carteggio di almeno 7 lettere ufficiali, “la società proprietaria si è resa disponibile ad eseguire interventi di miglioramento sismico dell’intero fabbricato, assumendo formale impegno in tal senso con nota trasmessa via pec in data 30 ottobre 2017”.
Tradotto: fino ad oggi il Comune – quindi i contribuenti – pagavano alte cifre per uffici che non erano nemmeno del tutto anti-sismici.

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